« Ah Giove [...] / dunque pur se n'andrà? Dunque son io/fatta d'un forestier ludibrio e scherno / nel regno mio? Né fia chi prenda l'armi?»: non senza motivo, nella famosa traduzione dell'Eneide di Annibal [...] Caro, Didone avvampa al pensiero di esser d ...
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quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...
passim
avv., lat. [propr. «sparsamente, senza ordine», der. di pandĕre «stendere, spandere»]. – Qua e là, in diversi luoghi. Si usa anche in contesti italiani, spec. nelle citazioni, per significare che la notizia, la parola o la frase a cui...
(lat. Æenēis -eĭdos) Poema epico di Virgilio, in 12 libri, intorno a cui il poeta lavorò per gli ultimi dieci anni della sua vita (29-19 a.C.), senza peraltro giungere a dargli l'ultima mano. Vi sono infatti alcune incongruenze, lacune, piccole...