Biologo statunitense (n. New York 1931); prof. (dal 1973) di microbiologia alla Johns Hopkins University. Nel 1978 gli è stato conferito, insieme a W. Arber e D. Nathans, il premio Nobel per la fisiologia [...] HindII, che taglia il DNA del fago T7 in 40 frammenti specifici, e dimostrò che gli enzimi di restrizione sono in grado di tagliare il DNA, qualsiasi sia la sua origine, a livello di sequenze specifiche. Si produce in questo modo una popolazione ...
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turn over Sostituzione, avvicendamento, ricambio, soprattutto nel personale di un’azienda.
In chimica, nella catalisi eterogenea, numero di t., velocità di reazione (espressa dal numero di molecole che [...] reagiscono nell’unità di tempo) riferita al numero di siti attivi disponibili sul catalizzatore. Il numero di t. è usato anche per esprimere l’efficienza di un enzima come catalizzatore. ...
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imatinib
Farmaco antitumorale, capace di agire in modo specifico sull’anomalia cellulare che causa la leucemia mieloide cronica. L’i. è considerato il capostipite dei farmaci ‘intelligenti’, in grado [...] preciso sulle cellule tumorali e di bloccarne lo sviluppo, in quanto è un inibitore specifico di una tirosinasi, enzima coinvolto nella genesi della malattia. L’i. offre vantaggi sull’interferone e maggiore risposta terapeutica rispetto ad altri ...
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In chimica, notazione che significa propriamente ‘potenza (nel significato matematico, cioè esponente) d’idrogeno (simbolo H)’; si usa per indicare la grandezza che misura l’acidità o la basicità di una [...] della struttura e dell’attività delle macromolecole (enzimi, proteine, DNA) e influenza direttamente la che l’organismo si trova in uno stato di acidosi, quando è più alto si parla di alcalosi. Il pH influenza le reazioni enzimatiche (➔ enzima). ...
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effettore
effettóre [Der. dell'ingl. effector, dal part. pass. effectus del lat. efficere "portare a compimento" (→ effetto)] [LSF] Denomin. generica di un dispositivo od organo che effettua qualche [...] : molecola, di regola piccola e diversa dal sostrato, che legandosi a un sito recettore specifico alla superficie di un enzima, provoca in quest'ultimo una variazione conformazionale e quindi un aumento o una diminuzione dell'attività catalitica. Gli ...
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pneumococco
Batterio che provoca la polmonite (Streptococcus, o Diplococcus pneumoniae), causa di frequenti infezioni e sepsi anche gravi in altri distretti: meningite batterica, endocarditi, infezioni [...] Quest’ultima patologia rientra nelle complicanze (HUS, Haemolitic Uremic Sindrome) legate alla produzione batterica di un enzima (neuraminidasi), che espone un antigene presente nei globuli rossi, nelle piastrine, nei glomeruli renali: la produzione ...
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zidovudina
Farmaco antivirale, analogo nucleosidico, utilizzato nella terapia delle infezioni da retrovirus come l’HIV. Sviluppato nel 1964 come antineoplastico, in realtà non dimostrò nessuna efficacia [...] , nucleotide fisiologicamente presente nella cellula, con il quale compete per l’enzima trascrittasi inversa virale. Il nucleotide artificiale z. trifosfato inibisce l’enzima trascrittasi inversa che non è più in grado di catalizzare la replicazione ...
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melissa
Erba appartetente alla specie Melissa officinalis, che contiene un olio essenziale ricco in aldeidi (citronellale, geraniale, nerale), cariofillene, flavonoidi, fenoli e altre sostanze antiossidanti. [...] sedativo, spasmolitico e digestivo; hanno mostrato la proprietà di inibire da una parte il GABA, dall’altra l’enzima acetilcolinesterasi cerebrale (come molti farmaci usati nella malattia di Alzheimer). Gli estratti di m. sono pertanto allo studio ...
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Michaelis Leonor
Michaelis 〈mikaélis〉 Leonor [STF] (Berlino 1875 - New York 1945) Medico ospedaliero a Berlino (1902), prof. di chimica fisica medica nell'univ. di Berlino (1908), di biochimica nell'univ. [...] ), e poi nell'univ. Johns Hopkins di Baltimora (1926), dal 1929 membro dell'Istituto di ricerca medica Rockefeller di New York. ◆ [BFS] Costante di M.: compare nella legge di M.-Menten sulla velocità di formazione di un enzima: v. enzima: II 431 f. ...
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Best, Charles Herbert
Fisiologo canadese (West Pembroke, Maine, 1899 - Toronto 1978). Collaborò con F.G. Banting alle ricerche sugli ormoni pancreatici attivi nel metabolismo dei carboidrati, che condussero [...] di cui l’anno seguente somministrò la prima dose a un paziente. Compì anche importanti studi sugli anticoagulanti e scoprì l’istaminasi (enzima di degradazione dell’istamina) e la colina. Dal 1925 prof. di fisiologia all’univ. di Toronto e dal 1941 ...
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enzima
enżima s. m. [dal ted. Enzym (comp. del gr. ἐν «dentro» e ζύμη «fermento»), termine coniato (1877) dal fisiologo ted. W. Kühne] (pl. -i). – In biochimica, nome generico di un gruppo di sostanze di natura proteica (una volta dette fermenti)...
ciclossigenasi
(cicloossigenasi), s. f. inv. Enzima presente nell’organismo umano, che svolge un ruolo fondamentale nella risoluzione dei processi infiammatori. ◆ L’aspirina esercita il suo effetto antinfiammatorio inibendo due enzimi, la...