Pittore, nato nel 1907 a Nantes, morto il 9 maggio 1977. A Parigi, dove si è trasferito dal 1926, pubblica la sua prima raccolta di poesie, Opoponax (1927), cui segue Expériences (1932). Nel 1934, al Gruppo [...] delle celebrazioni per il ventennale di dada. Ancora nel 1937 firma il manifesto dimensionista con Arp, Delaunay, Duchamp, Kandinsky e Picabia. Organizza nel 1948 con Mathieu un'esposizione del movimento della non figurazione psichica. È tra ...
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(pseud. di Giptein, Yaacov)
Artista israeliano, nato a Rishon-le-Zion l'11 maggio 1928. Frequenta l'Accademia Bezalel di Gerusalemme e la Scuola di arti e mestieri di Zurigo (dal 1949 al 1951), ove studia [...] -meccanici. Nel 1955 alla Galleria Denise René di Parigi partecipa alla mostra Le mouvement insieme con P. Bury, A. Calder, M. Duchamp, R. Jacobsen, J. R. Soto, J. Tinguely e V. Vasarely, il quale per l'occasione usa il termine ''cinetico'' nell ...
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Pittore spagnolo, nato a Madrid il 26 febbraio 1937. Frequentato il liceo francese di Madrid e assolto in anticipo l'obbligo militare per lasciare al più presto la Spagna, si stabilisce a Parigi nel 1958. [...] 'esperienza dell'opera collettiva, espone con gli amici G. Aillaud e A. Recalcati Vivre et laisser mourir ou l'assassinat de Marcel Duchamp alla Galerie Creuze: la serie di otto tele costituisce un drastico atto d'accusa della cultura borghese di cui ...
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Scultrice francese (Parigi 1911 - New York 2010). Artista tra le più interessanti del Novecento europeo, dopo una prima produzione pittorica in cui ha elaborato una propria figuratività simbolica di ispirazione [...] ), storico dell'arte, si è trasferita a New York dove è entrata in contatto con J. Miró, A. Masson, M. Duchamp e con gli espressionisti astratti. Nell'ambito delle arti plastiche, la sua ricerca ha indagato temi esistenziali e autobiografici: dalle ...
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(IV, p. 631; App. I, p. 163)
L'arte e le tecniche artistiche dal dopoguerra a oggi. − La storia dell'a. e dei suoi procedimenti ideativi e tecnici nella seconda metà del Novecento, cioè dopo la terribile [...] la seconda guerra. Il ready made (l'acquisizione di un oggetto bell'e fatto, talvolta ''guidato''), atto col quale, a partire da M. Duchamp, si delibera l'attribuzione di status di opera d'a. all'oggetto d'uso più comune, il Merzbau di K. Schwitters ...
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Narrare con le immagini
Mauro Speraggi
Storie antichissime
Nella preistoria, quando la scrittura non esisteva, le immagini erano un modo di comunicare. L'artista incideva sulle pareti delle grotte le [...] francese, fissa una ruota di bicicletta su uno sgabello bianco e inventa la nozione di ready made, cioè del "già fatto!". Duchamp prende un oggetto già realizzato da altri, lo modifica e ne fa una vera e propria opera d'arte. In modo perentorio ...
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Movimento
Rosadele Cicchetti
Mariapaola Lanti
Marco Bussagli
Per movimento s'intende l'atto e l'effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione a un'altra, da un luogo a un [...] impostazione a quelli di Marey, il Nudo che scende le scale nr. 2, conservato al Philadelphia Museum of Art. L'opera di Duchamp si discosta però da quelle contemporanee di Balla, in quanto non soltanto l'azione di scendere le scale della figura viene ...
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GILIOLI, Èmile
Maria Sicco
Scultore, nato a Parigi il 10 giugno 1911. Dopo aver passato gli anni giovanili in Italia lavorando come fabbro, ha frequentato nel 1928 l'Ècole des arts décoratives di Nizza [...] e New York e alla Tate Gallery di Londra.
Scoperta la scultura cubista e influenzato dall'opera di Brancusi e Duchamp-Villon, G. si evolve rapidamente verso l'astrazione. Le sue sculture, realizzate con materiali preziosi quali bronzo dorato, marmi ...
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(XIV, p. 361; App. I, p. 562; II, i, p. 877; V, ii, p. 142)
Il tema dell'e., nell'ambito dell'Enciclopedia Italiana, segue due linee principali presentando, da una parte, la storia delle e. d'arte e, dall'altra, [...] anni Venti: opere di Mondrian, Kandinskij, Schwitters, Léger e, esposto per la prima volta, il Grand verre (1918-23) di Duchamp. Nel 1921 una mostra di arte moderna venne organizzata nell'ambito del Metropolitan Museum a New York e il suo insuccesso ...
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SPOERRI, Daniel
lexandra Andresen
Scultore svizzero di origine romena, nato a Galaçti il 27 marzo 1930. Il suo nome originario era Daniel Isaac Feinstein. Nel 1942 emigrò in Svizzera con la madre e [...] e ristampata con K. Gerstner nel 1964) della rivista MAT (Multiplication d'Art Transformable) alla quale collaborarono, tra gli altri, M. Duchamp, Man Ray, Arman e J.R. Soto. Condividendo con Tinguely, César e Y. Klein l'interesse per il recupero di ...
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mobile
‹mobìl› s. m., fr. [uso sostantivato dell’agg. mobile «mobile»]. – Nel linguaggio della moderna storia dell’arte, nome dato da M. Duchamp (1887-1968) a uno speciale tipo di scultura inventato da A. Calder (1898), consistente in una...
ready made
〈rèdi mèid〉 locuz. ingl. (propr. «già fatto»; pl. ready mades 〈… mèid∫〉), usata in ital. come s. m. – Nell’arte moderna, termine coniato nell’ambito delle esperienze dadaiste dall’artista francese M. Duchamp con riferimento alla...