Il termine connettivo indica in linguistica ciascuna delle forme invariabili (congiunzioni, locuzioni, ecc.), che indicano relazioni che strutturano ‘logicamente’ i significati della frase e del testo [...] significato logico intrinseco. Ciò si verifica quando esso non si aggancia a materiale linguistico ma alla situazione d’enunciazione. Si pensi a un enunciato quale (36), asserito da qualcuno che ha appena aperto la porta di casa, in cui ma sottolinea ...
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Attributo di disciplina che utilizza nell’indagine teorica l’elaboratore elettronico come sistematico strumento di lavoro, per es. la meccanica c., la linguistica c.; si dice c. anche il procedimento che [...] considerare come la realizzazione – in parte conseguita ma ancora in via di svolgimento – del programma implicitamente enunciato da Dirac.
In realtà, la rilevanza che sta acquistando la chimica computazionale trae vantaggio anche dallo sviluppo ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] nell’appoggiare al lato della bocca la mano destra, con le dita unite come a formare una paletta, per dare rilievo a un enunciato (o a una sua parte) pronunciato ad alta voce o gridato.
Albano Leoni, Federico & Giordano, Rosa (a cura di) (2005 ...
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La coerenza è la proprietà che definisce il testo come unità fondamentale della comunicazione linguistica (➔ testo, struttura del). Si tratta di una caratteristica che riguarda l’organizzazione del significato [...] specifici. Così, in un testo narrativo che presenta sistematicamente lo stesso punto di vista, la coerenza dei piani enunciativo e composizionale è assicurata per monotonia, per assenza di variazioni interne, e va misurata sui piani referenziale e ...
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In arte e architettura, persona od oggetto che l’artista ritrae o riproduce, oppure esemplare preparatorio dell’opera finale. Nel linguaggio scientifico, costruzione schematica, puramente ipotetica o realizzata [...] se è valida in qualche sottoteoria finitamente assiomatizzabile di T′ o, equivalentemente, ‘una formula è una conseguenza di un insieme M di enunciati se e solo se è conseguenza di un sottoinsieme finito di M′. Corollario: ‘una teoria T ha un m. se e ...
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Sociolinguistica
Gaetano Berruto
Oggetto e ambito della sociolinguistica
Pur essendo una facoltà che fa parte del bagaglio di capacità innate degli esseri umani, il linguaggio verbale viene tipicamente [...] stile contestuale', vale a dire il grado di formalità e di controllo verbale proprio di una certa situazione di enunciazione, sull'asse orizzontale; la percentuale di realizzazioni non standard, sull'asse verticale. Come si vede, la quantità relativa ...
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Italiano
"Sao ko kelle terre per kelle fini
que ki contene trenta anni le
possette parte Sancti Benedicti"
(Placito di Capua)
Italiano, oggi: l'antico, il nuovo
di Gian Luigi Beccaria
14 marzo
Si apre [...] il "ritardato arrivo dell'aeromobile in transito"? Ti rassegni, e aspetti. I linguaggi ufficiali sterilizzano l'enunciato, lo fanno avanzare con passo prudente, circospetto, ma perentorio: modi come procedere all'arresto, trarre le conclusioni ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] ha una distribuzione molto ristretta, è in Dante la forma quantitativamente maggioritaria e la sola possibile in posizione iniziale di enunciato (Inf. II, 1: «Lo giorno se n’andava») e all’interno di frase dopo finale consonantica (Inf. I, 27: «si ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] dallo giusto» sono, per es., ancora evidenti le rimodulazioni formali del «pastor sanza legge» di Inf. XIX, 83 o dell’enunciato famoso di Pier della Vigna (Inf. XIII, 72): «ingiusto fece me contra me giusto» (e dantesco è anche il costrutto «scindere ...
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In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] essere e altri (entrare, volere; ➔ pronominali, verbi); il per cui senza antecedente nominale, ma riferito complessivamente a un enunciato o a un blocco di discorso precedente, il comunque e il sennonché privi di una loro struttura frasale (entrambi ...
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enunciato
s. m. [propr., part. pass. di enunciare, sostantivato con valore neutro]. – In generale, le parole con cui si enuncia una questione, un problema, un argomento: formulare, dettare l’e. del tema d’italiano; in partic., e. di un teorema,...
enunciare
(o enunziare) v. tr. [dal lat. enuntiare, comp. di e-1 e nuntiare «annunciare», der. di nuntius «messaggio»] (io enùncio o enùnzio, ecc.). – Esprimere, manifestare un concetto, esporre lo stato di una questione, per lo più con una...