Attore drammatico e cinematografico austriaco (Praga 1890 - Berlino 1969). Al Deutsches Theater di Berlino interpretò, per la direzione di Reinhardt, opere moderne di grande impegno (Bettler di Sorge, [...] con lo spettacolo Professor Bernhardi di Schnitzler. Tra le sue ultime interpretazioni, Dantons Tod di Büchner, 1951; Edipore, rielaborato da Hofmannstahl, 1951. Notevole la sua attività cinematografica (Monica Vogelsang, 1919; Das alte Gesetz, 1924 ...
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Attore e regista italiano (Ferrara 1876 - Roma 1971), fratello di Corrado e di Domenico. Avvocato, passò alla scena esordendo nel 1905 a Roma; fu poi con A. De Sanctis e con A. Maggi. Splendido Cirano [...] scenografa e pittrice Beryl Hight, fondò a Milano La sala azzurra, uno dei primi teatri d'avanguardia. Partecipò anche ad alcuni film. Nel 1958 la cecità lo costrinse a ritirarsi dalle scene, tuttavia nel 1969 impersonò ancora Tiresia nell'Edipore. ...
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Regista e drammaturgo catalano (Barcellona 1872 - ivi 1943). Nel 1898 fondò il "Teatre intim"; diresse la Escola catalana d'art dramàtic. Contribuì con il suo magistero e la sua opera di regista al rinnovamento [...] (dai tragici greci a Shakespeare, da Molière a Goldoni, Pellico, D'Annunzio) memorabili l'Iphigenie di Goethe e l'Edipore di Sofocle. Tra i suoi lavori drammatici: Nocturn (1896), Silenci (1898), Misteri de dolor (1904), Els pobres menestrals (1909 ...
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Attrice teatrale italiana (Roma 1925 - ivi 1987). Uscita dall'Accademia nazionale d'arte drammatica, si rivelò in I dialoghi delle Carmelitane di G. Bernanos (1952; regia di O. Costa). Dotata di una voce [...] (Fabbri, Cocteau) e con i classici (Shakespeare, Alfieri, Goldoni), mostrandosi attrice tragica di grandi risorse in testi come Edipore di Sofocle (1963); Andromaca (1964) e Ippolito (1965) di Euripide. Molto attiva anche in televisione. ...
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Attore russo (Mosca 1872 - Leningrado 1948). Esordì (1892) al Piccolo Teatro di Mosca. Nello stesso anno passò all'Aleksandrinskij Teatr di Pietroburgo. Geniale collaboratore di V. E. Mejerchol´d nelle [...] scena di questo, il Don Giovanni di Molière e Un ballo in maschera di Lermontov, J. fu anche grande interprete dell'Edipore di Sofocle e del Macbeth di Shakespeare. Dopo la rivoluzione partecipò alla creazione (1919) del Grande Teatro drammatico di ...
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Regista russo (Mosca 1890 - Parigi 1937). Studiò all'estero (1914-17); al ritorno in Russia applicò e sviluppò principî di M. Reinhardt (messe in scena di Edipore e Macbeth al circo Ciniselli e Sadko [...] e Faust alla Casa del popolo). Nel 1918 fondò il Teatro da camera ebraico, che divenne teatro statale col nome di Goset. Ha lavorato anche in altri teatri realizzando Mistero-Buffonata (1921) di Majakovskij ...
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Attore russo (1773-1817); ultimo grande attore del sec. 18º, è la figura più rilevante del teatro imperiale di Pietroburgo al principio del sec. 19º. Al suo nome è legato il successo delle tragedie di [...] Ozerov Edipore, Fingal e Dmitrij Donskoj. I suoi ultimi successi furono Agamennone nell'Ifigenia di Racine e Karl Moor nei Masnadieri di Schiller. ...
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Poeta tragico ateniese (sec. 5º a. C.); figlio di una sorella di Eschilo, vinse nell'agone in cui Sofocle presentò l'Edipore. Fu attaccato dai poeti comici, specie da Aristofane; ma i pochi frammenti [...] giunti non ci danno modo di giudicare della sua arte ...
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Pittore (Roma 1790 - ivi 1853). Allievo di G. Landi, fu membro (1822) e principe dell'Accademia di San Luca (1844). Dipinse soggetti sacri (Martirio di s. Sabina, Roma, S. Sabina; S. Giacomo maggiore, [...] Tuscania, duomo) e storici (Edipore cieco, Parma, Galleria nazionale). ...
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Letteratura
Sergio Pautasso
Guido Andrea Pautasso
È l'insieme della produzione in prosa e in poesia in una determinata lingua, in cui si riconoscono valori e intenti artistici. Legata, come tutti i [...] nell'infanzia. Non è un caso che il fondatore della psicoanalisi verificasse le sue intuizioni su testi letterari (Edipore, Amleto) e, richiamandosi all'ermeneutica, poggiasse la fondatezza delle sue analisi sull'interpretazione.
L'aspetto simbolico ...
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seguitare
v. tr. e intr. [der. di seguìto, part. pass. di seguire] (io séguito, ecc.). – 1. tr. a. ant. Seguire, tener dietro, in senso proprio e fig.: la donna, affrettatasi di vestire, chetamente, seguitò messer Lizio (Boccaccio); come il...