interpretazione
Il termine copre una molteplicità di usi, tutti più o meno riconducibili a un procedimento di decodifica di un testo (per es., della Bibbia), di un simbolo o anche di un comportamento [...] (delle «affezioni dell’anima») e del rapporto tra linguaggio (suoni della voce e simboli) e realtà. La dottrinaaristotelica avrà un’ampia influenza nella logica medievale, sia per la distinzione dei giudizi universali e particolari in affermativi e ...
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BORROMEO, Giovanni
Valerio Castronovo
Conte di Arona, primogenito dei tredici figli di Giulio Cesare II e della contessa Giovanna Cesi poi duchessa di Ceri (dalla quale il B. erediterà il titolo di [...] dei padri Giovanni Battista Rabbia e Celso Quattrocase, in coincidenza con il rinnovato interesse a Milano per la dottrinaaristotelica e la ripresa della preparazione culturale del clero intrapresa a suo tempo dal cardinale Federico.
Morì il 7 ...
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magnanimo
Domenico Consoli
La qualifica di m. isola nelle opere dantesche una ben precisa categoria morale, alla cui formazione aveva contribuito in modo determinante la dottrinaaristotelica della [...] e commendano l'altrui (e si noti come lo sdegno sotteso al serrato argomentare comporti una qualche forzatura dei tratti aristotelici): Sempre lo magnanimo si magnifica in suo cuore, e così lo pusillanimo, per contrario, sempre si tiene meno che non ...
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semplice (simplice)
Alessandro Niccoli
Oltre che in Vn III 15, ricorre soltanto nel Convivio e nella Commedia (ma nell'Inferno non è mai presente).
Quale vocabolo del linguaggio dottrinario, è attributo [...] elementi non più resolubili in altri di diversa natura. Anche in questo caso, l'uso dell'aggettivo è consono alla dottrinaaristotelica, e più esattamente alla definizione di elemento data in Metaph. V 3, 1014a 25 ss. " Elementum dicitur ex quo ...
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sito
Termine tecnico della filosofia aristotelica, designa quella categoria che considera la " posizione ", e cioè " stato ", " situazione ", " disposizione " e " ordine ", delle parti in un luogo (o [...] uno spazio più ampio (dove il riferimento non è tanto allo spazio, quanto al principio che ne regola la distribuzione).
Per la dottrinaaristotelica, cfr. Cat. 4, 1b 27 e 2a 2; 9, 11b 10. Cfr. Tommaso d'Aquino Exp. Phys. IV 7 " situs, secundum quod ...
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vita
La condizione di ciò che vive, cioè degli organismi dotati di una forma specifica, di una costituzione chimica determinata, capaci di conservare, ed eventualmente reintegrare, la propria forma e [...] nel senso religioso (quando non esplicitamente mistico) della preparazione alla v. ultraterrena, così come rielabora la dottrinaaristotelica della v. organica al fine di renderla compatibile con la tesi cristiana dell’immortalità dell’anima.
Nella ...
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vizio
Alessandro Niccoli
Una definizione del concetto di v., qual è assunto dal pensiero e quindi nel lessico dantesco, può essere ricavata dal passo del Convivio nel quale D., dopo aver enumerato le [...] XVII 7). Per v. deve quindi intendersi ciascuno degli estremi opposti di cui la virtù è la medietà, secondo una dottrinaaristotelica (cfr. Ethic. Nic. II 6, 1106 a 14 ss.), così enunciata da Tommaso: " Specialiter... Philosophus ostendit quod virtus ...
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risibile
Giorgio Stabile
Nella forma volgare, come in quella latina (risibilis) di cui è traduzione, l'aggettivo vale " che può o che è atto a ridere ", con specifico riferimento all'uomo (cfr. Garlandus [...] ' dei termini. Nel caso di homo e di risibile, infatti, risibile esprime un proprium dell'uomo. Inoltre, in base alla dottrinaaristotelica (cfr. Top. I 5, 102a 18 ss.) ciò che è proprio di un soggetto sta con esso in un rapporto convertibile ...
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BRANCAZOLO, Giovanni (Iohannes Branchaczolus de Papia, Brancazolus)
Norbert Kamp
Giurista pavese, probabilmente di modeste origini, dato che la sua famiglia non viene mai ricordata dalle fonti cittadine. [...] del suo scritto - quello dei rapporti tra imperium e apostolatus - il B. si rifaceva in modo singolare alla dottrinaaristotelica del corpo e dell'anima, che probabilmente conosceva attraverso la traduzione latina del De anima di Guglielmo di ...
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reverenza (reverenzia)
Alessandro Niccoli
Secondo la definizione datane in Cv IV VIII 11 reverenza non è altro che confessione di debita subiezione per manifesto segno, è cioè il sentimento di ossequioso [...] sensibile, ma a un'opinione sufficientemente confortata da ragioni; perciò D. non va contro questa dottrinaaristotelica (né la reverenza che a lui [Aristotele] si dee non offendo, § 8) quando nega un'opinione diffusa relativa alla nobiltà, giacché ...
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dottrina
s. f. [dal lat. doctrina, der. di docere «istruire»]. – 1. a. ant. Insegnamento o apprendimento di nozioni relative al sapere in genere o a una determinata disciplina: quinci nasce che mai a dottrina non vegnono (Dante); senza avere...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...