Sguardo
Sandro Bernardi
Lo sguardo e il punto di vista nel cinema
Nel cinema, fin dalle origini, la nozione di s. appare essenziale e strettamente connessa con quella di punto di vista. Se il teatro [...] stessa scala da un altro punto di vista, opposto al precedente, rendendo così lo spazio incomprensibile per lo spettatore. Per Ejzenštejn è il contrasto, e non il coordinamento fra punti di vista che deve ispirare la costruzione del film; lo scopo è ...
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Narrativi, procedimenti
Sandro Bernardi
Il cinema non ha sempre raccontato storie, anzi, in origine non sapeva neppure che cosa fossero: era stato concepito per riprendere e proiettare vedute di una [...] diventati frequenti anche i falsi raccordi, già frequenti nelle avanguardie degli anni Venti e in particolare nel cinema di Ejzenštejn: i campi, i movimenti, le posizioni non si corrispondono nel passaggio da un'inquadratura a un'altra, il montaggio ...
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Inquadratura
Serafino Murri
Per i. s'intende la porzione di spazio inclusa nel quadro visivo bidimensionale, entro la cornice rettangolare che delimita l'immagine proiettata del film, e ancora, sul [...] punte più avanzate dello sviluppo del linguaggio cinematografico. La sua riflessione fu ripresa e approfondita nei decenni successivi da Ejzenštejn, cui va il merito di aver introdotto nel cinema, con intenti didascalici e di propaganda, una forma di ...
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Didascalia
Alberto Boschi
Una definizione esatta del concetto di d. richiederebbe un inventario esaustivo degli inserti scritturali utilizzati nel corso della storia del cinema. Bisognerebbe in primo [...] culmina con un cubitale "Brat′ja!" ("Fratelli!") nel finale di Bronenosec Potëmkin (1925; La corazzata Potëmkin) diretto da Sergej M. Ejzenštejn, o al contrario si spegne in un "Gossip" di formato sempre più esiguo in Lady Windermere's fan (1925; Il ...
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Scena
Michel Marie
Derivata dal termine greco skené, che designava una costruzione in legno provvisoria o molto leggera (come, per es., una struttura di tavole o un'impalcatura) e, in particolare, la [...] alla s. stessa in un'ottica di contemplazione. Già i cineasti sovietici, come Dziga Vertov e Sergej M. Ejzenštejn, avevano denunciato l'idealismo di questo procedimento che prescinde dalla dialettica del montaggio, così come più tardi i sostenitori ...
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Scenografia
Alessandro Cappabianca
Per scenografia, in teatro, si intende lo sfondo (in genere, artificiale, appositamente progettato) davanti al quale si svolge l'azione drammatica. Nel cinema tutto [...] comunque di superare. Esempio emblematico: il Palazzo d'Inverno in Oktjabr´ (1927; Ottobre) di Sergej M. Ejzenštejn, i cui ambienti reali, nobili e solenni, funzionano da contrappunto simbolico al movimento frenetico dei rivoluzionari, impegnati a ...
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Tecnica
Paolo Bertetto
Procedimenti tecnici e sviluppi tecnologici
Come grande esperienza della modernità il cinema è insieme una macchina tecnologica e industriale e un'arte di tipo assolutamente nuovo. [...] nel 1946, ma presentata al pubblico solo nel 1958, nota in Italia con il titolo La congiura dei boiardi) Ejzenštejn sperimentò il colore come un elemento essenziale nella costruzione di una nuova forma visiva, programmandone la scelta con la ...
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