religione civile
religióne civile locuz. sost. f. – Teoria classica, presente già negli scrittori latini e poi ripresa in età moderna (da B. Franklin, J.-J. Rousseau e A. Lincoln) per designare la necessità [...] senso convergente con forme di religiosità seppure non necessariamente legate a precise confessioni (cristiane, protestanti, cattoliche, ebraiche, ecc.). Nel dibattito sulla r. c. convergono riflessioni sviluppate in merito a teorie vicine, anche se ...
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ABBANASIA (Abanafia, Bonasia), Giuseppe
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Medico e giudice ebreo, fu attivo a Siracusa e a Catania tra la fine del sec. XIV e i primi anni del secolo seguente. La prima notizia che si ha di lui è in [...] cui Martino I, re di Sicilia, donò all'A., qualificato medico e familiare regio, una casa e una taverna site nel quartiere ebraico di Siracusa. Tre anni dopo, il 28 marzo 1395, l'A. fu incaricato da Martino, duca di Montblanc, di fare da mediatore ...
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converso
Nell’antico monachesimo, ogni persona passata a professione monastica in età adulta (questo passaggio è detto appunto conversio nella Regola benedettina). In seguito (dai secc. 10°-11°), con [...] e avversione da parte sia degli ebrei non convertiti, sia dei cristiani sospettosi della autenticità delle conversioni ebraiche. Furono proprio i conversos autentici presenti nelle gerarchie ecclesiastiche tra i primi a chiedere l’istituzione di ...
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Espressione vocale della musica. In quanto espressione totale il canto va considerato libero dalla sintesi a priori "gesto-parola-suono" in cui teorici e artisti, fra i quali il Wagner, hanno cercato il [...] di due scale che sembra non siano esistite nella musica greco-latina e che invece si trovano spesso in tutte le tradizioni arabe, ebraiche, indiane e cinesi: le scale di re autonomo e di do autonomo, la prima con fondamentale re e note modali fa e la ...
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PAOLO, santo
Leone TONDELLI
Umberto GNOLI
, Apostolo, nato a Tarso in Cilicia verso l'inizio dell'era cristiana, massimo propagatore dell'idea cristiana nel mondo ellenistico-romano, e a cui in gran [...] con loro (Atti, V, 34 segg.) e per il ricordo che ne serbò Paolo. Apprese, com'era costume nelle scuole ebraiche, anche un mestiere, quello di fabbricatore di tende, che gli giovò nel suo ministero apostolico. Le scuole ellenistiche fiorenti a Tarso ...
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MARK, Herman Francis
Eugenio Mariani
Chimico statunitense di origine austriaca, nato a Vienna il 3 maggio 1895, morto ad Austin (Texas) il 6 aprile 1992. È considerato uno dei fondatori della scienza [...] un gruppo di lavoro interdisciplinare sulle macromolecole. Nel 1932, al crescere del potere nazista, date le sue origini ebraiche preferì ritornare in Austria come professore e direttore del primo Istituto di chimica dell'università di Vienna, e lì ...
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CASTIGLIONI, Vittorio (Izhac, Haim)
Amedeo Tagliacozzo
Nacque a Trieste il 25 marzo 1840 da Moisè Davide Vita e Annetta Campos.
Il bisnonno paterno, pure di nome Moisè, toscano di origine, si era stabilito [...] 1893,con i tipi dell'editore Fischer di Cracovia e, dopo la morte del C., fu continuata dal suo discepolo E. Schreiber.
In ebraico e in italiano uscì a Francoforte, nel 1906, una raccolta di sonetti, Crotalia Aurea, che, più che per il valore poetico ...
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Levi-Civita
Levi-Civita Tullio (Padova 1873 - Roma 1941) matematico italiano. Tra i più grandi matematici del Novecento, diede contributi di grandi rilevanza in meccanica, teoria della relatività generale [...] come ordinario di meccanica razionale. Mantenne questo incarico fino al 1938, anno in cui, per le sue origini ebraiche, venne espulso dall’insegnamento a causa delle leggi razziali. Oggi è ricordato soprattutto per la famosa Memoria sul calcolo ...
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Uomo politico (Braunau am Inn, Austria Superiore, 20 aprile 1889 - Berlino 30 aprile 1945). Fondatore e Führer del nazionalsocialismo, per dodici anni cancelliere del III Reich, è annoverato tra i distruttori [...] H. è costata più di cinquanta milioni di vite umane, tra le morti in battaglia, l'eliminazione delle comunità ebraiche europee, degli zingari e dei deportati politici nei campi di sterminio, oltre agli eccidi dei combattenti della resistenza e delle ...
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Filosofo, saggista e critico letterario tedesco di famiglia ebraica, nato a Berlino il 15 luglio 1892, morto suicida a Port Bou (Catalogna) il 26 settembre 1940. Studiò nelle università di Friburgo, Berlino, [...] dell'ebraismo G. Scholem, al quale fu legato da profonda amicizia, si avvicinò alla teologia e alla mistica ebraiche, che avrebbero rivestito un ruolo di rilievo nella sua riflessione filosofica. Nel 1925 sottopose all'università di Francoforte un ...
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ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...