EGINARDO
V.H. Elbern
Cronista franco, nato da una nobile famiglia nel 770 ca. e morto nell'840.E. venne educato nel monastero di Fulda, in Assia, sotto l'abate Baugulfo e quindi mandato ad Aquisgrana [...] programma figurativo in un'opera di oreficeria di epoca medievale, organizzato secondo tre componenti: una Carlo Magno, hanno contribuito a determinare il percorso dell'arte carolingia e medievale.
Bibl.: K. Hampe, Zur Lebensgeschichte Einhards ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La Cappella Palatina di Aquisgrana
Manuela Gianandrea
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La Cappella Palatina, concepita come parte integrante [...] molto dopo anche nel territorio dei Franchi. Nell’architettura carolingia, però, non sono più le torri a costituire la bronzo d’età romana, ricordi delle opere analoghe all’epoca sistemate nella residenza papale al Laterano e nella basilica petriana ...
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ARIBERTO da Intimiano
B. Brenk
Nato all'incirca tra il 980 e il 985, A. discendeva da un'antica famiglia longobarda di proprietari terrieri di Antimiano (od. Intimiano di Brianza). La sua formazione [...] più spiccatamente le opere d'arte milanesi dell'epoca tardocarolingia e ottoniana, mentre il Crocifisso nel Mus Intimiano. Erzbischof von Mailand, Halle 1914; G. de Francovich, Arte carolingia ed ottoniana in Lombardia, RömJKg 6, 1942-1944, pp. 113 ...
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Reggio Emilia
Adolfo Cecilia
Eugenio Ragni
Pier Vincenzo Mengaldo
Città dell'alta pianura emiliana, situata lungo la via Emilia. È la Regium Lepidi, fondata da M. Emilio Lepido nel sec. II a.Cristo.
Fu [...] sede di un ducato longobardo, poi centro di una contea carolingia; nell'863 passò ai Supponidi di Lucca, e nel 961 ai Canossa, loro le città sotto la signoria estènse.
R. conosce all'epoca di D. una modesta fioritura poetica, nell'ambito delle ...
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fede
Dal lat. fides «credenza religiosa», ma anche «impegno solenne», «lealtà» e «fedeltà», «veracità nel mantenere la parola». In generale, adesione ad affermazioni o dottrine non razionalmente evidenti [...] intelligere le profondità della f. stessa. Già dall’età carolingia vengono poi introdotte all’interno della teologia le tecniche se contrarie alla fede. Si avvia così quel percorso di separazione tra f. e ragione che caratterizzerà l’epoca moderna. ...
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Disciplina storica che studia le testimonianze scritte del passato, di qualsiasi tipo ed epoca, e i contesti socioculturali del loro uso, ricostruisce la storia delle forme grafiche, le decodifica, le [...] trasformazione in senso formale della corsiva nuova.
Con l’età carolingia, tra la fine dell’8° sec. e gli inizi soppiantarla nel 2° sec. d.C. La documentazione più rilevante di epoca antica sulla scrittura quadrata è data dai rotoli del Mar Morto (3° ...
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scolastica Complesso dei metodi e dei contenuti dell’insegnamento nelle scuole medievali, dalla fine del mondo antico al 14° secolo.
Caratteri generali
Il termine, derivato dal latino medievale scholasticus [...] sec. agli inizi dell’Umanesimo e del Rinascimento, epoca in cui assunse una connotazione negativa conservatasi nel tempo rappresentata dalla rivelazione. Il maggior filosofo dell’età carolingia, Giovanni Scoto Eriugena, utilizzando gli scritti dello ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] , modificazione di C, per notare la consonante velare sonora. Nella stessa epoca, dei tre segni che indicavano la consonante sorda, C Q K, . Al termine di questa crisi si pone la rinascita carolingia, che segnò l’inizio di un’altra grande stagione ...
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servizio In senso astratto, rapporto di soggezione o sudditanza; in particolare, in epoca feudale, l’obbligo del vassallo di rendere tutti i servigi che fossero compatibili con la sua qualità di uomo libero.
Lavoro [...] s. militare (delectus); poiché anche a Roma nell’epoca più antica il soldato doveva equipaggiarsi con mezzi propri, di ricchezza mobile; lo stesso principio fu in vigore in età carolingia, quando ai possessori si aggiunsero i vassalli del re o dell’ ...
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modernità Carattere di ciò che appartiene ai tempi più recenti. Riferito a persone o a manifestazioni, indica adesione allo spirito e al gusto dei tempi, e quindi originalità ed emancipazione dalla tradizione. [...] , alla fine del 5° secolo. Solo in età carolingia l'espressione seculum modernum comincia ad assumere il senso proprio e l'età illuministica, che l'autonomia storica dell'epoca moderna diviene oggetto di una definizione più compiuta, attraverso ...
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purpureo
purpùreo agg. [dal lat. purpureus, e questo dal gr. πορϕύρεος, der. di πορϕύρα «porpora»], letter. – 1. Di color porpora: cielo p.; tramonto p.; labbra p.; tinto di un colore rosso simile a quello della porpora: manto p.; tendaggio...
lociservator
s. m., lat. mediev. (cioè servator loci «chi tiene il posto di un altro»; pl. lociservatores). – In età bizantina, titolo dei capi militari (detti anche locopositi) delle città e dei castelli, che adempivano in Italia alle funzioni...