Vedi EDESSA dell'anno: 1960 - 1994
EDESSA (῎Εδεσσα)
C. Bertelli
Città della Mesopotamia settentrionale, sul luogo della città turca di Urfa, che rinnova nel nome la città pre-ellenistica di Orra, sull'estremità [...] in the Vilayet of Urfa, in Anatol. Stud., III, 1953, p. 57 ss. (sulle rovine di Sumatar Harabesi); J. B. Segal, New Mosaics from Edessa, in Archaeology, XII, 3, 1959, p. 150 ss.; id., in Bull. of the School of Or. a. Afr. Stud., 1959, pp. 23-40. Il ...
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EDESSA
C. Barsanti
(gr. ῎Εδεσσα; turco Urfa)
Città della Turchia sudorientale, che sorge ai margini della Mesopotamia settentrionale, in prossimità del confine siriano.Fondata da Seleuco I Nicatore [...] dans la Turquie Orientale, 2 voll., Paris 1940, pp. 278-286; A. Grabar, Le témoignage d'un hymne syriaque sur l'architecture de la cathédrale d'Edesse au VIe siècle et sur la symbolique de l'édifice chrétien, CahA 2, 1947, pp. 41-67; E. Kirsten, s.v ...
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AMIDA
Città dell'Armenia presso il Tigri, non lontana da Edessa, chiamata attualmente in turco Diyarbekir.
Colonia romana nel 230 d. C., A., da identificare probabilmente con la Ammaia ricordata da Tolomeo [...] (v, 18, 10), fu più tardi capitale della provincia romana di Mesopotamia; fortificata da Costanzo II, si accrebbe notevolmente dopo il 363 quando, ceduta Nisibis ai Parthi, la popolazione di quella città ...
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SHILA (Shyl')
G. Garbini
Scultore siriaco la cui firma è stata rinvenuta presso Sumatar Harabasi (località posta circa 100 km a S-E di Edessa) in una grotta dove erano varî rilievi. L'iscrizione "S. [...] figlio di Shila ha scolpito" compare tra due figure maschili assai rovinate, raffiguranti due personaggi, racchiuse in un pannello. Il complesso monumentale di Sumatar Harabesi è databile intorno alla ...
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Per a., cioè «non fatta da mano (umana)», s’intende l’immagine del Volto Santo di Cristo miracolosamente impressa su tessuti (➔ mandilio) e per estensione immagini di Cristo e della Vergine, ritenute ritratti [...] degli Armeni a Genova (ivi dal sec. 14°), che nella cornice argentea del sec. 14° presenta la storia dell’a. di Edessa. Accolte nella liturgia, dal sec. 11° le storie del mandilio apparvero in rappresentazioni su manoscritti, icone e dipinti; tra le ...
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VALERIANO I (P. Licinius Valerianus)
G. Bovini
Di cospicua famiglia romana, fu acclamato imperatore in Raetia nel 253.
Padre di Gallieno, chiamò il figlio alla coreggenza lasciandogli le province occidentali, [...] stabilendo in Antiochia la sua residenza imperiale. Combatté in Oriente contro Goti e Persiani. Nella battaglia di Edessa del 260 fu fatto prigioniero da Shapur I (v.) e morì in prigionia. Sulle monete appare sempre con una faccia grossa, circondata ...
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MESOPOTAMIA
V. Strika
(gr. Μεσοποταμία)
Regione storica del Medio Oriente, il cui territorio si articola in due distinti nuclei, l'Iraq (arabo ῾Irāq) e la M. Superiore (arabo al-Jazīra), che si estende [...] catena del Tauro (anche se il distretto si estendeva ancora più a S verso l'od. Siria), la cui città principale era Edessa (od. Urfa, in Turchia); il Diyār Bakr, coincidente con il bacino del Tigri, immediatamente a S del Tauro, la cui capitale era ...
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Vedi MACEDONIA dell'anno: 1961 - 1973 - 1995
MACEDONIA (Μακεδόνια)
Ph. Petsas
Regione del Chersoneso ellenico; ha preso il suo nome dai Macedoni, popolazione dorica qui attardatasi nella discesa verso [...] ; verso il 700 a. C. pare che siano apparsi sulle pendici orientali del Vermion, dove si incontrarono con tribù trace intorno ad Edessa, la quale da allora prese il suo nome greco di Aigai: il nome tracio e greco di questa capitale ha relazione con l ...
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SHUSHTAR
C. A. Pinelli
Città del Khuzistān (Iran) sita sulle sponde del fiume Karūn, al centro di una zona ricca di ritrovamenti archeologici. Lungo il fiume, nei pressi dell'abitato, si trovano alcuni [...] tratta di opere progettate ed eseguite da un gruppo di soldati romani fatti prigionieri da Shāpūr I (v.) durante la rotta di Edessa (260 d. C.) ed impiegati successivamente su larga scala in lavori pubblici di vario tipo.
Il più importante di questi ...
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PARTHICA, Arte
E. Will
Suole chiamarsi "parthica" in senso stretto l'arte che si svolse nell'impero dei re parthi, non tuttavia per tutta la durata di esso (250 circa a. C.-224 d. C.), ma soltanto per [...] E. Will, in Syria, 1949, pp. 87-116; 258-321; 1951, pp. 70-100; D. Schlumberger, La Palmyrène du Nord Ouest, Parigi 1951. Edessa-Urfa: J. Leroy, in Syria, 1957, pp. 306-342; J. B. Segal, in Bulletin of the School of Oriental and African Studies, 1954 ...
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siriaco
sirìaco agg. [dal lat. Syriăcus, gr. Συριακός] (pl. m. -ci). – Della Siria, come regione storica dell’Asia anteriore: l’arte. s.; la lingua s. (e, come s. m., il siriaco), dialetto aramaico orientale, parlato a Edessa e nelle regioni...