aliyah (ebr. «ascesa»)
aliyah
(ebr. «ascesa») Termine che ha indicato, dopo la diaspora ebraica, l’immigrazione nei luoghi santi dell’ebraismo a scopi religiosi. Dalla fine del 19° sec. a. indica, nel [...] sionismo, l’immigrazione in Palestina; poi, in Israele, fu codificata come diritto per ogni ebreo dalla cosiddetta «legge del ritorno» ...
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Industriale, scrittore e uomo politico tedesco (Berlino 1867 - ivi 1922), figlio di Emil. Di famiglia ebraica, dal 1915 fu presidente della società AEG. Intellettuale d'ispirazione liberale, pur contrario [...] al Trattato di Versailles, che minava di nuovo l'equilibrio europeo, fu ministro della Ricostruzione (1921) e come ministro degli Esteri (1922) ruppe l'isolamento tedesco con il Trattato di Rapallo con ...
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Schwarz, Arturo
Giovanna Mencarelli
Scrittore, editore, collezionista e critico d'arte, di famiglia ebraica di origine tedesca, nato ad Alessandria d'Egitto il 3 febbraio 1924. Impegnato fin da giovanissimo [...] nel campo della cultura e della politica con la sua libreria e la sua casa editrice (Progresso e cultura), è stato tra i fondatori della sezione egiziana della Quarta Internazionale trockista (1946). Incarcerato ...
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Hershko, Avram
Hershko, Avram. – Biochimico ungherese (n. Karcag 1937), naturalizzato israeliano. Di origine ebraica, dopo la guerra emigrò con la famiglia in Israele (1950). Ha lavorato presso la University [...] of California a San Francisco (1969-71) e successivamente presso il Technion, Istituto israeliano di tecnologia ad Haifa. Insieme ad Aaron Ciechanover (con il quale ha collaborato al Technion) e a Irwin ...
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decima
Il problema delle d. ecclesiastiche, che il cristianesimo aveva ereditato dalla religione ebraica (sanciva l'obbligo di offrire al tempio il decimo dei frutti della terra e degli animali il Lev. [...] 27, 30-34; cfr. anche Deuter. 14, 22-27), era stato a lungo dibattuto nel sec. XIII, dopo le norme stabilite dal III concilio Lateranense, del 1179; nuove regole erano state sancite da Celestino III e ...
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Marx, Karl
K. Marx
1818
Nasce a Treviri da una famiglia di origine ebraica
1835-41
Studia giurisprudenza e filosofia. A Berlino si lega ai giovani hegeliani e a Feuerbach
1842-43
È capo redattore [...] della Rheinische Zeitung
1843-45
A Parigi, entra in contatto con gli ambienti rivoluzionari e con i circoli operai socialisti
1845-46
Redige, insieme a Engels, L’ideologia tedesca
1847
Pubblica Miseria ...
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Kertesz, Imre
Kertész, Imre. – Scrittore e traduttore ungherese (n. Budapest 1929). Di origine ebraica, all'età di quattordici anni viene deportato ad Auschwitz, successivamente trasferito a Buchenwald [...] e infine liberato nel 1945. Tornato in Ungheria, unico sopravvissuto della famiglia, nel 1948 inizia una breve collaborazione come giornalista presso il quotidiano Világosság di Budapest, che nel 1951 ...
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Neufeld, Max (propr. Maximilian)
Stefania Carpiceci
Regista e attore cinematografico austriaco, di origine ebraica, nato a Guntersdorf il 3 febbraio 1887 e morto a Vienna il 2 dicembre 1967. Di formazione [...] mitteleuropea, fu attivo in Austria, in Germania e in Italia, dove ottenne sempre ampi consensi come attore e come regista. Particolarmente prolifico, realizzò per lo più commedie leggere che, se da un ...
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MOMIGLIANO, Franco
Fabio Lavista
– Nacque a Torino il 15 nov. 1916, di famiglia ebraica, da Adolfo, avvocato, vicino al movimento socialista, e da Bianca Treves, insegnante elementare.
Dopo aver conseguito [...] presso il liceo Cavour la maturità classica nel 1934, il M. si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Torino, dove si laureò con Luigi Einaudi quattro anni più tardi. Una volta assolto ...
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CASTELNUOVO, Enrico
Benito Recchilongo
Nacque a Firenze l'8 febbr. 1839, da famiglia ebraica. Aveva appena un anno e mezzo, quando suo padre abbandonò la famiglia per andare a vivere in Egitto; la madre [...] allora si stabilì a Venezia, dove le ristrettezze economiche furono in parte alleviate dall'aiuto dei parenti; a Venezia il C. rimase poi per tutta la vita. Non sembra che abbia ricevuto da bambino una ...
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ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...