Lingua ebraica postbiblica i cui inizi coincidono con quelli dell’era cristiana e il cui sviluppo si estende fino ai nostri giorni. In origine lingua d’uso, andò progressivamente restringendosi all’ambito [...] dello Stato d’Israele nel 1948, ne è divenuta la lingua ufficiale. Nella fase recente si nota un influsso dell’ebraicobiblico, concretizzato, per es., nel ritorno di norma alla desinenza -īm (e non più -īn) del plurale maschile; per il resto ...
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Sistema di esprimere le vocali mediante segni particolari, comune a gran parte delle scritture semitiche; le vocali sono rappresentate mediante punti e linee isolati o variamente combinati e disposti vicino [...] ai segni delle consonanti; p. masoretica, il sistema di segni diacritici con cui i masoreti (➔ masorà) vocalizzarono il testo consonantico dell’ebraicobiblico. ...
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Se si volesse tracciare un bilancio della storiografia monastica italiana relativa al periodo che va dall’Unità nazionale a oggi, non potremmo che fare i conti con una bibliografia quantitativamente ridotta [...] inoltre dato vita al centro culturale cattolico Deificum Lumen a cui fanno capo una scuola di preghiera, corsi di ebraicobiblico, di canto gregoriano e di iconografia, oltre a ritiri spirituali.
Proseguiva intanto la ripresa delle esperienze di vita ...
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Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] o estenuati, sembra nei fatti destinato a fallire. È riuscito, per esempio, per l’ebraico di Israele, ricostruito e rivitalizzato a partire dall’ebraicobiblico negli ultimi cinquant’anni; non sembra destinato a successo l’analogo tentativo per il ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] forma più frequente nella versione dei Settanta, che è appunto mánna. Pasqua, dal latino pascha, non viene direttamente dall’ebraicobiblico pesaḥ, ma si lega al greco páskha, la forma che compare con più frequenza nella versione dei Settanta e l ...
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PROFETA e PROFETISMO
Marcel SIMON
Giuseppe RICCIOTTI
Ornella TOMASSONI
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. Nell'accezione oggidì più comune del termine profeta, l'idea del prevedere e predire il futuro prevale, pur senza eliminarla [...] che ha il senso fondamentale di "essere in effervescenza", "traboccare", e che è adoperato anche nell'ebraicobiblico sia nel significato materiale (di una fonte che faccia traboccare acqua; cfr. Proverbî, XVIII, 4), sia in quello morale (di persona ...
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MESA (Mēsha‛)
Giorgio Levi Della Vida
Re di Moab, del quale la Bibbia (II [IV] Re, III, 4, 27) ricorda le guerre condotte contro il regno d'Israele. Dopo la sua ribellione alla supremazia israelita, [...] differenze notevoli la desinenza del plurale che è regolarmente -īn, di contro al fenicio, dove è sempre -īm, e all'ebraicobiblico dove -īm prevale, rimanendo la desinenza -īn limitata a casi sporadici, specialmente del linguaggio poetico (ma nell ...
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KÖNIG, Eduard
Giorgio Levi Della Vida
Ebraista e biblista, nato a Reichenbach il 15 novembre 1846, professore nel 1885 a Lipsia, poi a Rostock e a Bonn.
La sua opera maggiore è Historisch-kritisches [...] Lehrgebäude der hebr. Sprache (Lipsia 1881-97, voll. 3), immensa e minuziosa analisi dell'ebraicobiblico, ancora oggi preziosa come raccolta di materiale, benché superata dal punto di vista della linguistica storica; scrisse inoltre, nel campo ...
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La civilta islamica: antiche e nuove tradizioni in matematica. La matematica ebraica
Tony Lévy
La matematica ebraica
Gli studiosi ebrei arabofoni che vivevano nei paesi dell'Islam rappresentavano una [...] , forgiò un nuovo linguaggio scientifico, differente da quello del suo collega più anziano, in quanto più vicino all'ebraicobiblico e più distan-te dalle espressioni e dalla terminologia arabe. La sua opera matematica propriamente detta è costituita ...
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NANNI, Giovanni (Annio da Viterbo). – Nacque a Viterbo da famiglia artigiana (sappiamo solo di un nonno macellaio, che occupò per una volta il priorato)
Riccardo Fubini
, e la regolare assenza nei documenti [...] sul monte Ararat (donde l’idea del linguaggio primordiale ararateo, che in Annio tiene trasgressivamente il luogo dell’ebraicobiblico).
Particolare significativo della rilevante posizione di Nanni a Genova sotto il dogato di Paolo Fregoso è la sua ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato...
giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui...