(gr. ῎Εδεσσα) Antica capitale dell’Osroene (Mesopotamia settentrionale); l’attuale Urfa (Turchia). Fondata da Seleuco I di Siria (303 a.C.) sul luogo della precedente Ūrhāi, ebbe popolazione greco-araba. Dopo il periodo ellenistico la città passò a una dinastia locale che si destreggiò tra Parti e Romani, che se la contesero a lungo. Il cristianesimo vi si diffuse molto presto e nel 4°-5° sec. fu ...
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Vedi EDESSA dell'anno: 1960 - 1994
EDESSA (v. vol. III, p. 211)
H. J. W. Drijvers
L'intensificarsi delle ricerche ha consentito, innanzitutto, qualche precisazione (o nuova riflessione) sulla storia [...] servivano come tombe dei «Signori di 'Arab» (cioè Signori della Steppa), che avevano sede a Sumatar e dipendevano politicamente da Edessa. In una grotta vicina, visitata per la prima volta da H. Pognon, si celebrava la loro investitura sotto l'egida ...
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Vedi EDESSA dell'anno: 1960 - 1994
EDESSA (῎Εδεσσα)
C. Bertelli
Città della Mesopotamia settentrionale, sul luogo della città turca di Urfa, che rinnova nel nome la città pre-ellenistica di Orra, sull'estremità [...] in the Vilayet of Urfa, in Anatol. Stud., III, 1953, p. 57 ss. (sulle rovine di Sumatar Harabesi); J. B. Segal, New Mosaics from Edessa, in Archaeology, XII, 3, 1959, p. 150 ss.; id., in Bull. of the School of Or. a. Afr. Stud., 1959, pp. 23-40. Il ...
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Scrittore siriaco (640-708), giacobita, vescovo di Edessa. Si devono a lui una revisione del testo dell'Antico Testamento siriaco, una Cronaca, una grammatica siriaca, il Libro dei Tesori, il Manualetto, [...] un Esamerone e altri scritti ...
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Cronista armeno (m. 1144), ha lasciato una importante cronaca riguardante la storia del suo paese per i secc. 10º-12º; di particolare interesse la parte finale, sulla prima crociata. ...
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Fu monaco in Edessa, di dove era probabilmente anche nativo. Rimane di lui uno scritto greco che dal Le Moyne, suo primo editore (Varia Sacra, Leida 1685), ebbe il titolo di Elenchus et confutatio Agareni [...] ("Agareno" era l'epiteto dato dai cristiani ai musulmani); ma è scritto acefalo. È riprodotto in Patrologia graeca, CVI, 1381-1448. Mostra buona conoscenza dell'Islām e della biografia del suo fondatore, ...
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Vescovo di Edessa e scrittore ecclesiastico (Calcide del Belo seconda metà sec. 4º - Edessa 435), figlio di un pagano e di una cristiana; si convertì al cristianesimo solo verso il 400. Dopo aver lasciato [...] la famiglia e i beni per farsi monaco, fu vescovo di Edessa. Da principio ostile a Cirillo d'Alessandria e favorevole a Nestorio e Teodoro di Mopsuestia, dopo aver partecipato al Concilio di Efeso (431), passò impetuosamente ad appoggiare Cirillo. Su ...
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Scrittore siro-nestoriano (n. 'Ain Dulbā 410 d. C. circa - m. dopo il 503), noto con il soprannome di il lebbroso, fondatore della scuola di Nisibi, che diresse per quarant'anni. Scrisse dei commenti all'Antico Testamento, ma si rese particolarmente noto per una serie di inni liturgici, che gli meritarono il titolo di "arpa dello Spirito Santo" ...
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Katholikòs armeno di Ečmiadzin (1691-1704); nel 1695 inviò a Innocenzo XII una professione di fede cattolica, ma nonostante tutti i suoi sforzi non riuscì ad attuare l'unione con Roma, causa la dispersione delle diocesi armene sottoposte a varî imperi ...
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Scrittore siriaco (sec. 6º), scolaro di Mar Abhā. È autore di scritti liturgici, di una confutazione dell'astrologia, di discorsi funebri e dispute con gli eretici. ...
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siriaco
sirìaco agg. [dal lat. Syriăcus, gr. Συριακός] (pl. m. -ci). – Della Siria, come regione storica dell’Asia anteriore: l’arte. s.; la lingua s. (e, come s. m., il siriaco), dialetto aramaico orientale, parlato a Edessa e nelle regioni...