Poeta arabo del primo secolo dell'egira (m. 680 circa d. C.), ritenuto dalla tradizione inventore dell'arte grammaticale. Fu fervido seguace di ῾Alī ibn Abī Ṭālib e i suoi versi hanno molti echi delle [...] prime guerre civili ...
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Poeta arabo preislamico (sec. 6º d. C.), di Yathrib, la futura Medina; appartenente alla tribù degli Aws, morì poco prima dell'egira (622). Le sue poesie hanno grande importanza storica perché ci offrono [...] un quadro della vita medinese alla vigilia dell'islamismo e rispecchiano soprattutto le sanguinose lotte fra le due tribù rivali degli Aws e dei Khazraǵ ...
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Soprannome del poeta arabo Giarwal ibn Aus (sec. 7º), famoso per l'asprezza delle sue satire, la sua venalità e cupidigia ricattatoria. Per la ricchezza della lingua fu molto studiato dai filologi musulmani [...] del 2º e 3º sec. dell'egira (8º-9º d. C.). ...
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Scrittore arabo musulmano (m. 820 circa), cultore di studî antiquarî e genealogici. I suoi numerosissimi scritti, tra cui da ricordare specialmente uno sulle genealogie degli Arabi e uno sugli idoli dell'Arabia [...] pagana, furono di capitale importanza per i posteriori studiosi musulmani dell'antichità preislamica e del primo secolo dell'ègira. ...
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Poeta arabo preislamico (sec. 6º d. C.). Sotto il suo nome, oltre ad alcuni frammenti, ci sono tramandate due lunghe poesie, la più famosa delle quali, Lāmiyyat al-῾Arab "Carme in rima lām degli Arabi", [...] è ritenuta da alcuni non autentica, bensì contraffazione di un filologo del sec. 2º dell'egira, che l'avrebbe posta sotto il nome di ash-Shanfara. È comunque una delle più belle produzioni dell'antica poesia araba, con la sua descrizione della vita ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] più antica manifestazione della letteratura araba è la poesia preislamica, pervenuta in raccolte e antologie del 2°-3° sec. dell’egira (8°-10° sec. d.C.), con interpolazioni e falsificazioni, ma con un fondo d’indiscutibile autenticità; i più antichi ...
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GRAZZINI, Antonfrancesco (detto il Lasca)
Franco Pignatti
Nacque a Firenze il 22 marzo 1504 da Grazzino e Lucrezia di ser Lorenzo de' Santi.
Il padre del G. era nato nel 1452; rimasto orfano, fu allevato [...] cena di A. G. […] ove si raccontano dieci bellissime, e piacevolissime novelle non mai più stampate, "In Stambul. Dell'Egira 122. Appresso Ibrahim Achmet stampatore del Divano" (edizione fiorentina del 1743, a cura dell'abate A. Bonducci, accademico ...
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ZEUS (Ζεύς; Δεύς, Δαίς, Δίς, Δάν, Δήν; Ζδεύς, Σδεύς, Ζάν, Ζεῖς, Ζήσ, Τάν)
E. Paribeni
Con una certa estensione di termini Z. è detto da Omero "padre degli uomini e degli dèi", il più potente, il più [...] della scultura greca. Oscillante tra certa gonfia magniloquenza barocca e un raggelato accademismo, ci appare il grande acròlito di Egira, opera di Eukleides. Isolato e in definitiva non tranquillizzante il tipo di Z. Brontòn del noto rilievo Doria ...
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egira
ègira (meno corretto egìra) s. f. [dall’arabo hiǵra «emigrazione, secessione»]. – L’abbandono della Mecca da parte di Maometto e il suo trasferimento a Medina, nel settembre dell’anno 622 d. C., avvenimento decisivo per le origini dell’Islam,...
vali
valì s. m. [dal fr. vali, che è dal turco vali, a sua volta dall’arabo wālī «governatore»]. – Nome (wālī) con cui erano indicati, fin dal 1° secolo dell’egira, i governatori delle province nello stato musulmano, conservato ancora oggi...