Scrittore francese (Cérilly, Allier, 1874 - Parigi 1909); la sua opera narrativa risente della personale esperienza di dolore e di povertà oltre che dell'influsso letterario di Nietzsche, Dostoevskij, [...] Claudel. I suoi romanzi, tra cui Bubu de Montparnasse (1901; trad. it. 1944), Marie Donadieu (1904), Croquignole (1906; trad. it. 1945) e Charles Blanchard (post., 1913), descrivono gli ambienti poveri ...
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ROZANOV, Vasilij Vasil′evič
Ettore Lo Gatto
Scrittore russo, nato nel 1856, morto il 5 febbraio 1919. La sua fama è dovuta soprattutto ad alcuni saggi interpretativi del pensiero di Dostoevskij (La [...] lica (Volti vivi), Praga 1925; E. Gollerbach, R., Pietrogrado 1922; L. Grossmann, in Russkij Sovremennik (Il contemporaneo russo), 1924 n. 3 (vi sono trattati i rapporti tra R. e Dostoevskij); V. Pozner, Littérature russe, Parigi 1929, pp. 47-65. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
A partire dal regno di Nicola I la straordinaria fioritura culturale dell’Ottocento [...] io stavo coricato al buio e mi venivano tutti quei pensieri, era il demonio che mi tentava? Eh?"
F.M. Dostoevskij, Delitto e castigo, prefazione di N. Ginzburg, saggio introduttivo di L. Grossman, trad. it. di A. Polledro, Torino, Einaudi, 1947 ...
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Critico letterario russo (Bobrov 1882 - Mosca 1968). Arrestato per la sua attività politica, trascorse alcuni anni (1905-11) in esilio, dove scrisse la monografia Tvorčestvo Dostoevskogo ("La creazione [...] artistica di Dostoevskij", 1912). Dopo la rivoluzione, prese parte attiva alla vita culturale sovietica, collaborando a numerose riviste, tra cui Pečat´ i revoljucija ("Stampa e rivoluzione"), e alla Literaturnaja enciklopedija ("Enciclopedia ...
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Attore (Milano 1933 - Florina 1994); interprete di forte personalità, ha conquistato la sua prima popolarità alla TV nel 1959 (interpretando il ruolo di Rogožin ne L'idiota di F. M. Dostoevskij), seguito [...] poi da altre significative interpretazioni: Vita di Michelangelo (1964) e La via più lunga (1965). In teatro ha legato il suo nome soprattutto a Giulietta e Romeo (1960), a Sacco e Vanzetti (1960-61) di ...
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Pensatore russo (n. 1828 - m. Mosca 1903). Visse modestamente e asceticamente, tutto dedito alle sue meditazioni, le quali suscitarono l'interesse e l'ammirazione di altissimi spiriti, come V. Solov´ëv, [...] F. Dostoevskij, L. Tolstoj, che ne subirono l'influenza. Secondo il F., la filosofia deve cessare di essere oggettiva e intellettualistica e diventare attiva e "proiettiva", deve cioè tendere a trasformare la conoscenza in "progetto d'un mondo ...
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Attore e regista (Milano 1926 - Roma 1994). Si rivelò nel 1953 nella compagnia Brignone-Benassi-Santuccio, affermandosi come interprete moderno, controllato, capace d'incisive analisi psicologiche (Ondina [...] di Giraudoux; I demoni di Dostoevskij; Ivanov di Čechov; Chi ha paura di Virginia Woolf? di Albee, con S. Ferrati); nel 1960 fondò con G. Sbragia e I. Garrani la compagnia "Gli associati". Protagonista di sceneggiati e adattamenti televisivi ( ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tolstoj, il più grande romanziere russo dell’Ottocento accanto a Dostoevskij, ottiene [...] ancora in vita una celebrità mondiale; è anche un pensatore e pubblicista di grande livello, partecipa con slancio, passione, impegno alla vita pubblica del suo tempo, contestando l’ottusa violenza dell’autocrazia ...
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Pittore e scenografo russo (Novgorod 1875 - New York 1958). Visse a Parigi e Kaũnas (dal 1924). Lavorò per la Kommissarževskaja, per N. N. Evrejnov ("Teatro antico"), per il "Teatro d'arte" e per i balletti [...] di S. P. Djagilev. Le sue messe in scena di Dostoevskij, Turgenev, Schiller, Shakespeare, ecc., sono ricche d'immaginazione eppure sempre vicine alla realtà. Ha illustrato Andersen, Dostoevskij, Puškin, Lermontov. ...
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Artista drammatico, nato a Yenne (Savoia) nel 1885. Dopo una giovinezza avventurosa, fondò un Théâtre de la Foire, col proposito di modellarsi sulla commedia dell'arte italiana. Poi fu al Théâtre des Arts [...] (interpretando Saint-Georges de Bouhélier, Dostoevskij, Ghéon, Laloy); al Grand Guignol (Dostoevskij, Lenormand); e discepolo e collaboratore di Jacques Copeau (v.) al Vieux-Colombier e in America. Nel 1921, fondò l'Atelier, e v'interpretò ...
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zapaterismo
s. m. Il modello politico di José Luis Rodríguez Zapatero. ◆ Gli spauracchi politici hanno, qui da noi, una tradizione soprattutto slava, che va dai demoni di Dostoevskij ai cosacchi che abbeverano i cavalli in piazza San Pietro,...
nichilismo
(non com. nihilismo) s. m. [dal fr. nihilisme, der. del lat. nihil «niente»]. – In filosofia, termine introdotto, nella forma ted. Nihilismus, negli ultimi decennî del sec. 18° all’interno delle polemiche sul criticismo kantiano...