Pittore (Trieste 1891 - Biberach 1944), di origine ebraica. Formatosi da autodidatta, nel 1925 fu a Roma in contatto con G. De Chirico e A. Savinio. Dopo un esordio dagli accenti simbolisti si orientò [...] verso una pittura dai toni chiari, memore delle atmosfere metafisiche (Scoglio incantato, 1931, Trieste, Museo civico Revoltella; Spiaggia abbandonata, 1935 circa, Milano, Gall. d'arte moderna; ecc.). ...
Leggi Tutto
Nome assunto dal violoncellista italiano di origine ebraica Giacomo (o Giacobbe) Basevi (n. 1682 circa - m. Londra 1783) dopo il suo arrivo in Inghilterra (1728 o 1738-39), dove, a Londra, svolse attività [...] di violoncellista, direttore d'orchestra, insegnante e compositore di musica da camera. Anche il figlio James, detto Cervetto il Giovane (Londra 1747 - ivi 1837), fu valente violoncellista e compositore ...
Leggi Tutto
Fuà Fusinato, Erminia
Giornalista e patriota (Rovigo 1834 - Roma 1876). Proveniente da un ricca famiglia di religione ebraica, trascorse l’infanzia a Padova, educata in casa da uno zio paterno. A diciotto [...] anni si innamorò del poeta Arnaldo Fusinato e nel 1856, poiché i genitori non acconsentivano alle nozze - Fusinato era cattolico e vedovo - lasciò la famiglia e andò a Venezia presso un altro zio paterno; ...
Leggi Tutto
Filosofo (Amsterdam 1632 - L'Aia 1677), di famiglia ebraica emigrata dal Portogallo. Per le sue opinioni apertamente professate e sostenute, contrarie all'ortodossia religiosa, fu scomunicato dalla comunità [...] di S. non è documentabile; certo il Tractatus theologico-politicus e, più indirettamente, le altre opere attestano una cultura ebraica, com'è certo che S. assunse lo schema e i termini delle questioni da opere scolastiche cinque e seicentesche. È ...
Leggi Tutto
Terracina, Piero. – Dirigente d’azienda italiano di origine ebraica (Roma 1928 - ivi 2019), sopravvissuto alla Shoah. Arrestato a Roma con sette altri membri della sua famiglia nell’aprile 1944, dopo un [...] dell’anno successivo, in gravi condizioni di salute e unico sopravvissuto dei suoi familiari. Rientrato nella comunità ebraica romana, è stato testimone instancabile della Shoah: presidente onorario dell'Associazione Amici di Israele, consulente per ...
Leggi Tutto
Giornalista italiana (Milano 1919 - Roma 2011). Di famiglia ebraica, con un padre antifascista, dopo la promulgazione delle leggi razziali, ha dovuto lasciare gli studi alla facoltà di Filosofia dell'università [...] Religious News Service di New York. Impegnata attivamente all'interno della comunità ebraica, è stata dal 1978 per cinque anni vicepresidente dell’UCEI, Unione delle comunità ebraiche italiane, di cui è stata poi presidente, prima donna a ricoprire ...
Leggi Tutto
Ecclesiastico francese (Parigi 1926 - Parigi 2007). Di famiglia ebraica polacca (la madre morì ad Auschwitz nel 1943), si convertì (1940) al cattolicesimo. Sacerdote (dal 1954), fu cappellano degli universitarî [...] parigini (1954-69) e parroco a Parigi (1969-79); vescovo di Orléans (1979-81), dal 1981 al 2005 è stato arcivescovo di Parigi (emerito dal 2005) e dal 1983 cardinale ...
Leggi Tutto
Esegeta biblico (Siena 1520 - Genova 1569); di origine ebraica, si fece cristiano ed entrò tra i francescani. Accusato di eresia, fu condannato al rogo, ma ritrattò e fu graziato; passò quindi tra i domenicani [...] Pio V impiegato in commissioni dell'Inquisizione (attivo a Cremona, riuscì a salvare molti manoscritti e libri ebraici). Scrisse la Bibliotheca sancta ... ex praecipuis catholicae Ecclesiae auctoribus collecta (1566), che costituisce una delle prime ...
Leggi Tutto
Scrittore tedesco (Breslavia 1820 - Berlino 1872), d'origine ebraica. Si dedicò al commercio; prima d'impiegarsi in una ditta berlinese fu per breve tempo a Parigi, ove entrò in contatto con Heine, Herwegh [...] e Marx. Divenne ben presto assai noto a Berlino e in altre città della Germania del Nord per le sue farse e commedie, scritte quasi sempre su spunti offerti dalla cronaca e dalla vita politica. Fra i molti ...
Leggi Tutto
Poeta tedesco (Berlino 1882 - Vienna 1937). Di origine ebraica, fu, sino alla prima guerra mondiale, appassionato nazionalista. Lugubremente celebre, a tale riguardo, lo Hassgesang gegen England (1914). [...] In seguito L. mutò atteggiamento, finché, all'avvento del nazismo, dovette fuggire, rifugiandosi in Austria. Poeta sempre ricco di pathos, cantò dapprima la terra e grandi temi patriottici; in seguito, ...
Leggi Tutto
ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...