ir Califfo fatimida d'Egitto (n. 1029 - m. 1094), salito al trono nel 1036. Il suo lungo regno parve segnare l'apogeo della potenza fatimida (nel 1059 fu per un momento riconosciuto califfo persino a Baghdād) [...] e della corrente religiosa ismailita, ma conobbe anche crisi gravissime, superate grazie all'energico visir Badr al-Giamālī. Lo stato fiorente dell'Egitto sotto al-M. ci è stato descritto dal viaggiatore persiano Nāṣir-i Khusraw. ...
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Califfo fatimida d'Egitto (Mahdia 931 - Il Cairo 975). Salì al trono nel 952. Sotto di lui la dinastia fatimida si spostò dalla Tunisia, dove aveva avuto origine col Mahdī ῾Ubaid Allāh, all'Egitto, conquistato [...] per al-M. da Giawhar aṣ-Ṣiqillī (969). La ulteriore conquista del Ḥigiāz, della Palestina e della Siria, e il dominio ancora mantenuto nel Maghrib, portò l'impero fatimida sotto al-M. alla sua massima ...
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Re d'Egitto (Il Cairo 1920 - Roma 1965), figlio di Fu'ād e della regina Nazli. Salì al trono alla morte del padre nel 1936, e assunse i poteri sovrani l'anno seguente, al compimento della maggiore età. [...] crisi del Medio Oriente e nella cattiva condotta delle ostilità contro Israele (1948), portarono a una sollevazione di ufficiali capeggiati da Nagīb e Nasser (‛Abd an-Nāṣir), che lo espulsero dall'Egitto (1952), e lo dichiararono poco dopo decaduto. ...
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Chedivè d'Egitto (Il Cairo 1852 - Ḥelwān 1892); figlio primogenito di Ismā῾īl, dopo la forzata abdicazione del padre salì al potere (1879). Gli inizî del suo regno furono difficili: il ristabilimento del [...] la rivolta, dinanzi alla quale T. era fuggito abbandonando Il Cairo e richiedendo l'appoggio britannico. Dopo l'invasione britannica dell'Egitto e la sconfitta di ῾Orābī (ag. 1882), l'autorità di T. fu restaurata, ma egli rimase nella più completa ...
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Vescovo e martire in Egitto sotto Diocleziano; con Pacomio, Teodoro e Filea indirizzò uno scritto a Melezio di Licopoli; forse da identificare con l'E. autore di una revisione della Bibbia biasimata da [...] s. Girolamo ...
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Letterato arabo-musulmano d'Egitto (n. 1388 - m. dopo il 1466). L'opera sua più nota è il Kitāb al-Mustaṭraf ("Libro degli aneddoti peregrini"), ricca e popolare raccolta di novelle e racconti, taluni [...] semistorici ...
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Visir dell'antico Egitto, al cui nome è legato dalla tradizione un libro di ammaestramenti morali, che insieme alle massime di Ptahhotpe si pone all'inizio di questo diffuso genere letterario egiziano. ...
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Antico sovrano d'Egitto, realizzatore dell'unità del paese all'inizio dell'età storica (2850 a. C. circa). Una paletta di scisto a suo nome illustra le sue vittorie. È forse da identificarsi con il Menes [...] di cui parla Manetone ...
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Egitto
– Nome della regione storica e stato dell’Africa settentr., che nell’uso fam. è frequente nella locuz. d’Egitto, con cui si disapprova o si nega un’affermazione, una scusa, una richiesta altrui, ripetendone la parola o la frase: ma...
egiziano
agg. e s. m. (f. -a) [tratto da egizio]. – 1. Dell’Egitto, della Repubblica Araba d’Egitto: il governo e.; le risorse economiche e.; gli E., gli abitanti dell’Egitto. In partic., l’egiziano s. m., la lingua dell’antico Egitto, sviluppatasi,...