Eretico (m. Saint-Gilles tra il 1130 e il 1140); sacerdote, espulso dalla Chiesa per ragioni ignote, si diede a predicare contro i sacerdoti, i sacramenti, il culto. La sua azione si svolse prima nel Delfinato [...] . Da queste caratteristiche l'eresia petrobrusiana, che non può dirsi catara per l'assenza di elementi come il dualismo, la repulsa del matrimonio, ecc., risulta rientrare tra quei movimenti ereticali che, rifiutando l'autorità della Chiesa ...
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Filosofo statunitense (n. Denver 1932); dal 1959 prof. nell'univ. della California a Berkeley. Formatosi a Oxford, dove è stato in contatto con i maggiori esponenti della "filosofia del linguaggio ordinario" [...] , S. riconduce l'insieme dei fenomeni mentali (percezione inclusa), ammettendone un'origine biologica e risolvendo il dualismo tra fisico e psichico attraverso il doppio livello di descrizione (neurofisiologico e mentale); l'origine biologica dell ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] di un nuovo concetto di scienza, come conoscenza di verità eterne acquisita prima della nascita, mentre il secondo fonda un rigoroso dualismo tra bene e piacere, tra mondo eterno dei valori e mondo mutevole delle passioni e dei desiderî, tra anima e ...
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Nome (anche Avicebròl o Avencebròl) col quale è noto in Occidente il poeta e filosofo ebreo di Spagna Shĕlōmōh ben Yĕhūdāh Ibn Gĕbīrōl (n. forse Malaga 1020 circa - m. Valenza 1058 circa). La sua poesia [...] concezione della volontà di Dio come principio creatore, con cui A. cerca di spiegare il passaggio dall'unità divina al dualismo materia-forma e di superare la necessità dell'emanazione del mondo da Dio attraverso la tesi del libero atto del volere ...
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Filosofo e poeta ucraino (Černuchi, Poltava, 1722 - Ivanovka, od. Skovorodinovka, Char´kov, 1794). Insegnante e istitutore, viaggiò in diversi paesi europei; dal 1769 condusse una vita errabonda attraverso [...] simbologia biblica (Žena Lotova "La moglie di Lot", 1780-88), superando nelle ultime opere (Blagarodnyj Erodii "Erode grato", 1787) l'apparente dualismo tra mondo visibile e invisibile attraverso l'affermazione della presenza di Dio in tutte le cose. ...
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Scrittrice italiana (Nuoro 1871 - Roma 1936). Scrittrice intensa e feconda, la sua fama si diffuse anche all'estero; nel 1926 le fu conferito il premio Nobel per la letteratura. La sua narrativa muove [...] col titolo Naufraghi in porto, 1920; Elias Portolu, 1903; Cenere 1904; L'edera, 1908; ecc., che presentano inconciliati i termini del dualismo tra il mondo del male e l'ansia del riscatto. Ma via via, come quella visione religiosa che la D. ha della ...
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Prodi, Paolo. – Storico italiano (Scandiano, Reggio Emilia, 1932 – Bologna 2016). Laureatosi in Scienze politiche presso l’Università Cattolica di Milano, si è poi specializzato in Germania, allievo di [...] politico nella storia costituzionale dell'Occidente (1992), Una storia della giustizia. Dal pluralismo dei fori al moderno dualismo tra coscienza e diritto (2000), Settimo Non rubare. Furto e mercato nella storia dell'Occidente (2009), Storia ...
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Filosofo (Brighton 1900 - Whitby 1976), prof. all'univ. di Oxford (1945-68), direttore (1948-71) della rivista Mind. Interessato originariamente alla fenomenologia di Husserl (alcuni temi della quale rimarranno [...] (1949; trad. it. Lo spirito come comportamento, 1955), un tipico errore categoriale è quello che ha originato il dualismo cartesiano tra mente e corpo, basato sulla confusione derivante dal considerare il termine "mente" come designante qualcosa di ...
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Psicologo e filosofo inglese (South Shields, Durham, 1860 - Sydney 1944). Esponente di una tradizione illustre, quella della psicologia filosofica, ebbe notevole influenza nell'ambiente psicologico inglese; [...] la possibilità dell'esistenza di sensazioni pure, indipendenti dall'attività di pensiero e dalle categorie concettuali), la critica del dualismo mente-corpo (fisico e mentale sono concepiti come attributi di un'unica entità, il soggetto che ha un ...
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Filosofo (Amsterdam 1632 - L'Aia 1677), di famiglia ebraica emigrata dal Portogallo. Per le sue opinioni apertamente professate e sostenute, contrarie all'ortodossia religiosa, fu scomunicato dalla comunità [...] ora sotto l'attributo pensiero, ora sotto l'attributo estensione: in questa prospettiva S. ritiene di aver superato il dualismo cartesiano di anima-corpo. ▭ Ricondotta tutta la realtà all'unica sostanza, ove quindi le cose particolari non sono altro ...
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dualismo
s. m. [der. di duale; il termine compare come lat. mod., dualismus, nell’opera Historia religionis veterum Persarum (1700) di Th. Hyde]. – 1. a. Presenza, in un’organizzazione o in una concezione, di due principî fondamentali cospiranti...
dualista
s. m. e f. [der. di dualismo] (pl. m. -i). – Seguace o sostenitore del dualismo, di una concezione dualistica (in religione, in filosofia, in politica, ecc.).