In medicina, febbre delle i., lo stesso che febbre fluviale del Giappone (➔ tsutsugamushi). I. peritoneale Spandimento improvviso e abbondante di sangue nel cavo peritoneale. Può essere dovuto a cause [...] tra le quali, caratteristica, la rottura di una tromba uterina gravida (gravidanza tubarica). I sintomi sono quelli dell’emorragia acuta interna. Il trattamento consiste nell’intervento d’urgenza, nell’emostasi e nell’asportazione dell’annesso leso. ...
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GHILLINI, Cesare
Stefano Arieti
Nato a Bologna, da Andrea e da Carolina Gentili, il 21 luglio 1863, dopo aver superato gli studi classici si iscrisse al corso di laurea in medicina e chirurgia dell'Università [...] prima da P. Loreta e poi da A. Poggi, conseguì la laurea nel 1889 discutendo una tesi sperimentale sull'emostasi mediante la cauterizzazione con il termocauterio di C.A. Paquelin: l'interesse dell'argomento era di natura essenzialmente tecnica e ...
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tampone
Confezione o preparazione di materiale assorbente (cotone idrofilo, garza, carta speciale, e simili, in batuffoli, fogli, cuscinetti, piccole masse stipate o ripiegate, ecc.), eventualmente medicato. [...] sulla parte interessata (a scopo di medicazione; nell’igiene intima della donna, ecc.) oppure premuti (come mezzo meccanico di emostasi) o anche strisciati (per il prelievo di essudati o altro materiale patologico). T. diagnostico (o t. per prelievi ...
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diatermia
Forma di elettroterapia con correnti ad alta frequenza (105÷107 Hz), con effetto spiccatamente termico che si esercita soprattutto a livello dei tessuti profondi. È indicata in alcune patologie [...] quelli caustici e coagulanti, della d. trovano impiego in chirurgia per la dieresi incruenta dei tessuti e per l’emostasi dei piccoli vasi sanguigni. Il termine d., coniato all’inizio del 20° sec., stava a indicare in generale il riscaldamento ...
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rivaroxoban
Farmaco inibitore del fattore XIa della coagulazione. Viene usato nella prevenzione del tromboembolismo venoso nei pazienti adulti sottoposti a interventi di sostituzione elettiva di anca [...] è di 10 mg una volta al giorno per via orale. La dose iniziale deve essere assunta 6÷10 ore dopo l’intervento, a condizione che sia stata ottenuta l’emostasi. La durata del trattamento dipende dal rischio individuale di tromboembolismo venoso. ...
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Trombosi
Pier Mannuccio Mannucci
Donato Bettega
Il termine trombosi (dal greco ϑρόμβωσις, derivato di ϑρόμβος, "grumo, trombo") indica la condizione morbosa caratterizzata dalla formazione all'interno [...] le piastrine, ma anche i globuli rossi e bianchi. La trombosi può essere interpretata come una modalità 'patologica' dell'emostasi, il normale processo dell'organismo umano finalizzato al controllo delle emorragie e di per sé dotato di meccanismi di ...
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elettrobisturi
Apparecchio usato per il taglio elettrico dei tessuti, costituito da un generatore di corrente ad alta frequenza, dell’ordine del MHz, simile a quello della marconiterapia, provvisto di [...] di piccola sfera o di lama smussata. La profondità del taglio è in rapporto con l’intensità della corrente. L’elettrobisturi presenta il vantaggio di non dare escare e di determinare, contemporaneamente al taglio, l’emostasi, almeno dei piccoli vasi. ...
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Ramo fondamentale della medicina che affronta il problema terapeutico con atti manuali o con operazioni strumentali; la sua distinzione nel vasto campo delle discipline mediche è essenzialmente d’indole [...] .
Nel 20° sec., la protezione dell’operato dall’anemizzazione si è giovata dapprima del perfezionamento delle tecniche di emostasi e poi del ricorso alle emotrasfusioni dirette, infine, con la messa a punto della tecnica per la conservazione del ...
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In termologia, che conduce il calore, termicamente conduttore. È detto fluido d., il fluido usato in impianti termici per scambiare e trasportare calore.
La diatermia è una forma di elettroterapia con [...] ) trovano impiego anche in chirurgia per la dieresi incruenta dei tessuti (diatermodieresi) e per l’emostasi dei piccoli vasi sanguigni (➔ elettrobisturi).
La diatermocoagulazione (o elettrocoagulazione) è la coagulazione delle albumine tessutali ...
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Chirurgo, nato a Firenze il 14 dicembre 1850, morto a Parma il 9 dicembre 1915; fu profe.. sore di clinica chirurgica nell'Università di Parma dal 1882 alla morte. Direttore della rivista La Clinica chirurgica, [...] argomenti chirurgici; sono da ricordare di lui i metodi di nefropessia (1882) e di splenopessia (1899), con fissazione del viscere alle coste, e il metodo d'emostasi del fegato con sutura incavigliata su stecche di balena decalcificate (1894). ...
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emostasi
emòstaṡi (o emostàṡi; anche emostaṡìa) s. f. [dal gr. αἱμόστασις, comp. di αἷμα «sangue» e στάσις «stasi»]. – Nel linguaggio medico, l’arresto di una emorragia, che si può verificare spontaneamente col meccanismo della coagulazione,...
-stasia
-staṡìa. – Secondo elemento di termini composti del linguaggio medico, che, in pochi casi, rappresenta una variante (forse dovuta a influenza del fr. -stasie, variante di -stase) del suffissoide -stasi: per es., emostasìa e menostasìa...