Artista statunitense (Nyack, New York, 1903 - New York, 1972), autore di collages, assemblages, film sperimentali che rivelano una personalità complessa e originale, inseribile solo parzialmente nel movimento [...] , la letteratura, il teatro, la danza, la fotografia. C. rimase una figura isolata, anche se ebbe modo di conoscere Duchamp, Ernst e altri artisti surrealisti, e partecipò, nel 1936, alla mostra Fantastic art, Dada and Surrealism del Museum of modern ...
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Pseudonimo dello storico e critico d'arte francese Gérard Régnier (n. Parigi 1940). Laureatosi alla Sorbona di Parigi, ha studiato alla Harvard University e presso la National Gallery di Ottawa. A Parigi [...] la 46ª edizione (1995); dal 2008 è membro dell'Académie française. Ha redatto monografie di artisti contemporanei (Bonnard, 1975; Marcel Duchamp ou le grand fictif, 1975, trad. it. 1979; Delvaux, 1975) e ha curato numerose mostre, tra le quali Last ...
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Echaurren, Pablo. – Pittore e illustratore italiano (n. Roma 1951). Artista versatile, innovativo contaminatore di generi, nella sua prima produzione artistica figurano opere su carta e di piccole dimensioni, [...] dell’arte (2000), Nel paese dei bibliofagi (2010), Controstoria dell'arte (2011), Majakovskij (2012), Ramones. Cretin hop (2012), Duchamp politique (2019) e Adotta un artista e convincilo a smettere per il suo bene (2021), e di romanzi ambientati ...
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Pittore, nato nel 1907 a Nantes, morto il 9 maggio 1977. A Parigi, dove si è trasferito dal 1926, pubblica la sua prima raccolta di poesie, Opoponax (1927), cui segue Expériences (1932). Nel 1934, al Gruppo [...] delle celebrazioni per il ventennale di dada. Ancora nel 1937 firma il manifesto dimensionista con Arp, Delaunay, Duchamp, Kandinsky e Picabia. Organizza nel 1948 con Mathieu un'esposizione del movimento della non figurazione psichica. È tra ...
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Critico d’arte e filosofo statunitense (Ann Arbor, Michigan, 1924 - New York 2013). Professore emerito alla Columbia University e padre della filosofia analitica, è uno tra i maggiori pensatori e critici [...] universale di che cosa sia un oggetto d’arte a partire dalla considerazione di quelle opere (come la Fontana di M. Duchamp, 1917, e i Brillo Boxes di A. Wharol, 1964) che sono percettivamente indistinguibili dagli oggetti ordinari e in cui sono ...
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(pseud. di Giptein, Yaacov)
Artista israeliano, nato a Rishon-le-Zion l'11 maggio 1928. Frequenta l'Accademia Bezalel di Gerusalemme e la Scuola di arti e mestieri di Zurigo (dal 1949 al 1951), ove studia [...] -meccanici. Nel 1955 alla Galleria Denise René di Parigi partecipa alla mostra Le mouvement insieme con P. Bury, A. Calder, M. Duchamp, R. Jacobsen, J. R. Soto, J. Tinguely e V. Vasarely, il quale per l'occasione usa il termine ''cinetico'' nell ...
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Allégret, Marc
Catherine McGilvray
Regista cinematografico francese, nato a Basilea il 22 dicembre 1900 e morto a Parigi il 3 novembre 1973. Importante figura del cinema francese fra le due guerre, [...] , un attivo promotore di spettacoli (firmò, insieme a Man Ray, la fotografia di Anémic cinéma, 1925, di Marcel Duchamp, un gioco di astrazione visionaria, sperimentale, prossimo alle ricerche della psicologia della forma), esordì con il documentario ...
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Pittore spagnolo, nato a Madrid il 26 febbraio 1937. Frequentato il liceo francese di Madrid e assolto in anticipo l'obbligo militare per lasciare al più presto la Spagna, si stabilisce a Parigi nel 1958. [...] 'esperienza dell'opera collettiva, espone con gli amici G. Aillaud e A. Recalcati Vivre et laisser mourir ou l'assassinat de Marcel Duchamp alla Galerie Creuze: la serie di otto tele costituisce un drastico atto d'accusa della cultura borghese di cui ...
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Scultrice francese (Parigi 1911 - New York 2010). Artista tra le più interessanti del Novecento europeo, dopo una prima produzione pittorica in cui ha elaborato una propria figuratività simbolica di ispirazione [...] ), storico dell'arte, si è trasferita a New York dove è entrata in contatto con J. Miró, A. Masson, M. Duchamp e con gli espressionisti astratti. Nell'ambito delle arti plastiche, la sua ricerca ha indagato temi esistenziali e autobiografici: dalle ...
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(IV, p. 631; App. I, p. 163)
L'arte e le tecniche artistiche dal dopoguerra a oggi. − La storia dell'a. e dei suoi procedimenti ideativi e tecnici nella seconda metà del Novecento, cioè dopo la terribile [...] la seconda guerra. Il ready made (l'acquisizione di un oggetto bell'e fatto, talvolta ''guidato''), atto col quale, a partire da M. Duchamp, si delibera l'attribuzione di status di opera d'a. all'oggetto d'uso più comune, il Merzbau di K. Schwitters ...
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mobile
‹mobìl› s. m., fr. [uso sostantivato dell’agg. mobile «mobile»]. – Nel linguaggio della moderna storia dell’arte, nome dato da M. Duchamp (1887-1968) a uno speciale tipo di scultura inventato da A. Calder (1898), consistente in una...
ready made
〈rèdi mèid〉 locuz. ingl. (propr. «già fatto»; pl. ready mades 〈… mèid∫〉), usata in ital. come s. m. – Nell’arte moderna, termine coniato nell’ambito delle esperienze dadaiste dall’artista francese M. Duchamp con riferimento alla...