URSS (XXXIV, p. 816; App. I, p. 1098; II, 11, p. 1065; III, 11, p. 1043)
Domenico Ruocco
Rita Di Leo
Domenico Caccamo
Cesare G. De Michelis
Sergio Rinaldi Tufi
Xenia Muratova
La trasformazione di [...] "); nel 1976 esce una silloge della prosa di B. Pil'njak. Né vanno dimenticate le opere dei due massimi registi russi, S. Ejzenštejn (Sobranie sočinenij, "Raccolta delle opere", 6 voll., 1964-71) e Vs. Mejerchol'd (Stat'i, "Saggi", 1968; e Perepiska ...
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Tissé, Eduard Kazimirovič
Stefano Masi
Direttore della fotografia russo, nato a Liepaja (Lettonia) il 13 aprile 1897 e morto a Mosca il 18 novembre 1961. Insieme ad Anatolij D. Golovnja fu il più grande [...] sé negli esterni e nei film d'impostazione realista. Più ardua fu la trasposizione di questo stile nei film che Ejzenštejn girò nella seconda parte della sua carriera, a partire da Aleksandr Nevskij (1938), ambientati nella Russia antica. Tuttavia T ...
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Fuori campo
Pietro Montani
Inteso in senso tecnico, il termine indica uno spazio che, pur se esterno rispetto al ritaglio operato dall'inquadratura, contiene elementi della rappresentazione audiovisiva [...] formato e ciò che dev'essere pensato. È su questo punto, allora, che andrebbe ricollocato, almeno nel caso specifico di Ejzenštejn, il discrimine tra il f. c. del cinema 'premoderno' e quello del 'cinema moderno'; ma resta incerto che si tratti ...
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Donskoj, Mark Semënovič
Daniele Dottorini
Regista e scenarista ucraino, nato a Odessa il 6 marzo 1901 e morto a Mosca il 21 marzo 1981. Il cinema di D., seppur spesso criticato per l'eccessiva enfasi, [...] notevoli eccezioni al conformismo estetico e ideologico del cinema sovietico degli anni Trenta: la lezione di Sergej M. Ejzenštejn e l'attenzione costante alla complessità dello sguardo umano di fronte ai grandi cambiamenti della storia ne fanno uno ...
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Malevič, Kazimir Severinovič
Massimo Galimberti
Pittore, teorico, urbanista russo, di origine polacca, nato a Kiev il 23 febbraio 1878 e morto a Leningrado il 15 maggio 1935. Grande pittore d'avanguardia, [...] ottocenteschi borghesi e l'adesione a strutture linguistiche e narrative pre-tecnologiche.
L'accusa mossa al cinema di Sergej M. Ejzenštejn e di Dziga Vertov, o alle teorie rivoluzionarie di Boris Arvatov, è di combattere i modelli borghesi con gli ...
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Immagine
Paolo Bertetto
Silvio Alovisio
Nell'etimologia della parola già si profilano le ambiguità che hanno animato il plurisecolare dibattito sullo statuto e sulla funzione delle immagini. L'etimo [...] tra i registi che credono in essa e quelli che credono nella realtà. I primi (David W. Griffith, Sergej M. Ejzenštejn, i registi del cinema muto tedesco o quelli della Hollywood del periodo classico ecc.) sostengono l'autonomia della rappresentazione ...
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Attore cinese (Pechino 1894 - ivi 1961). Cultore e interprete del teatro musicale cinese tradizionale, è considerato il più grande attore cinese del suo tempo. Ebbe particolare successo nei ruoli femminili. [...] Nel 1930 fu negli Stati Uniti e nel 1935 a Leningrado e a Mosca, dove un suo spettacolo fu filmato da S. Ejzenštejn. ...
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Drammaturgo inglese (Londra 1930 - ivi 2008). Scrittore tra i più complessi e originali della sua generazione, P. si formò come attore per poi esordire come autore teatrale. Le sue opere sono basate su [...] teatro mondiale, P. ha svolto quella di sceneggiatore. Per il cinema, ispirandosi ai suoi autori preferiti, Sergej M. Ejzenštejn, Marcel Carné e Luis Buñuel, ha sviluppato ben presto uno stile personale sia pure all'interno di impostazioni registiche ...
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Agadžanova-Šutko, Nina Ferdinandovna
Vivia Benini
Sceneggiatrice russa, di origine armena, nata a Ekaterinodar (od. Krasnodar) l'8 novembre 1889 e morta l'11 dicembre 1974. Per la sensibilità e la capacità [...] , suddivisa in otto episodi, di un film che avrebbe dovuto intitolarsi 1905 god (L'anno 1905) ed essere diretto da Ejzenštejn. Durante la lavorazione del film, però, l'abbozzo originale della sceneggiatura di uno di questi episodi, scritto dalla A ...
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Regista (n. Tbilisi 1903 - m. 1943); uno dei padri fondatori del cinema georgiano. Poeta, regista di spettacoli teatrali, esordì nel 1927 con Gjulli, cui seguirono i notevolissimi Eliso (1928) e Dvadcat´ [...] ", 1933). Legato alla cultura e alle tradizioni georgiane, ma inflenzato dall'arte rivoluzionaria di Majakovskij e Ejzenštejn, Š. seppe narrare con straordinario vigore espressivo e grande tensione lirica e drammatica, che influenzarono durevolmente ...
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