SENNAAR
Alberto Vaccari
. Regione dell'antico Oriente nominata otto volte nella Bibbia (Antico Testamento); la forma ebraica è Šin‛ar, donde in inglese Shinar, in tedesco Sinear; Sennaar è la trascrizione [...] in remotissime età, nei libri posteriori (Isaia, Daniele, Zaccaria) è probabilmente una pura reminiscenza letteraria.
Tenendo presente la forma ebraica del nome Sinar si fa questione in che relazione stia con i nomi simili o affini di Sangar, Šanḫar ...
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Scrittrice statunitense (n. New York 1928). Esordì con il romanzo Trust (1966), seguito da The pagan rabbi and other stories (1971; trad. it. 1995) e Bloodshed and three novellas (1976), imponendosi tra [...] Puttermesser papers (1997; trad. it. Le carte della Signorina Puttermesser, 2017). La sua narrativa indaga sull'identità ebraica intessendo un ironico gioco di rispecchiamenti tra Antico Testamento e realtà contemporanea. Tra i suoi volumi di saggi ...
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Ebraista e storico delle religioni (Berlino 1897 - Gerusalemme 1982); in Israele dal 1923, prof. all'univ. ebraica di Gerusalemme (1933-65), presidente dell'Accademia israeliana delle scienze (1968-74), [...] è stato tra i massimi studiosi della cabala, dei movimenti mistici ebraici e del movimento sabbatiano (v. Shabbĕtay Ṣĕbī). Tra le opere: Alchemie und Kabbala (1927); Bibliographia kabbalistica (1927); Major trends in Jewish mysticism (1941; trad. it. ...
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Sesto giorno della settimana (dall’ebr. shabbāt «(giorno di) interruzione, e quindi di riposo»).
Nella settimana ebraica, è il settimo giorno, festivo e consacrato a Dio, nel quale si interrompe ogni lavoro [...] ecc.). In Italia, il diritto degli ebrei a osservare il riposo sabbatico è riconosciuto dalla l. 101/8 marzo 1989. Nel calendario ebraico ogni settimo anno cade l’anno sabbatico, in cui la Bibbia (Levitico 25, 2-7 e Deuteronomio 15, 1-3) prescrive la ...
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Poeta russo, nato a Odessa nel 1895 da famiglia ebraica, morto a Mosca nel 1934. Bolscevico, prese parte alla rivoluzione e alla guerra civile combattendo nelle file dell'Armata Rossa.
I suoi primi versi [...] risentono dell'acmeismo. Più tardi, mentre i poeti proletarî esaltavano la rivoluzione, egli componeva, su modelli inglesi, ballate romantiche. Grande popolarità gli procurò la Duma pro Opanasa (Duma su ...
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Filosofo (n. Alessandria circa 30 a. C. - m. circa 45 d. C.), autorevole rappresentante della comunità ebraica di Alessandria. Il suo pensiero si sviluppò come interpretazione allegorica della Tōrāh attraverso [...] l'utilizzo della cultura ellenistico-alessandrina. Tra Dio e il mondo F. colloca il logos, depositario delle idee, modelli della creazione.
Vita e pensiero
Nel 40 d. C. fu mandato a Roma come ambasciatore ...
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Filosofo ebreo, nato a Barcellona nel 1340, morto nel 1410. Occupò alte cariche nella comunità ebraica della sua città nativa e poi in quella di Saragozza. Nella sua opera filosofica in ebraico, dal titolo [...] . 388-405, e la bibliografia ivi citata a p. 436 (dell'opera di Joel ivi citata è uscita ora una traduz. ebraica, Tel Avis 1928); Guttmann, Chasdai Creskas als Kritiker der aristotelischer Physik, in Guttmann-Festschrift, Lipsia 1915, pp. 28-54; Baer ...
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Filosofo neoplatonico del sec. V d. C., di religione ebraica. Successore di Siriano e predecessore di Proclo nella direzione della Scuola d'Atene, fu poco stimato da entrambi, per il suo temperamento di [...] scienziato e di matematico, alieno dai loro entusiasmi metafisici. Restano di lui due scritti matematici, il più notevole dei quali è il Manuale d'introduzione aritmetica ('Εγχειρίδιον ἀριϑμητικῆς εἰσαγωγῆς, ...
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Biblista (n. in Ucraina 1889 - m. 1963); dal 1928 in Israele, dal 1949 prof. di Bibbia all'univ. ebraica di Gerusalemme. Autore in ebraico di una storia della religione ebraica fino alla distruzione del [...] secondo Tempio (8 voll., 1937-57) e di commenti scritturistici; sostenne l'originalità e l'antichità del monoteismo biblico ...
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Abual-Baraka Hibat Alla al-Baghdai
Abūal-Barakā Hibat Allā al-Baghdāī
Filosofo arabo di origine ebraica poi convertitosi all’Islam (Balad, presso Mossul, 1077 - Baghdad 1164/1165). A. è inserito dalla [...] critica nella corrente avicennista (➔ avicennismo) della filosofia araba, ma la sua posizione è definita polemica o ‘reazionaria’. La sua opera principale è il Kitāb al-Mu‛tabar («Il Libro di ciò che va ...
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ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...