Volterra, Vito
Matematico (Ancona 1860 - Roma 1940). Nato da una famiglia ebraica di modesta condizione e talento precoce, fu ordinario di meccanica razionale a Pisa a soli 23 anni, poi a Torino (1892) [...] e a Roma (1900). Senatore del Regno (dal 1905), fu anche presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze (detta dei XL) e del CNR. Fu altresì presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, membro della ...
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Reich, Steve (propr. Stephen Michael). - Musicista statunitense (n. New York 1936) di famiglia ebrea. È considerato uno dei compositori di maggiore spicco del panorama musicale statunitense. La sua musica, [...] colto e in continua evoluzione, andando a esplorare le più diverse tradizioni musicali, da quella africana alla cantilazione ebraica, con costante attenzione per le tecniche compositive e esecutive. Praemium Imperiale per la musica nel 2006, nel 2014 ...
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Miller, Arthur
Masolino d'Amico
Commediografo e sceneggiatore statunitense, di origine ebraica, nato a New York il 17 ottobre 1915. L'attività cinematografica del grande commediografo è stata sporadica [...] ma significativa. In essa bisogna distinguere tra le rare sceneggiature originali e quelle, non sempre sue, per i film tratti dalle sue opere. Al primo gruppo appartengono sostanzialmente la sceneggiatura ...
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FELICE da Prato
Rosalba Zangari
Nato, presumibilmente a Prato, intorno al 1460, da famiglia ebraica, si convertì al cristianesimo ed entrò nell'Ordine degli agostiniani.
La circostanza che si firmasse, [...] Id., The Apostolic See and the Jews: History, ibid. 1991, pp. 283, 285, 335 s.; F. Lelli, La Bibbia e le origini della stampa ebraica, in La Bibbia a stampa da Gutenberg a Bodoni, a cura di I. Zatelli, Firenze 1991, pp. 78, 80 (vedi anche p. 123); A ...
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falasha
Conosciuti anche come Beta Israel, sono una comunità etiopica di religione ebraica. I f. dichiarano di discendere da Menelik, figlio di Salomone e della regina di Saba, Makeda, però probabilmente [...] (ge’ez). Non seguono rigorosamente le leggi talmudiche, ma aderiscono a tutte le consuetudini legate alla tradizione ebraica, che sono peraltro seguite anche dai cristiani, che praticano gli stessi loro digiuni e hanno abitudini alimentari simili ...
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Filosofo e storico delle religioni tedesco (Mönchengladbach 1903 - New York 1993). Allievo di R. Bultmann, con cui si laureò, di E. Husserl e di M. Heidegger, lasciò la Germania nel 1933 in seguito alle [...] ), per trasferirsi dapprima in Gran Bretagna, e quindi in Palestina dove insegnò all'Università Ebraica di Gerusalemme. Fu poi professore a Montreal e Ottawa, e, dal 1955, alla New school for social research in New York. Come sociologo e storico ...
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Taubes, Jacob
Filosofo e teologo austriaco (Vienna 1923 - Zurigo 1987). Di origine ebraica, si trasferì con la famiglia a Zurigo nel 1936, dove studiò filosofia e storia, laureandosi nel 1947 con una [...] a Gioacchino da Fiore, da Hegel e Marx a Kierkegaard e Nietzsche. Dopo aver insegnato sociologia delle religioni nell’univ. ebraica di Gerusalemme, nel 1956 fu chiamato come prof. di storia delle religioni e di filosofia della religione alla Columbia ...
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Organizzatore commerciale a New York (New York 1840 - ivi 1913), di famiglia ebraica bavarese. Fu tra i primi a dare l'esempio di opere di previdenza sociale (Altman Foundation) a favore dei proprî dipendenti. [...] Appassionato collezionista d'opere d'arte, ha lasciato la sua vasta raccolta d'arte al Metropolitan Museum di New York ...
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Scrittore russo (Kremenčug 1913 - Mosca 1962). Dopo un esordio poetico in lingua ebraica, si affermò come prosatore in lingua russa, trattando la varia tematica ispiratagli dalla realtà sovietica con un [...] alto senso della dignità dell'uomo. Tra le sue opere più significative: Zvezda ("La stella", 1947), Dvoe v stepi ("Due nella steppa", 1948), Vesna na Odere ("Primavera sull'Oder", 1949), Dom na ploščadi ...
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Ebraista e bibliografo (Prostějov, Moravia, 1816 - Berlino 1907); profondo conoscitore della letteratura ebraica medievale, ebbe gran competenza anche nella araba. Opere principali: Polemische und apologetische [...] des Mittelalters (1893); Die arabischen Übersetzungen aus dem Griechischen (1897); Die arabische Literatur der Juden (1902); Die Geschichtsliteratur der Juden (1905), oltre a cataloghi dei mss. ebraici di Berlino, Monaco, Amburgo, Leida, ecc. ...
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ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...