surrealismo Movimento di avanguardia nato in Francia nei primi anni 1920, che ebbe vasta diffusione internazionale nel periodo tra le due guerre mondiali, estendendo la sua influenza dal campo letterario [...] sua posizione con il saggio Le surréalisme et la peinture, che fissa alcuni punti di riferimento (Picasso, G. De Chirico, Picabia, Duchamp) e segna il riconoscimento del lavoro di artisti come M. Ernst, A. Masson e J. Miró. Essi furono infatti tra i ...
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Pittore e scultore, nato a Lawnton, Pennsylvania, nel 1898. Laureatosi in ingegneria meccanica allo Stevens Institute of Technology (1919), esercitò la professione per quattro anni, dopodiché studiò pittura [...] , dove sentì molto l'influenza di Arp, Mondrian e Mirò. Espose nel 1931 a Parigi i suoi primi "mobili" (il termine è di Duchamp), nei quali per la prima volta realizzava in movimento i suoi disegni astratti in fil di ferro. Dal 1933 vive a New York ...
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Morimura, Yasumasa
Morimura, Yasumasa. ‒ Artista giapponese (n. Osaka 1951). Si è laureato in arte all’Università di Kyoto nel 1978 e nei primi anni Novanta si è affermato rielaborando le immagini [...] sulle trasformazioni sociali e culturali avvenute nella seconda metà del Novecento, fortemente influenzato dall’opera di Marcel Duchamp e dalla pop art. Ha realizzato una serie di autoritratti nei quali, utilizzando il ritocco digitale, indossa ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel panorama culturale degli anni Sessanta, fortemente segnato dall’emergere di [...] l’oggetto. L’artista, a dispetto della propria apparente sparizione, accentua il suo ruolo di regista dell’operazione. E Duchamp si spingerà ancora più avanti verso la smaterializzazione con Aria di Parigi, un’ampolla di vetro che contiene solo aria ...
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Pseudonimo del pittore, fotografo e regista statunitense Emmanuel Radinski (Filadelfia 1890 - Parigi 1976). Tra i protagonisti del dadaismo a New York, si trasferì a Parigi nel 1921, dove si unì agli artisti [...]
Opere
L'influenza di Stieglitz, che lo iniziò anche alla fotografia, e la presenza a New York di M. Duchamp e F. Picabia catalizzarono i suoi interessi indirizzandolo verso un rapporto rivoluzionario e anticonformista con il prodotto artistico: uso ...
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Pittore italiano (Livorno 1924 - Roma 2023). Dal 1962 ha esposto in numerose mostre personali e collettive. Partecipe del clima di accesa contestazione culturale e politica proprio delle avanguardie artistiche [...] da un gusto per l'accumulazione ironica e squisita in cui si avvertono gli echi di un'assidua lettura di Duchamp. Nel 2020 B. ha realizzato per l’Istituto della Enciclopedia Italiana l’opera Psicoenciclopedia possibile, lavoro in cui scardina le ...
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Fotografo statunitense (n. McKeesport, Pennsylvania, 1932). Compiuti gli studi artistici alla University of Denver (1953), ha lavorato nell'ambito dell'editoria e della pubblicità. Durante un breve soggiorno [...] , vi si è dedicato con continuità; nei primi lavori redazionali M. ha proposto ritratti di artisti (R. Magritte, M. Duchamp, P. .P Pasolini, A. Warhol, ecc.), accentuando il carattere evocativo della fotografia. Nel 1966 ha iniziato a realizzare ...
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Fotografo naturalizzato statunitense (Angri 1905 - Prescott, Arizona, 1999). Dopo gli studî di architettura a New York, nel 1935 entrò in contatto con A. Stieglitz e l'anno seguente con E. Weston. All'iniziale [...] a M. Ernst, iniziò a collaborare con personaggi di primo piano della scena surrealista quali M. Ray, A. Breton, M. Duchamp. A partire dagli anni Cinquanta tenne numerosi corsi e conferenze in varie parti del mondo. La sua attività proseguì copiosa ...
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Marco Bussagli
Futurismo
«È dall’Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro
manifesto di violenza travolgente
e incendiaria col quale fondiamo
oggi il futurismo»
(Filippo Tommaso Marinetti)
Il [...] proseliti diretti (come per esempio Primo Conti, Gino Severini, Mino Rosso e altri su cui torneremo) e indiretti come Marcel Duchamp. Pur partendo da posizioni cubiste, il suo Nudo che scende le scale (Philadelphia Museum of Art), realizzato nel 1912 ...
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Pittore statunitense (Muro Lucano 1880 - New York 1946), di origine italiana. Emigrato a New York (1896), frequentò l'Art students league e la New York school of art. Dopo un esordio realista e una prima [...] -futuriste. Dal 1920, alternò il lavoro a New York, a contatto con l'avanguardia americana (Man-Ray, M. Duchamp, K. Dreier), con soggiorni a Parigi e in Italia. Elaborò diverse soluzioni espressive (sperimentò anche i collages) trovando ispirazione ...
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mobile
‹mobìl› s. m., fr. [uso sostantivato dell’agg. mobile «mobile»]. – Nel linguaggio della moderna storia dell’arte, nome dato da M. Duchamp (1887-1968) a uno speciale tipo di scultura inventato da A. Calder (1898), consistente in una...
ready made
〈rèdi mèid〉 locuz. ingl. (propr. «già fatto»; pl. ready mades 〈… mèid∫〉), usata in ital. come s. m. – Nell’arte moderna, termine coniato nell’ambito delle esperienze dadaiste dall’artista francese M. Duchamp con riferimento alla...