(gr. ῎Εδεσσα) Antica capitale dell’Osroene (Mesopotamia settentrionale); l’attuale Urfa (Turchia). Fondata da Seleuco I di Siria (303 a.C.) sul luogo della precedente Ūrhāi, ebbe popolazione greco-araba. Dopo il periodo ellenistico la città passò a una dinastia locale che si destreggiò tra Parti e Romani, che se la contesero a lungo. Il cristianesimo vi si diffuse molto presto e nel 4°-5° sec. fu ...
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Cronista armeno (m. 1144), ha lasciato una importante cronaca riguardante la storia del suo paese per i secc. 10º-12º; di particolare interesse la parte finale, sulla prima crociata. ...
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Nome di varî re della dinastia araba aramaizzata dell'Osroene, con capitale Edessa, che regnarono qualche secolo prima e dopo Cristo. Uno di essi, Abgar V il Nero, è il protagonista di una tradizione molto [...] e guarirlo. Gesù avrebbe scritto a sua volta promettendogli l'invio di un suo discepolo per curarlo e predicare il Vangelo a Edessa. Questa tradizione è accolta da Eusebio di Cesarea (4º sec.), da un testo siriaco del 400 circa (la dottrina di Addai ...
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Figlio (m. 1131) di Josselin, signore di Courtenay in Gâtinais, nel 1102 raggiunse a Edessa il cugino Baldovino di Bourg che gli affidò i territorî sulla riva destra dell'Eufrate e, eletto re di Gerusalemme [...] (1118), gli cedette la contea di Edessa. ...
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Il cristianesimo siriaco
Protagonisti, stagioni e nodi problematici dalla prima evangelizzazione all’esordio del V secolo
Vittorio Berti
Con l’espressione ‘cristianesimo siriaco’ si vuole qui fare riferimento [...] in Revue de l’histoire des religions, 218 (2001), pp. 153-170.
33 H.J.W. Drijvers, Quq and the Quqites: An Unknown Sect in Edessa in the Second Century A.D., in Numen, 14 (1967), pp. 104-129.
34 Su Bardesane e la sua cerchia si vedano H.J.W. Drijvers ...
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Cugino (m. Gerusalemme 1131) di Baldovino I, lo seguì nella crociata; fu conte di Edessa dal 1100 al 1118. Chiamato a succedere a Baldovino I nel regno di Gerusalemme (1118), lottò vittoriosamente contro [...] il sultano di Aleppo, al-Ghāzī (1120). Tentò per due volte invano (1126 e 1129) di espugnare Damasco. Gli successe la figlia Melisenda, col marito Folco V d'Angiò che, all'atto del matrimonio, aveva ricevuto ...
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Religione
Seguaci della Chiesa monofisita di Siria fondata da Giacobbe Baradeo (siriaco Ya‛qōb Būrde‛ānā; m. 578), vescovo d’Edessa; la denominazione da loro adottata è Siri ortodossi. Seguono il monofisismo [...] cosiddetto verbale o moderato, e rigettano perciò il Concilio di Calcedonia e i concili successivi; la loro teologia e liturgia hanno subito nel corso dei secoli l’influsso armeno e cattolico, tuttavia ...
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Tre capitoli, scisma dei
Scisma originato dalla condanna dei cd. Tre capitoli – proposizioni teologiche dei vescovi Teodoro di Mopsuestia, Teodoreto di Ciro e di Iba di Edessa, favorevoli al nestorianesimo [...] (➔ Nestorio) – da parte di Giustiniano I prima nel 543-544 in vista di un compromesso con i monofisiti, e poi nel V Concilio ecumenico di Costantinopoli (553), quando fu fatta sottoscrivere a forza a papa ...
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Nur al-din, Mahmud ibn Zanji (o Norandino)
Nur al-din, Mahmud ibn Zanji
(o Norandino) Sultano della dinastia turca degli Zenjidi. Conquistatore (1144) della fortezza di Edessa, signore di Aleppo dal [...] 1146, N. combatté contro i crociati e nel 1154 conquistò Damasco, unificando sotto di lui tutta la Siria. Alla fine del suo regno, sostenne il califfato fatimide egiziano, minacciato dal re crociato di ...
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Moneta di bronzo o rame, coniata da Ostrogoti e Normanni, in Italia e in seguito in Oriente, a Rodi, a Cipro, nel principato di Antiochia e nella contea di Edessa. Con i suoi multipli e le sue frazioni [...] subì variazioni di peso secondo i luoghi e i tempi ...
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siriaco
sirìaco agg. [dal lat. Syriăcus, gr. Συριακός] (pl. m. -ci). – Della Siria, come regione storica dell’Asia anteriore: l’arte. s.; la lingua s. (e, come s. m., il siriaco), dialetto aramaico orientale, parlato a Edessa e nelle regioni...