Islamismo
Ira M. Lapidus
Introduzione
L'islamismo è attualmente la religione di circa novecento milioni di persone. L'appartenenza all'Islam comporta un insieme di credenze e pratiche religiose specifiche, [...] consolidò il proprio potere politico sconfiggendo i rivali locali ed eliminando con l'esilio e le condanne a morte i clan ebraici della città che si erano rifiutati di accettare la nuova dottrina.
Con l'eliminazione degli ebrei l'Islam si definì come ...
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ARCA DELL'ALLEANZA
G. Sed-Rajna
Oggetto sacro degli Israeliti, centro del culto divino, costruito in legno d'acacia rivestito di lamine d'oro e destinato a contenere le tavole della Legge.L'evocazione [...] greca della Vita dei Profeti (The lives of the Prophets, a cura di C. C. Torrey, Philadelphia 1946, p. 36).I termini ebraici che indicano l'a. dell'alleanza, la cui influenza lasciò traccia nelle rappresentazioni visive, sono 'ărōn ha-῾edūt 'a. della ...
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SHOAH
Anna Foa
I nomi. - Negli anni tra il 1939 e il 1945, nel corso della guerra scatenata da A. Hitler per conquistare l'Europa, il nazismo sterminò tra i cinque e i sei milioni di ebrei, due terzi [...] l'occupazione di grande parte dell'Europa nel 1940, e altri quattro dopo l'attacco all'Unione Sovietica. La popolazione ebraica nel Reich e nei territori conquistati passò così dal mezzo milione di ebrei presenti nel 1933 in Germania ai sette milioni ...
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Capoluogo della provincia lettone di Latgalia e terza città dello stato per numero di abitanti. Sorge sulla riva destra della Daugava (v.), là dove questa, facendo gomito da E. verso NO., si allarga nel [...] , nel 1930, erano 43.226. La maggioranza della popolazione è lettone, ma con forti minoranze russe, germaniche ed ebraiche. Occupazioni prevalenti sono quelle connesse con il traffico del lino, della canapa, del legname e con la navigazione fluviale ...
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SACHER-MASOCH, Leopold von
Emilio Servadio
Scrittore, nato a Leopoli il 27 gennaio 1836, morto a Lindheim (Hessen) il 9 marzo 1895. Studiò a Praga e a Graz, e quivi prese l'abilitazione in storia. Insegnò [...] sotto il termine di masochismo (v., masochismo; sessuologia); le migliori sue opere sono peraltro le storie galiziane ed ebraiche, di un colorito e gustoso realismo. Sposò nel 1873 Aurora von Rümelin (nota in letteratura sotto lo pseudonimo di ...
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Balfour, Arthur James, 1° conte di
Politico britannico (Whittinghame, Scozia, 1848-Woking 1930). Deputato conservatore ai Comuni (1874), dal 1915 al 1922 fu primo lord dell’Ammiragliato e ministro degli [...]
Messaggio inviato il 2 nov. 1917 dal ministro degli Esteri britannico B. a lord Rothschild, rappresentante della comunità ebraica inglese. In esso il governo inglese si impegnava a facilitare la creazione in Palestina di una sede nazionale per il ...
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(nata Grassini) Giornalista (Venezia 1880 - Cavallasca, Como, 1961). Di ricca famiglia ebraica veneziana, in gioventù partecipò alla propaganda socialista, poi seguì B. Mussolini al Popolo d’Italia, di [...] pubblicò numerosi scritti d’arte, di narrativa e poesia. Ebbe un rapporto tormentato con la sfera religiosa e le origini ebraiche, che determinò la sua conversione al cattolicesimo nel 1928 e poi il distacco dal fascismo nel corso degli anni Trenta ...
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(ebr. Pĕleshet) Regione del Vicino Oriente limitata a O dal Mar Mediterraneo e a N dai contrafforti meridionali del Libano e dell’Antilibano, mentre incerti sono i confini dagli altri lati, nei quali si [...] dimora del 3° sec. d.C., il cui triclinio era pavimentato con un ricco mosaico. In Galilea, centro di raccolta della popolazione ebraica della P. dopo le due rivolte giudaiche, si hanno nei sec. 3° e 4° d.C. notevoli testimonianze di sinagoghe, che ...
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sinagoga Nel giudaismo postesilico, luogo di riunione per la preghiera e la lettura sacra. Con riferimento a epoche più recenti, adunanza religiosa di appartenenti alla religione ebraica e il tempio stesso [...] a Gerusalemme; distrutto il Tempio (70 d.C.), il culto sinagogale diventa il centro della vita religiosa e comunitaria ebraica. Della larghissima diffusione delle s. nei paesi fra il Golfo Persico e l’estremità occidentale del Mediterraneo si ha ...
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Pittore (Białystok 1881 - Great Neck, New York, 1961). A New York dal 1891, studiò al Pratt Institute (1898-1900). A Parigi (1905-08) frequentò l'Académie Julian, studiò con H. Matisse e fu in contatto [...] New York, Whitney Museum). In seguito, in modi più realistici, svolgendo temi di carattere sociale o legati alle tradizioni ebraiche, riaffiora nella violenza cromatica l'esperienza fauve e, soprattutto nelle nature morte, l'arte di P. Cézanne. W. si ...
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ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...