BOSSI, Benigno
Alfredo Petrucci
Paola Ceschi Lavagetto
Figlio di Pietro Luigi, nacque ad Arcisate (provincia di Varese) nell'anno 1727.
Pietro Luigi era operoso come stuccatore nel 1743-51 al castello [...] e conservati alla Galleria nazionale, il gusto neoclassico è preponderante: si tratta di nove scene tratte dal V libro dell'Eneide rappresentanti i Giochi in onore di Anchise. Il B. ne ambienta alcune in un vasto paesaggio alberato, popolato di erme ...
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MEDICI, Ippolito de'
Giovanni Battista Picotti
Cardinale. Figlio illegittimo di Giuliano duca di Nemours, nacque nel 1511 a Urbino e fu educato a Roma per cura di Leone X. Inviato nel 1524 a Firenze [...] .
Bello d'aspetto e ricco d'ingegno e di cultura, autore di rime, traduttore in versi sciolti del II libro dell'Eneide, che dedicò all'amica Giulia Gonzaga, irrequieto, ambizioso, circondato di poeti, di eruditi, di artisti, di musici, ma anche "de ...
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PICCOLOMINI, Alessandro
Franco Tomasi
PICCOLOMINI, Alessandro. – Primogenito di una famiglia piuttosto numerosa, probabilmente composta da altri dieci fratelli e due sorelle, nacque a Siena il 13 giugno [...] sono alcuni volgarizzamenti di autori classici, composti da Piccolomini nella seconda metà degli anni Trenta: il sesto libro dell’Eneide, tradotto verso il 1536, ma inviato in omaggio alla senese Eufrasia Placidi de’ Venturi il 26 dicembre 1537, e ...
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FEDERIGO di ser Geri d'Arezzo
Fabio De Propris
Nacque probabilmente ad Arezzo tra il secondo e il terzo decennio del sec. XIV dall'avvocato, professore di diritto civile e preumanista Geri d'Arezzo.
Il [...] petrarchesca, la quinta del quarto libro, che, dietro sollecitazione di un Federigo, tratta il tema dei significati allegorici dell'Eneide. Anchequesta lettera, che porta solo la data del 23 agosto, non è databile con precisione; comunque fu composta ...
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IACOBITI (Iacobucci), Aurelio Simmaco
Maria Antonietta Passarelli
Nacque a Tossicia, nel Teramano; mancano notizie esaustive e certe sulla famiglia d'origine, sulla sua formazione, le amicizie, gli [...] la spata superna, il secondo Signore in cui è volto ogni disio), il volgarizzamento - anch'esso in ottave - del VI libro dell'Eneide virgiliana, un altro capitolo O muse che dal monte di Parnaso, un componimento in lode del re di Napoli, Alfonso I d ...
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D'Ovidio, Francesco
Luciana Martinelli
Critico e filologo (nato a Campobasso nel 1849, morto a Napoli nel 1925), professore di storia comparata delle lingue e letterature neolatine all'università di [...] dal ponderoso studio sul Purgatorio, a quello, già citato, sul De vulgari Eloquentia, all'indagine sui rapporti tra Eneide e Inferno dantesco, alla definizione della topografia della Commedia, all'analisi dei canti di Ugolino, di Pier della Vigna ...
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Euripilo
Clara Kraus
Mitico eroe tessalo, venuto a Troia con quaranta navi (Il. II 736 ss.), cui Virgilio attribuisce un ruolo particolare nella vicenda inventata dal falso Sinone per far entrare in [...] di augure.
Il nome del personaggio è formulato dallo stesso Virgilio in If XX 112 Euripilo ebbe nome, il quale prosegue indicando nell'Eneide la fonte di D. (vv. 112-114 e così 'l canta / l'alta mia tragedìa in alcun loco: / ben lo sai tu che ...
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Forma metrica che riproduce il suono e la misura dei versi latini nella poesia italiana. Il nome, coniato da G. Carducci (Odi barbare, 1877) in quanto questa poesia suonerebbe «barbara» all’orecchio dei [...] rigidamente a ogni tesi una sillaba atona, senza però far violenza alla struttura della lingua moderna. Questa soluzione fu seguita in Italia da G. Pascoli nelle sue traduzioni dell’Eneide ed ebbe maggiore fortuna in Germania e in Inghilterra. ...
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Orefice e prototipografo di Firenze; nato il 2 gennaio 1415, morto circa il 1498. A Firenze esercitò fin dalla gioventù l'arte dell'oreficeria guadagnandosi larga rinomanza. In questa sua attività fu associato [...] commentarii in Virgilium, volume in-folio, diviso in tre parti e contenente i commenti alle Bucoliche, alle Georgiche e all'Eneide, stampato negli anni 1471-1472 con la collaborazione di due suoi figli, Pietro e Domenico. Di quest'opera non si ...
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Nacque, il 5 giugno 1553, in Urbino; e vi morì il 10 ottobre 1617. Istruitosi a Padova in varie discipline, fu successivamente al servizio di don Ferrante Gonzaga, del cardinale C. Borromeo, del card. [...] ancora, con le Egloghe, i quattro libri della Nautica, in cui il poeta, pure imitando talora le Georgiche e anche l'Eneide, con fine gusto e libera originalità cantò l'arte di costruire la nave e di governarla, le cognizioni necessarie a un abile ...
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quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...