Amminoacido, HOOCCH2CH(NH2)COOH (acido α-amminosuccinico). La forma presente in natura appartiene alla serie stereochimica L, destrogira. È presente in quasi tutte le proteine, specialmente in quelle vegetali, [...] nella quale ha luogo il trasferimento reversibile del gruppo amminico all’acido α-chetoglutarico con formazione di acido glutammico e acido ossalacetico.
L’a. può essere usato in terapia nelle iperammonioemie e nelle intossicazioni epatiche. ...
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VlTTEL (A. T., 32-33-34)
Guido Ruata
Stazione idrominerale francese, nel dipartimento dei Vosgi, situata a 344 m. s. m., sul Petit Vair, 5 km. a O. di Épinal. Nel 1931 contava 3345 ab. Numerose sorgenti [...] , nefrite cronica, forme infiammatorie delle vie urinarie, ipertensione arteriosa. Source Hépar, litiasi biliare, forme epatiche, gastriche, intestinali. Vi sono due stabilimenti idroterapici che utilizzano le acque d'altre sorgenti minerali per ...
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In botanica, divisione di piante collocate tassonomicamente tra quelle non vascolari, come le alghe, e quelle vascolari, come le Cormofite, in quanto presentano strutture simili a foglie e fusti, ma non [...] o, per alcuni, Hepatophyta); Takakia lepidozioides, scoperta dai giapponesi Hattori e Inoue, con caratteri intermedi tra le alghe e le Epatiche e numero cromosomico n = 4, ignoto in altre B.; gli Sfagni (Sphagna) e i veri Muschi (Musci). Le B ...
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totipotente Si dice di cellula staminale che, non essendosi ancora differenziata, può evolvere in qualunque tipo di cellula dell’organismo (➔ staminale).
In botanica, di cellula o di gruppo di cellule [...] ). Tale capacità è evidente in molte piante inferiori; per es., le singole cellule superficiali del tallo di certe Epatiche possono originare corpiccioli (propagoli) che si sviluppano poi in un tallo normale; in altri casi si può rendere evidente ...
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La foresta caratteristica delle regioni equatoriali, dove la temperatura è piuttosto alta, senza escursioni notevoli, per tutto l’anno e la piovosità è del pari elevata (più di 1500 mm di precipitazioni [...] altezza. Copiose vi sono le parassite e le epifite, queste sui rami degli alberi e degli arbusti e sulle foglie (epatiche, licheni); spesso la foresta è impenetrabile per il groviglio delle liane e delle radici caulogene di vari alberi. Tipici esempi ...
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lobulo
Piccola porzione del parenchima di un organo, di cui qualche volta rappresenta l’unità anatomica e funzionale elementare, perché nei suoi limiti comprende tutti gli elementi strutturali fondamentali. [...] delimitano, in corrispondenza degli spigoli, alcuni spazi (spazi porto-biliari). I l. epatici sono costituiti da elementi cellulari (cellule epatiche), vasi, canalicoli biliari e connettivo intralobulare. L. dell’orecchio: duplicatura cutanea, molle ...
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statine Composti chimici di origine naturale o sintetica, individuati e sintetizzati a partire dalla metà degli anni 1970. Hanno assunto importanza farmacologica per la loro spiccata capacità di inibire, [...] del fegato determinano un aumento dell’attività dei recettori cellulari per le proteine LDL, che consente alle cellule epatiche di attingere con maggiore efficienza al colesterolo trasportato da queste proteine, in modo da sopperire al decremento ...
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aspartico, acido
Amminoacido bicarbossilico (più prop. acido α-amminosuccinico). L’isomero L è un costituente di quasi tutte le proteine. Amminoacido non essenziale, è un composto chiave del metabolismo [...] nel sistema nervoso centrale; se liberato in eccesso, come nel caso dell’ischemia cerebrale, agisce come neurotossina e provoca la morte della cellula nervosa. Può essere usato in terapia nelle iperammonioemie e nelle intossicazioni epatiche. ...
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tirosina Amminoacido aromatico, di formula HOC6H4CH2CHNH2COOH. Si presenta in cristalli aghiformi, poco solubili in acqua: dall’idrolisi proteica si ottiene la t. levogira. La t. si combina stabilmente [...] EGF dal recettore.
La comparsa di t. nelle urine è indice di importante e irreparabile lesione delle cellule epatiche, o, di un grave disturbo metabolico, geneticamente determinato, la tirosinosi, conseguente a deficit degli enzimi preposti alle fasi ...
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Rotor, Arturo Belleza
Medico internista filippino (1907-1988). Compì i suoi studi negli USA alla Johns Hopkins univ. di New York e tornato in patria fu preside della scuola di medicina dell’univ. delle [...] , aumento della bilirubinemia, disturbi gastrici intermittenti, dolore addominale occasionale, febbre. All’esame istologico le cellule epatiche risultano normali. La sindrome, benigna, è dovuta a un difetto della secrezione della bilirubina coniugata ...
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epatiche
epàtiche s. f. pl. [lat. scient. Hepaticae, femm. pl. dell’agg. lat. hepatĭcus «epatico», perché qualche specie era usata nelle malattie di fegato]. – Classe di piccole piante briofite, con alcune migliaia di specie, diffuse in genere...
epatica
epàtica s. f. [dal lat. hepatĭcus (v. epatico), per la forma e il colore delle foglie]. – Altro nome dell’erba trinità, detta anche erba epatica o trifoglio epatico.