Poeta scozzese, nato verso il 1474, morto nel 1522. Divenne vescovo di Dunkeld nel 1516. Ebbe gran parte nei negoziati per il trattato di Rouen (1517) e quindi visitò la corte di Enrico VIII d'Inghilterra, [...] in Inghilterra, dove morì di peste. D. scrisse nel dialetto dell'estrema Scozia. L'opera sua più famosa è l'Eneide (1513), la prima traduzione inglese in versi di un grande poema classico. Ed è traduzione viva e accurata: secondo la tradizione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Dai vivi ai morti
Francesca Prescendi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I riti funebri permettono una separazione graduale della famiglia [...] dei familiari, bacio con cui si pensa di raccogliere il suo spirito, prima che esca dalla bocca e si dissolva nell’aria (Virgilio, Eneide, 4, 684). In seguito si chiudono gli occhi del morto (Ovidio, Amores 3, 9, 49), che vengono riaperti solo in un ...
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Un musicista romantico dal temperamento teatrale e visionario
Berlioz, compositore francese dell'Ottocento, nelle sue opere ha tentato una sintesi tra espressione sinfonica e teatrale. La sua ricerca, [...] mondo fiabesco di Jean de La Fontaine e in quello avventuroso dell'Eneide di Virgilio. Sempre in casa iniziò lo studio della musica, suonando il 1856 e il 1860), su libretto tratto dall'Eneide di Virgilio, che rappresenta la sintesi della sua ...
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Poeta e scrittore, nato a Steyr (Alta Austria) il 21 dicembre 1755, morto a Vienna il 16 marzo 1798. Novizio nel collegio dei gesuiti di Vienna, nel 1773, soppresso l'ordine, abbandonò la vita religiosa [...] 1784-1788). L'idea, non nuova, dell'opera l'attinse insieme con la forma metrica a un saggio di travestimento dell'Eneide pubblicato nel 1771 da B. Michaelis; nuova e sua è l'introduzione della satira politico-religiosa. Il B. riuscì abbastanza bene ...
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Poeta inglese (Kenninghall, Norfolk, 1517 - Londra 1547), figlio del 3º duca di Norfolk. Educato insieme al figlio naturale di Enrico VIII, partecipò alla campagna scozzese (1542) e a quella di Francia [...] . È ricordato soprattutto per aver introdotto il blank verse nella poesia inglese traducendo in decasillabi non rimati il II e il IV libro dell'Eneide. Le sue poesie furono pubblicate postume insieme a quelle del Wyatt in Songs and sonnets (1557). ...
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Dei molti eroi dell'antica mitologia che portarono questo nome, due furono i più famosi. Il primo, figlio dell'argivo Mecisteo, si rese noto col prendere parte alla spedizione degli Argonauti e poi a quella [...] (XXIII, 677 segg.). L'altro eroe di nome E., figlio di Ofelte, seguace di Enea, è noto dall'episodio del libro IX dell'Eneide, imitato dall'Ariosto in quello di Cloridano e Medoro (Orl. Fur., XVIII-XIX). E. e Niso si offrono per andare ad avvertire ...
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QUATTROMANI, Sertorio
Ruggero Moscati
Poligrafo, filosofo e filologo, nato verso il 1541 a Cosenza, dove morì il 1607. Giovanetto, si recò a Roma, dove, incoraggiato dall'amicizia di Annibal Caro, dei [...] Capitano (Napoli 1607) e un'esposizione delle rime di mons. Della Casa (Napoli 1616).
Una sua traduzione del IV dell'Eneide e il suo epistolario, dove si raccolgono vaghi accenni delle sue relazioni col Tasso, furono più tardi (1624) pubblicati da F ...
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(IX, p. 561)
Premessa storica alla deduzione della colonia latina di C. nel 273 a.C. fu la sconfitta delle forze alleate di Volsinii e di Vulci ad opera del console Ti. Coruncanio nel 280. In seguito i [...] l'ager Cosanus (superficie 550 km2). Il nome della città derivò forse da un vicino insediamento etrusco nei pressi di Orbetello (Virgilio, Eneide, 10, 168).
La città con il suo porto sulla costa tirrenica, a 139 Km a nord-ovest di Roma, visse uno ...
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Ascanio
Clara Kraus
Secondo la tradizione adottata da Virgilio, A. è il primogenito di Enea, nato a Troia da Creusa, figlia di Priamo; tratto in salvo dal padre assieme al nonno Anchise durante l'incendio [...] di nome Iulo. Per Virgilio A. e Iulo sono la stessa persona: il secondo nome è usato come variante del primo. Nell'Eneide A. viene presentato solo nella fase della prima giovinezza, come un fanciullo bello e abile nella caccia, che non prende ancora ...
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Scrittore francese (Parigi 1628 - ivi 1703), fratello di Claude, Nicolas e Pierre. Ebbe un'importante posizione ufficiale, come «commis de la surintendance des bâtiments» (1664), per la quale agì da intermediario [...] tentativi lirici assai mediocri, P. rifece con stile parodistico, insieme con i suoi fratelli, il libro VI dell'Eneide, secondo quel diffuso gusto per il travestimento burlesco che risaliva all'ultimo Cinquecento. L'interesse dell'opera consisteva ...
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quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...