Filosofo, nato a Griedel (Assia) il 5 marzo 1817, morto a Monaco il 19 gennaio 1895. Fu inizialmente un seguace di Fichte e di Hegel, ma se ne scostò poi notevolmente. Cercò di superare l'antitesi del [...] quanto dell'infinità di Dio, immanente nel mondo e autocosciente. Anche in estetica tentò di conciliare il dualismo del contenuto e della forma, insistendo fra l'altro sul concetto della necessaria individualità della rappresentazione estetica ...
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Rivoluzione
RRoger Garaudy
di Roger Garaudy
Rivoluzione
sommario: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione non si definisce per i mezzi che impiega: a) la rivoluzione non si definisce per la violenza; b) [...] corpo all'anima, la materia allo spirito. Il marxismo, come del resto il profetismo biblico, è completamente estraneo a questo dualismo; questo è il motivo per cui esso riconosce all'uomo la piena responsabilità della sua storia. Per l'avvenire delle ...
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La polemica sulla «Voce» tra filosofi ‘amici’
Giuseppe Cacciatore
Il confronto sulla storia e sul marxismo
La più avvertita letteratura critica è ormai concorde nel considerare la cosiddetta «discussione [...] quello che anch’egli respinge tra spirito e natura, tra finalismo e meccanicismo e quello, ammesso che si voglia definirlo dualismo, che nasce dall’autodistinzione dello spirito «nelle forme che sono esso stesso, cioè la sua unità» (p. 86). Da questo ...
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Nella teologia cattolica, la castità è una virtù morale, specie della virtù della temperanza, che modera l'appetito delle dilettazioni carnali. Come virtù morale razionale non ebbe mai la sua piena luce [...] l'obbligo della fedeltà coniugale o il trattenersi dagli eccessi, ma impone spesso l'astinenza assoluta, in base a quel dualismo tra corpo o materia e anima o spirito (intesi questi termini in senso generalissimo), che si può assumere come fondamento ...
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Filosofo e letterato, nato a Intra nel 1823 e morto ivi nel 1884. Spirito inquieto, visse solitario e oscuro. Cominciò con lo scrivere romanzi e versi, a ispirazione pessimistica, presto dimenticati. Poi [...] la sua passione per il sistema del Hegel lo portò a intravedere una lacuna effettiva della costruzione sistematica hegeliana: il dualismo persistente fra logica (Idea) e mondo (Natura e Spirito); ma la soluzione della difficoltà fu impari al problema ...
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Dennett, Daniel Clement
Filosofo statunitense (n. Boston 1942). Dopo gli studi a Oxford, è diventato prof. presso la Tufts University (Boston), dove ha assunto la direzione del Center for cognitive sciences. [...] la possibilità di uno studio naturale della coscienza e dell’intenzionalità orientato verso il superamento del dualismo cartesiano mente/corpo. Integrando aspetti delle teorie biologiche ed evoluzioniste, ha studiato l’origine naturale della ...
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PLURALISMO
Guido Calogero
. Termine filosofico, designante in generale ogni concezione che consideri la realtà come costituita da una pluralità di principî, non riducibile a una più profonda unità. [...] dell'universo: il pluralismo si oppose così tanto al "monismo" (dottrina dell'unica essenza del tutto) quanto al "dualismo" (dottrina della duplice natura - divina e terrena, mortale e immortale, ideale e materiale - dei principî costitutivi della ...
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ROHMER, Friedrich
Guido Calogero
Pensatore tedesco, nato a Weissenburg (Franconia) il 21 febbraio 1814, morto a Monaco l'11 novembre 1856.
È uno dei molti rappresentanti della cosiddetta corrente del [...] ", dell'idealismo postkantiano. In questo rnovimento il R. ha una sua fisionomia non tanto per la dottrina (imperniata sul dualismo del "macrocosmo" divino e dei "microcosmi" delle esistenze singole) quanto per la convinzione, che egli ebbe e che gli ...
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BELLESMANZA (Blasmanta)
Raoul Manselli
Originario di Verona e, come sembra, colà residente "in domo Gerardelli a Glara", fu vescovo cataro della Chiesa di Desenzano (anche detta Albanese, forse perché [...] (Dragowitza?), nella quale residui pauliciani, si erano fusi con elementi bogomili; in B. l'adesione al mito del dualismo radicale continuò anche quando si verificò, verso il 1230, la diffusione delle idee opposte di Giovanni di Lugio, principale ...
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Etica (Ethica)
Etica
(Ethica) Opera di B. Spinoza, pubblicata post. nel 1677. È divisa in cinque parti: Dio; natura e origine della mente; origine e natura degli affetti; schiavitù umana, ossia le [...] da cui ricavare dimostrazioni, corollari e scolii. Secondo Spinoza, che muove dal contesto problematico della metafisica cartesiana e del dualismo sostanziale, la definizione di sostanza come «ciò che è in sé ed è concepito per sé» comporta l ...
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dualismo
s. m. [der. di duale; il termine compare come lat. mod., dualismus, nell’opera Historia religionis veterum Persarum (1700) di Th. Hyde]. – 1. a. Presenza, in un’organizzazione o in una concezione, di due principî fondamentali cospiranti...
dualista
s. m. e f. [der. di dualismo] (pl. m. -i). – Seguace o sostenitore del dualismo, di una concezione dualistica (in religione, in filosofia, in politica, ecc.).