esternalità In economia, gli effetti (detti anche effetti esterni o economia esterna) che l’attività di un’unità economica (individuo, impresa ecc.) esercita, al di fuori delle transazioni dimercato, [...] nell’affermazione che le e. sono riconducibili alla presenza di forme dimercato non perfettamente concorrenziali, all’interno delle quali, secondo i presupposti di base dell’economia del benessere, non è possibile realizzare un’allocazione ottima ...
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svalutazione In economia, la riduzione del valore della moneta di un paese in relazione a una prefissata parità, che può essere espressa in termini di valuta di altri paesi o di oro. La s. esprime quindi [...] le variabili che intervengono sui mercati internazionali sono molto più numerose, la s. si può rivelare efficace soltanto in determinate condizioni, legate sia agli aspetti interni sia a quelli esterni dell’economiadi un paese, per particolari ...
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Buchanan, James McGill. – Economista statunitense (n. Murfreesboro, Tennessee, 1919 - Blacksburg, Virginia, 2013), è il fondatore della "teoria delle scelte pubbliche", per la quale ha vinto nel 1986 il [...] pubbliche" nell'ambito degli studi dieconomia pubblica; si tratta essenzialmente di un'applicazione dell'analisi economica ai processi politici, vale a dire alle decisioni collettive non dimercato. Premio Nobel per l'economia nel 1986.
Opere
Tra i ...
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Antropologia
Popolazioni marginali
Gruppi nomadi, prevalentemente di cacciatori e raccoglitori (pigmei, boscimani, aborigeni australiani), di esigua consistenza demografica, stanziati in territori isolati [...] ➔ placenta).
Economia
Analisi marginale
Metodo d’indagine teorica dei fenomeni economici basato sulla considerazione ottima delle imprese, della formazione del prezzo nelle varie forme dimercato.
Fisica
In ottica, si dicono m. i raggi luminosi ...
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Acronimo di Capital Asset Pricing Model, modello matematico che descrive il funzionamento di un mercato finanziario, originariamente proposto da W. Sharpe nel 1964. Nella versione sviluppata da Robert [...] lineare, misura il grado di covariazione tra il rendimento atteso dell’attività in oggetto e quello dimercato. Se β è positivo β di una singola attività. Sharpe, insieme con M.M. Miller e H. Markowitz, ha ricevuto il premio Nobel per l’economia nel ...
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In economia (anche, ma soprattutto nel linguaggio finanziario, sopraprofitto), l’eccedenza sul profitto normale del profitto effettivamente conseguito dalle imprese non marginali. Si tratta di un guadagno [...] meriti dell’imprenditore e può considerarsi in tal caso un fenomeno di quasi-rendita. Nelle forme dimercato dove non esistono barriere all’entrata, l’esistenza di e. attira nuove imprese nei settori dove essi si verificano determinando, attraverso ...
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Diritto
Istituto giuridico nato in Inghilterra nel Medioevo e quindi diffusosi nel mondo anglosassone, in base al quale uno o più beni sono affidati a un soggetto fiduciario (trustee) affinché li gestisca [...] ancor più dopo l’introduzione dell’art. 2645-ter c.c.
Economia
Coalizioni d’imprese mediante le quali aziende similari (concentrazione in senso mercato (si distingue dal cartello, che concerne solo il controllo dei prezzi e delle quote dimercato ...
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Economista inglese (Londra 1879 - ivi 1975); prof. al Royal Institute of international affairs, presidente della Royal economic society (1946-48) e docente dieconomia internazionale a Chatham House (1947-52). [...] fattori monetarî quali determinanti del ciclo stesso, attraverso le variazioni indotte nei tassi di interesse; tale tipo di analisi, dando una base teorica alle operazioni dimercato aperto allora prevalenti, ha avuto tra il 1920 e il 1930 notevole ...
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In economia, termine, usato per lo più al plur., con cui si indicano strumenti finanziari il cui valore è determinato da quello di altri titoli scambiati sul mercato. Si ritiene che la loro sensibile crescita [...] idonei a coprire rischi dimercato, di interesse e di cambio dovuti alla forte volatilità dei tassi di interesse e dei cambi.Tra i d. hanno avuto particolare sviluppo i futures, contratti di acquisto o di vendita di attività finanziarie a una ...
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Statistico e demografo (Roma 1891 - Firenze 1969), figlio di Ridolfo; prof. nelle univ. di Trieste (1922-26), Firenze (1929-48) e Roma (1926-28 e 1948-66), fondatore e direttore del Centro per la statistica [...] nazionale (1952); Guida statistica per le analisi dimercato (in collab., 1957); Primo computo del reddito distribuito ai fattori della produzione negli anni 1953, 1954, 1955 (1958); Previsioni economiche (1958); Corso di statistica economica (1959). ...
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abuso di mercato
loc. s.le m. Compravendita di titoli da parte di un membro del consiglio di amministrazione o di un dipendente di una società, anche di intermediazione finanziaria, che si avvale di informazioni riservate, prima che esse vengano...
mercato delle idee
loc. s.le m. La comunicazione e lo scambio delle idee, ispirati a modelli che si richiamano al mercato economico e finanziario. ◆ Il problema della «tecnologia e economia della comunicazione» costituisce, insieme ad altre...