In musica, come nel linguaggio, è il moto che porta ad una chiusa, quindi, nella sostanza ritmica, è il passaggio da moto a riposo. Nell'armonia le cadenze sono le formule tipiche del moto e pertanto della [...] alla melodia, tutto il canto liturgico tradizionale d'Oriente e d'Occidente con testi in prosa è fino dalle origini ebraiche fondato sulle cadenze, ora conclusive, ora sospensive con varî gradi di efficacia e d'ornamentazione; cadenze che, sulla base ...
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LEONTOPOLI (Λεοντόπολις)
Arnaldo MOMIGLIANO
Località del Basso Egitto, nota con questo nome in età ellenistico-romana; oggi Tell el-Yehūdiyeh, "collina dei Giudei" a una trentina di km. dal Cairo. Fu [...] e sommo sacerdote di Gerusalemme. Di fatto la massima parte degli Ebrei egiziani rimase fedele al tempio gerosolimitano; le fonti ebraiche ne fanno pochissimi cenni, da cui tuttavia risulta che se si negava valore alle cerimonie di culto compiute a ...
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GALILEA (in ebraico Galil; A. T., 88-89)
Roberto Almagià
Nome storico col quale si designa la parte settentrionale dell'altipiano interno della Palestina, limitato a nord dalle estreme propaggini meridionali [...] sorsero sulle sue rive solo Tiberiade (v.) ha conservato qualche importanza (7000 ab.). La Galilea alberga anche parecchie floride colonie ebraiche recenti, specialmente nella regione a SO. del Lago di Tiberiade, ma anche tra Safed e il L. Merom e ...
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STANISŁAWÓW (A. T., 51-52)
Riccardo Riccardi
Città della Polonia meridionale, capoluogo di voivodato, situata nella fertile pianura del Pokucie a circa 250 m. s. m., tra la Bystrzyca Sołotwińska e la [...] uno ucraino. È uno dei principali centri culturali ucraini nella Galizia orientale; vi sono pure varie istituzioni culturali ebraiche.
La parte centrale della città, quasi interamente ricostruita dopo la guerra mondiale, è venuta assumendo un aspetto ...
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Gli Ebrei e la città
Donatella Calabi
I luoghi, i traffici, la convivenza di più «nationi»
La mobilità degli Ebrei italiani è singolarmente elevata nel corso del Seicento; essa è sensibile alle altalenanti [...] ; cf. anche l’edizione con le aggiunte di Giustiniano Martinioni, Venetia 1663, p. 368.
3. Gaetano Cozzi, Società veneziana e società ebraica, in Gli Ebrei e Venezia. Secoli XIV-XVIII, a cura di Id., Milano 1987, pp. 333-374.
4. The Autobiography of ...
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L'Europa tardoantica e medievale. La formazione dell'impero bizantino
Antonio Carile
La formazione dell’impero bizantino
Il processo di trasformazione dell’Impero romano nell’Impero romano orientale, [...] all’altra in cerca di avanzamento sociale e nella creazione di una rete di traffici in cui eccelsero le colonie commerciali ebraiche. Un certo disordine sociale aprì la strada verso l’ascesa a persone di sicuro talento e ambizione, mentre motivi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carolina Belli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La rappresentazione storiografica del processo che dalla fine del Seicento alla fine [...] debba essere fatto da un gentile appartenente al protestantesimo. E così avviene.
Lo schema di Dohm è chiaro: la condizione ebraica è un effetto della cultura dell’oppressione impostasi nei secoli oscuri dell’Europa medievale e non un fatto di natura ...
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CONAT (Conath, Cunat, Conatì), Abraham (Abraham ben Shlomo ben Baruch)
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Nacque probabilmente a Conat, nella contea del Rossiglione, da Shlomo (Salomone) di Baruch.
Il luogo di nascita, o almeno di [...] madpissim ha-ivrim [Studi sulla storia degli stampatori e dei libri, ebraici], Jerusalem 1978, pp. 3-12); L. Pescasio, L'arte 1959, p. 89; D. Nissim, Nel V centenario delle prime stampe ebraiche (1475-1975), in Atti e mem. dell'Acc. Patavina di sc., ...
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MONTEFIORE, Moses Haim
Alessandro Volpi
MONTEFIORE, Moses Haim (Ḥayyim). – Nacque a Livorno il 24 ottobre 1784 da Joseph Elias e da Raquel Mocatta.
La famiglia, originaria di Ancona, si era trasferita [...] , non avrebbe potuto essere allevato da una famiglia ebrea. Appena si diffuse la notizia, si levarono le proteste delle comunità ebraiche italiane ed europee. Nel 1859 Montefiore, a nome degli ebrei inglesi, si recò a Roma per incontrare il pontefice ...
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ossitono
Ghino Ghinassi
Nelle parole o., cioè accentate sull'ultima sillaba di origine latina, l'uso dantesco non presenta divergenze sostanziali dall'uso moderno. Si può osservare, tutt'al più, in [...] ad alcuni grecismi, come il caos di If XII 43, letto a volte caòs dieretico, a volte caòsso (o caosse).
Anche un buon numero di nomi ebraici uscenti in vocale si presenta in forma o.: Noè (If IV 56, Pd XII 17), Moisè (If IV 57, Pg XXXII 80, Pd IV 29 ...
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ebraicista
(o ebraista) s. m. e f. [der. di ebraico] (pl. m. -i). – Conoscitore, studioso della lingua ebraica, o, più genericam., esperto di storia, cultura, tradizioni e costumi ebraici.
ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...