L’arte delle mostre
Paola Nicolin
Dalla fine degli anni Novanta del 20° sec., il numero delle grandi esposizioni internazionali d’arte contemporanea ha conosciuto un aumento significativo. Anche se [...] parte dalla riscoperta di Walter Benjamin, nel caso dell’artista produttore di mostre sono figure come quelle di Marcel Duchamp il punto di riferimento per un ragionamento sulla figura e sul ruolo dell’artista curatore e sul problema della mostra ...
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Estetica ambientale
Paolo D’Angelo
Una svolta nell’estetica
Per lo meno a partire dagli inizi dell’Ottocento, l’estetica si è autocompresa come filosofia dell’arte. Ancora nella Kritik der Urteilskraft [...] sbagliata. D’altro canto, ci sono opere d’arte recenti (quelle dell’action painting o i ready-made di Marcel Duchamp) che consistono di oggetti i quali non sono frutto di una progettazione, ma sono esperimenti in cui un individuo seleziona degli ...
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BAJ, Enrico
Federica De Rosa
Nacque a Milano il 31 ottobre 1924, primogenito di Angelo e di Maria Luisa Rastelli, entrambi ingegneri. Il padre proveniva da una famiglia milanese di costruttori; la [...] The art of assemblage», organizzata in autunno da William C. Seitz al Moma di New York. In quell’occasione conobbe Marcel Duchamp: nacque un’amicizia destinata a durare negli anni. Ancora nel 1962 Schwarz dette alle stampe una monografia sull’Arte ...
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CONSAGRA, Pietro
Federica De Rosa
Nacque a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, il 4 ottobre 1920 da Luigi e da Maria Lentini. Il padre, di origini palermitane, proveniva da una famiglia di venditori [...] l’Honorable mention del Carnegie Institute di Pittsburgh (in commissione vi erano James Johnson Sweeney, Venturi, Marcel Duchamp, Mary Callery, Vincent Price e Raoul Ubac), riscontrando l’interesse di Sweeney, allora direttore del Solomon R ...
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Film a episodi
Bruno Roberti
Il film a episodi in Italia
di Masolino d'Amico
L'espressione f. a e. designa una struttura cinematografica articolata in più parti, ciascuna delle quali rappresenta un'entità [...] a e. tardosurrealista come Dreams that money can buy (1948), girato negli Stati Uniti da Hans Richter, cui collaborarono Marcel Duchamp, Alexander Calder, Fernand Léger, Max Ernst e Man Ray, quanto all'antologia onirica Konna yume o mita (1990; Sogni ...
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PAESI BASSI
Romano Gasperoni
Giannandrea Falchi
Francesca Socrate
Jeannette E. Koch
Giulia Baratta
Herman van Bergeijk
Manuel Roberto Guido
Nicola Balata
Angela Prudenzi
(v. olanda, XXV, p. [...] per dare sfogo alla sua rabbia artistica; i quadri di van Keulen rivelano, invece, riferimenti a opere di maestri come M. Duchamp e F. Picabia.
Nel campo della scultura i P.B. non hanno mai avuto una grande tradizione, tuttavia questa forma d ...
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Il discorso etnologico e le "tradizioni" africane
Gaetano Ciarcia
Tradizione e tradizionalismo
Attraverso l'esperienza della dominazione coloniale e in seguito ai processi detti "di decolonizzazione", [...] aveva decisamente smarrito la vena dissacrante di Documents e dove la partecipazione di A. Breton, P. Eluard, M. Duchamp, P. Mabille, M. Heine avrebbe significativamente coinciso con l'assenza di Bataille. Nell'introduzione al primo numero, Minotaure ...
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Geografia della critica d’arte
Ernesto L. Francalanci
Critica e crisi
La nozione tradizionale di critica d’arte è oggi messa in discussione dal fatto che il suo orizzonte d’interesse si è enormemente [...] da non poter più essere spiegato come attuazione diretta dell’eredità concettuale delle avanguardie (per Danto nella linea Marcel Duchamp-Andy Warhol, per la Rose in quella Pablo Picasso-Jackson Pollock).
In After the end of art (1997), Danto ...
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Nacque a Palazzolo dello Stella (Udine) il 4 dicembre 1927 da Aldo e da Virginia Gioia.
Gae discendeva da una ricca famiglia originaria di Canneto di Bari (oggi Adelfia) dove era nato (nel 1865) il nonno [...] del 1989, Andy Warhol e Da Van Gogh a Picasso, da Kandinsky a Pollok del 1990, I Celti del 1991, Marcel Duchamp del 1993, Modigliani. Dalla collezione del dottor Paul Alexandre del 1994, I Greci in Occidente del 1996, Pittura fiamminga e olandese ...
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MODA
Arturo Carlo Quintavalle
Roberto Camagni-Roberta Rabellotti
(XXIII, p. 503)
Costume, moda, avanguardie. − Dal secondo dopoguerra e più ancora dagli anni Settanta il fenomeno m. ha assunto un rilievo [...] . Poiret sceglie invece un giovane fotografo statunitense, Man Ray (1890-1976), appena giunto in Europa, amico dei dadaisti, di M. Duchamp e di F. Picabia, il quale inventa modi del tutto diversi di ripresa. Fotografa le modelle lungo le scale dell ...
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mobile
‹mobìl› s. m., fr. [uso sostantivato dell’agg. mobile «mobile»]. – Nel linguaggio della moderna storia dell’arte, nome dato da M. Duchamp (1887-1968) a uno speciale tipo di scultura inventato da A. Calder (1898), consistente in una...
ready made
〈rèdi mèid〉 locuz. ingl. (propr. «già fatto»; pl. ready mades 〈… mèid∫〉), usata in ital. come s. m. – Nell’arte moderna, termine coniato nell’ambito delle esperienze dadaiste dall’artista francese M. Duchamp con riferimento alla...