SARPEDON (Σαρπεδῶν)
P. Moreno
Scultore greco, forse proprietario di un'officina in Delo, attorno alla metà del III sec. a. C. È noto da un'iscrizione di Delo con il resoconto delle spese fatte sotto [...] Sosistenes, arconte prima del 251 a. C.: "(è stata acquistata) da Sarpedon una statua per Dioniso, a 25 (dracme)".
Bibl.: C. Homolle, in Bull. Corr. Hell., V, 1881, p. 468; E. Loewy, I. G. B., n. 530. ...
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AGATHINOS (᾿Αγαϑῖνος)
P. Orlandini
1°. - Scultore greco della prima metà del IV sec. a. C. È ricordato nella grande iscrizione di Epidauro relativa ai conti per la costruzione e decorazione del tempio [...] dell'iscrizione, non sappiamo quale fosse il suo compito specifico, per il quale egli fu pagato in ragione di 2836 dracme. È però certo che A. fu semplicemente un esecutore materiale di alcune parti della decorazione plastica o architettonica. Il ...
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DEMETRIO II Nicatore di Siria (Δημήτριος Νικάτωρ)
M. Borda
Figlio di Demetrio I.
Regnò in due riprese, dal 146-45 al 141 e dal 129 al 126 a. C. Nel 141 mosse guerra ai Parthi, ma venne da questi fatto [...] solo nel 129. Morì assassinato nel 126 a. C.
Il ritratto di D. è espresso in tetradracmi argentei di tipo attico, in dracme e tetradracmi di tipo fenicio. È sempre ripetuto lo stesso tipo: la testa del sovrano di profilo a destra recante il diadema ...
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HIASOS ("Ιασος[?])
G. A. Mansuelli
Scultore attico di Kollytos, attivo intorno al 408-407 a. C.; collaborò all'esecuzione del fregio dell'Eretteo. La forma del nome Hiasos che compare più volte nella [...] documentazione epigrafica lo ricorda come autore delle figure di una donna con la figlia e di un carro pagategli 80 dracme. Nessun frammento fra quelli pervenuti può attribuirglisi. Sembra inesatta la sua ascrizione alla categoria dei meteci. Lo si è ...
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PHYROMACHOS (Φυρόμαχος)
L. Guerrini
1°. - Scultore del demo di Kephissià, attivo verso la fine del V sec. a. C. Il suo nome compare nei rendiconti epigrafici (I. G., i, 374, 161 ss.) dei lavori dell'Eretteo, [...] corazza, un uomo che conduce un cavallo e un uomo appoggiato a un lastrone accanto ad un'ara, ed ebbe come compenso 60 dracme. Le figure non erano collegate tra loro ma intervallate da altre eseguite da altri scultori.
Bibl.: E. Loewy, I.G.B., 526 ss ...
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THRASYMEDES (Θρασυμήδης)
P. Moreno
Figlio di Arignotos, scultore di Paro, attivo nella prima metà del IV sec. a. C.
È ricordato da Pausania, come autore della statua crisoelefantina di Asklepios nel [...] iv2, 102, l. 45); per questi ed altri lavori di raffinata ebanisteria, apprendiamo che gli era stato fornito avorio per 3.070 dracme e borchie d'oro (l. 65).
L'attività di Th. ad Epidauro fuori dell'ambito del tempio, è provata infine da una dedica ...
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HEKTORIDAS (῾Εκτορίδας)
M. B. Marzani
Scultore greco della prima metà del sec. IV a. C. Prese parte all'esecuzione delle sculture del frontone orientale del tempio di Asklepios in Epidauro, i cui modelli [...] , l. 89 e iii) sappiamo che H. ricevette per queste sculture un compenso di 1610 dracme; inoltre ricevette 54 dracme per un lavoro non bene identificato (l. 104) e 16 dracme per il modello per la pittura ad encausto di una testa di leone (1303).
Bibl ...
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ARCHELAO FILOPATRIDE (᾿Αρχέλαος Φιλόπατρις) detto Sisines
M. Borda
Re di Cappadocia, figlio di Archelao e di Glafira, posto sul trono da M. Antonio (41 a. C.). Il suo regno effettivo cominciò soltanto [...] di Polemone del Ponto. Costretto da Tiberio a venire a Roma, vi morì nel 17 d. C. Il ritratto diademato di A. appare in dracme argentee coniate fra il 18-17 a. C. ed il 5-6 d. C. ad Elaeusa (Sebaste) isola presso Corycus (Cilicia); fisonomia di bell ...
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ARIARATE IV Eusebe (᾿Αριαράϑης Εὐσε-βής)
M. Borda
Re di Cappadocia, figlio di Ariarate III, salito al trono nel 220 a. C. Antioco III gli diede in moglie la figlia Antiochide ed egli prestò aiuto alla [...] anche i turbolenti Trocmeni. Morì circa il 163 a. C. Nei ritratti monetali di A., che appaiono in tetradracmi argentei e dracme con la data degli anni di regno, continua la tradizione artistica lisippea propria dei ritratti di Alessandro Magno e dei ...
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IBIDA (᾿Ιβιδαᾒ)
G. Bordenache
Città romano-bizantina nella Dobrugia settentrionale, presso Babadag, ricordata da Procopio (De aedif., iv, 7,19), della quale si vedono ancor oggi i resti monumentali a [...] anche alcuni bei capitelli. Sono apparsi inoltre, sia in campagne di scavo, sia casualmente, un tesoro di dracme argentee di Lisimaco, monete d'epoca antoniniana e bizantina, iscrizioni funerarie in lingua latina, ceramica romana e bizantina ...
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dracma
s. f. [dal gr. mod. δραχμή: v. dramma2]. – 1. Fino all’introduzione dell’euro, unità monetaria della Grecia (abbrev. δρχ), divisa in 100 leptà. 2. Variante fonetica di dramma2, unità ponderale e monetaria degli antichi Greci.
mina2
mina2 s. f. [dal lat. mina, gr. μνᾶ, voce di origine semitica]. – Unità ponderale, in uso tra gli antichi popoli del Mediterraneo orientale, di valore compreso fra i 436 e i 502 grammi; era inoltre un’unità monetaria di conto in uso,...