Scrittore russo (Stavropol´ 1881 - Parigi 1956), noto soprattutto per il racconto Gubernator ("Il governatore", 1912) e il dramma di tipo čechoviano Osennie skripki ("Violini di autunno", 1915). Lasciò [...] nel 1920, trasferendosi prima a Praga e quindi a Parigi. Tra le opere di questo periodo vanno ricordati il dramma Reki Vavilonskie ("Fiumi di Babilonia", 1922), gli Emigrantskie rasskazy ("Racconti d'emigrazione", 1927) e il romanzo Rotonda (1928). ...
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Poeta austriaco (Niederhollabrunn, Austria Inferiore, 1897 - Vienna 1958). Soldato durante la prima guerra mondiale, rimase gravemente invalido; nel 1939 emigrò in Inghilterra, dove visse fino al 1957 [...] ufficiale e decadente per rivolgersi ai vagabondi, ai disoccupati e agli alienati; in seguito trattò i temi dell'emigrazione. Da ricordare le raccolte: Die Gaunerzinke (1929), Mit der Ziehharmonika (1936), Verbannt aus Österreich (1943), Wien 1938 ...
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Scrittore caribico di lingua inglese (San Fernando, Trinidad, 1923 - is. di Trinidad 1994). Operatore radio durante la seconda guerra mondiale, poi giornalista, nel 1978 si trasferì in Canada, dove insegnò [...] sociale ambientato a Trinidad, si affermò con The lonely Londoners (1956), romanzo picaresco amaro e ironicamente vitale sull'emigrazione caribica in Inghilterra, cui diede un seguito con Moses ascending (1975; trad. it. 1992) e Moses migrating (1983 ...
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Scrittore russo (Sebastopoli 1881 - Praga 1925). Redattore della rivista Satirikon, fu, prima della rivoluzione, uno dei più noti umoristi russi, a tendenza tragico-grottesca. I suoi racconti e feuilleton, [...] , sono raccolti nei due volumi Vesëlye ustricy ("Le allegre ostriche", 1910) e Umorističeskie rasskazy ("Racconti umoristici", 1910). Emigrato dopo la rivoluzione in Francia, rivolse la sua satira non solo contro la rivoluzione, ma contro la stessa ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] Greco. Ai confini veneto-lombardi furono attivi G. Romanino, G. Savoldo, A. Moretto, G.B. Moroni, mentre Sebastiano del Piombo, emigrato da Venezia a Roma, fondeva la sua educazione veneta con i modi di Michelangelo.
A Firenze, oltre l’attività di B ...
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Scrittore lettone (n. nel governatorato di Pietroburgo 1886 - m. Copenaghen 1960). Tra le sue opere, non aliene dall'influsso del modernismo letterario allora dominante in Russia, ricordiamo le raccolte [...] Dvēseles ritmi "Ritmi", 1920), alcune commedie (Ziedu viesulī "Nell'ebbrezza dei fiori", 1921; Mēs viṇus gūstīsim "Noi le prenderemo", 1923) che arieggiano tipi molieriani e il romanzo Gaitniecības ceḷi ("Le fasi della vita dell'emigrazione", 1923). ...
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Scrittore polacco di lingua yiddish (Leoncin, Varsavia, 1904 - Miami 1991), naturalizzato statunitense nel 1943. Cresciuto in una famiglia di rabbini ḥasidici, nel 1935, dopo la pubblicazione del primo [...] Forward, a lungo diretto da A. Cahan (1860-1951), uno dei più importanti esponenti e organizzatori della cultura ebrea dell'emigrazione, S. continuò a scrivere in yiddish le sue opere, che, a partire dal 1950, furono tradotte in inglese (le date ...
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Scrittore italiano (Careri, Reggio di Calabria, 1885 - Pavia 1974); impiegatosi, nel 1908, nell'amministrazione postale, durante il fascismo fu messo in pensione perché col romanzo I conquistatori (1926) [...] a Genova (1945) la Tribuna del popolo e a Roma (1946) La Voce repubblicana. Il suo nome è legato soprattutto al romanzo Emigranti (1928), storia di una famiglia e di un paese della Calabria sullo sfondo della lotta per la terra e del dramma dell ...
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Scrittore tedesco (Eluisenstein, Livonia, 1890 - Darmstadt 1977). Presto trasferitosi a Berlino, alternò romanzi incentrati su amori contrastati e conflitti psicologici (Die Verdammten, 1923, trad. it. [...] ma poi rientrò in Germania, dove il regime proibì il suo Das Reich der Dämonen (1941); il suo concetto di "emigrazione interna", con il quale in seguito intese difendere gli scrittori estranei al nazismo ma rimasti in Germania, fu duramente criticato ...
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Russia Il più vasto Stato del mondo, esteso dall’Europa orientale all’Estremo Oriente.
Il nome R. designa lo Stato consolidatosi a partire dal 16° sec. attorno al Principato di Moscovia ed esteso al momento [...] ), e da V. Kataev con Rasstratčiki («I dissipatori», 1927). A. Tolstoj, rientrato in R. dopo un breve periodo di emigrazione, comincia a pubblicare la trilogia Choždenie po mukam («La via dei tormenti», 1920-41); M. Šolochov compone il suo apprezzato ...
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emigrazione
emigrazióne s. f. [dal lat. tardo emigratio -onis]. – 1. In generale, il fenomeno per cui gruppi di esseri viventi, uomini inclusi, si spostano verso territorî diversi da quelli in cui risiedono, per lo più a causa di un aumento...