rimpiazzamento
rimpiazzaménto [Atto ed effetto del rimpiazzare, der. del fr. remplacer "mettere una cosa al posto di un'altra", comp. di re- sostitutivo e der. di place "posto"] [ALG] [FAF] Assioma, [...] A. Fraenkel, intorno al 1922, per eliminare alcuni inconvenienti della teoria assiomatica degli insiemi di Zermelo, che può essere così enunciato: se all'interno di una formula si rimpiazza una parte di essa con una formula equivalente a questa parte ...
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Godel Kurt
Gödel 〈gö´dël〉 Kurt [STF] (Brno 1906, nat. SUA - Princeton, New Jersey, 1978) Docente di matematica nell'univ. di Vienna (1933), nel 1938 passò negli SUA e dal 1946 fu membro permanente dello [...] Jersey. ◆ [FAF] Numero di G.: → gödelizzazione. ◆ [FAF] Teorema d'incompletezza sintattica di G.: il più celebre dei risultati di G., enunciato nel 1931 e noto come teorema di G. per antonomasia: v. gödel, teorema di: III 53 c. ◆ [RGR] Soluzione di G ...
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Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e [...] fosse stato sfregato non si sarebbe acceso», Lewis, mediante gli strumenti della semantica modale, ha mostrato che un tale enunciato può essere parafrasato nel seguente: «in tutti i mondi possibili più simili all’attuale in cui il fiammifero non è ...
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logica paraconsistente
Claudio Pizzi
Termine coniato dal filosofo peruviano Francisco Mirò Quesada con cui si indica qualsiasi logica in cui non compare il cosiddetto principio di esplosione A∧←A⊦B, [...] logica paraconsistente quindi la presenza di eventuali contraddizioni non ha l’effetto di rendere derivabile qualsiasi enunciato banalizzando il sistema di riferimento. Le logiche paraconsistenti, elaborate nel secondo dopoguerra da diversi autori ...
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Pitagora
Pier Daniele Napolitani
Sciamano o scienziato? Taumaturgo o filosofo?
La figura del greco Pitagora – vissuto nel 6° secolo a.C. – è avvolta dalle nebbie della leggenda. Fu uno dei primi rappresentanti [...] o il capo di una setta politico-religiosa? Comunque sia, il suo nome è ancor oggi legato a un importante enunciato scoperto dieci secoli prima della sua nascita e probabilmente dimostrato dopo la sua morte: il teorema di Pitagora
Fra storia e ...
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apodittico
apodìttico [agg. (pl.m. -ci) Der. del lat. apodicticus, dal gr. apodeiktikós "dimostrativo"] [FAF] Nella logica, che deriva da un rigoroso processo (apodissi) di dimostrazione della validità [...] (a) quello in cui l'affermazione o la negazione si considerano come necessarie (A è necessariamente B; A non può essere B); (b) meno rigorosamente, quello enunciato o pronunciato senza dimostrazione e senza sostegno di prove teoriche o sperimentali. ...
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positivismo
Corrente di pensiero affermatasi in Europa nella seconda metà del 19° sec., la quale, contro l’astrattezza e la sterilità della metafisica, riteneva che il solo sapere reale fosse quello [...] del p. sono stati A. Comte in Francia, J.S. Mill e H. Spencer in Inghilterra, e R. Ardigò in Italia. Comte ha enunciato la legge dei tre stadi: la storia (con riferimento particolare alla storia europea) è passata per lo stadio teologico, poi per lo ...
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Biologia
In genetica, tratto di DNA che fa parte di un operone e condiziona la trascrizione dei geni strutturali immediatamente adiacenti (➔ operone).
Filosofia
In filosofia analitica, un’espressione [...] valgono le due relazioni
∀x Px ↔ Ó ∃x (Ó Px),
∃x Px ↔ Ó ∀x (Ó Px).
Gli o. descrittivi trasformano una forma enunciativa in un individuo. Tali sono, per es., l’o. iota (simbolo ι) e l’o. mi (simbolo μ, ➔ minimalizzazione), il cui significato appare ...
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esclusione
esclusióne [Der. del lat. exclusio -onis "atto ed effetto dell'escludere", dal part. pass. exclusus di excludere, comp. di ex "fuori" e claudere "chiudere"] [FAF] Il rapporto logico tra due [...] e quindi o vere o quantomeno probabilmente vere. ◆ [MCQ] Principio di e.: uno dei principi fondamentali della meccanica quantistica, enunciato da W. Pauli nel 1925, secondo il quale in un sistema di fermioni identici (elettroni, ecc.) interagenti tra ...
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vuoto Lo spazio vuoto, privo di qualsiasi materia, anche dell’aria.
Antropologia
Il concetto di v. e il termine corrispondente nelle varie lingue europee è talora usato erroneamente per indicare lo stato [...] non v’era sabbia, né mare ... non esistevano né la terra né l’alto cielo ...» (Voluspa 9 e seg.). Talora come enunciato positivo sono usate espressioni che si possono rendere con «abisso», «voragine»: per es., Esiodo (Theog. 116): «al principio vi fu ...
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enunciato
s. m. [propr., part. pass. di enunciare, sostantivato con valore neutro]. – In generale, le parole con cui si enuncia una questione, un problema, un argomento: formulare, dettare l’e. del tema d’italiano; in partic., e. di un teorema,...
enunciare
(o enunziare) v. tr. [dal lat. enuntiare, comp. di e-1 e nuntiare «annunciare», der. di nuntius «messaggio»] (io enùncio o enùnzio, ecc.). – Esprimere, manifestare un concetto, esporre lo stato di una questione, per lo più con una...