Ma suvvia, non è poi così strano, questo periodo ipotetico in cui si embrica una relativa (che mi spingesse), dipendente dalla protasi (se non avessi...). A questa relativa il congiuntivo dà una sfumatura di eventualità; l’antecedente indefinito (un ...
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No, non va tassativamente trasformata in congiuntivo, questa onesta frase col futuro, adoperato con un valore – come dicono gli studiosi di grammatica – modale: in particolare, in questo caso, si sottolinea [...] nell’enunciato un elemento dubitativo, se v ...
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Se chi ci scrive pensa che un modesto, trasparente, ricorso alla prosopopea infici la correttezza di un enunciato, è padrone di pensarlo. Secondo noi, se “la Patria chiamò” è ammissibile, forse può essere [...] ammissibile anche un “aspirante neologismo”, ...
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In dipendenza da un verbo di giudizio (credere qui esprime la convinzione del soggetto) ci si aspetta l’indicativo. Quindi ha (se si vuole sottolineare l’universalità della porzione di enunciato) o aveva [...] (se si pensa che tale convinzione riguardi so ...
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Come frase tipica della lingua parlata e colloquiale, la frase non merita alcuna censura. Del resto chi, in casa o con i conoscenti e gli amici, non direbbe anche ho bevuto un buon bicchiere di vino? Certo, [...] in un testo o in un enunciato di tono forma ...
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Sulla questione del punto esclamativo, si tratta di una libera scelta: vogliamo calcare la mano e dare un’intonazione esclamativa all’enunciato? E diamola! (punto esclamativo!). Vogliamo essere più sobri? [...] Facciamo a meno di adoperarlo. Punto (senza ...
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Domanda interessante, che mette in gioco la forza illocutiva dell'enunciato prodotto (“penso di accettare”). Qual è il grado della volontà espressa dall'enunciato? Impossibile dirlo in astratto. La forza [...] illocutiva dell'enunciato è espressa dal verbo ...
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Sarebbe interessante sapere in quale grammatica è stato enunciato – e in quei curiosi termini – il divieto cui sente, non a torto, di doversi sottrarre chi ci ha posto il quesito. No, una regola del genere [...] non esiste. Gli aggettivi confuso e silenzi ...
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“Considerarsi una locuzione impropria” può generare equivoci. Diciamo che nel primo caso riferito, si può parlare di un “valore preposizionale” (con significato simile a quello di tranne, eccetto), assunto anche se escluso rimane formalmente un part ...
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Ci si permetta di dire che il quesito è preda di elucubrazioni eccessive, al cospetto di un'anfibologia evitabile. Possiamo scrivere: “Raggiunto l'ambulatorio, il cane fu visitato dal dottore”; “Raggiunto l'ambulatorio, il dottore visitò il cane”. A ...
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enunciato
s. m. [propr., part. pass. di enunciare, sostantivato con valore neutro]. – In generale, le parole con cui si enuncia una questione, un problema, un argomento: formulare, dettare l’e. del tema d’italiano; in partic., e. di un teorema,...
enunciare
(o enunziare) v. tr. [dal lat. enuntiare, comp. di e-1 e nuntiare «annunciare», der. di nuntius «messaggio»] (io enùncio o enùnzio, ecc.). – Esprimere, manifestare un concetto, esporre lo stato di una questione, per lo più con una...
Nella logica, secondo la definizione classica, proposizione di cui ha senso dire che è vera o che è falsa. In un linguaggio formale, per e., s’intende una espressione chiusa, non contenente cioè variabili libere, che denoterà quindi uno dei...
In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. da enunciato, intendendo con quest’ultimo...