INCENSIERE
G. Marunti
(ϑυμιατηᾒριον, turibulum). − Questa definizione comprende i varî tipi di recipienti adibiti alla combustione di sostanze aromatiche (escludendo, quindi, sia i vasi destinati solo [...] il piede è molto basso e l'i. si trova su di un altare. In epoca assira (IX-VIII sec. a. C.) la forma dell'i. non cambia, però due maniere potevano essere usate contemporaneamente.
Fenicia. − Gli i. fenici più antichi subiscono l'influenza dei ...
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SABEA d'Etiopia, Arte
J. Pirenne
Dal 1913, quando apparve la relazione della Deutsche Aksum-Expedition, fin verso il 1945, si conosceva la cultura sabea di Etiopia solo attraverso il tempio di Yehà, [...] la sfinge di Cascasè non ha niente in comune con grifoni o sfingi alate, di tradizione fenicia, che si trovano su alcuni rilievi sudarabici di epoca molto più bassa. Un fregio di protomi di sfingi trovato a Matara, benché certamente posteriore, prova ...
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La fotografia archeologica
Maurizio Necci
La possibilità che la fotografia potesse, già dalla sua nascita, essere utilizzata nel settore archeologico e nel campo dell'arte, fu evidenziata dalla relazione [...] inquadrature e illuminazioni ardite per il gusto dell'epoca. Gli sviluppi delle tecniche fotografiche e la fotografo professionista. Ne sono esempi i lavori di E. Renan in Giudea e in Fenicia (1860-64), di G. Perrot in Asia Minore (1861), di Ch.-E. ...
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PIOMBO (μόλυβδος, μόλιβος; plumbum)
L. Vlad Borrelli
Metallo che, generalmente, non si trova libero in natura, ma è noto fin dalla più remota antichità grazie al suo minerale più importante, la galena [...] si praticava già sin dal III millennio nell'Asia Minore nordorientale; già all'epoca di Ciro il p. serviva per affinare l'oro.
Il p. è gruppo di sarcofagi provenienti per la maggior parte dalla Fenicia, soprattutto da ipogei nei dintorni di Beirut e ...
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PETTINE (κτείς, κτένιον, ξάνιον; pecten)
L. Vlad Borrelli
L'invenzione del p. risale a epoca remotissima. I primi esemplari che conosciamo provengono dalle stazioni scandinave (Ertbølle e Meilgaard) [...] in avorio, a un solo ordine di denti, di fattura fenicia, con incisi animali, cerchi, rosette, a volte lettere, , con sommità triangolare e foro di sospensione, databile tra la fine dell'epoca di Hallstatt e gli inizî di quella di La Tène (circa VI-V ...
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Vedi NIMRUD dell'anno: 1963 - 1996
NIMRUD
P. Matthiae
La collina di questo nome situata nell'Iraq settentrionale sulla riva sinistra del Tigri, non lontano dalla confluenza con il Grande Zab, circa [...] archeologica concordano nel mostrare che il sito non fu abitato da epoca molto antica: i primi reperti sono costituiti da un'ascia conferma nella presenza a N. di una patera fenicia decorata, che documenta la mediazione occidentale nel trapasso ...
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TIRO (Ṣur)
M. G. Amadasi
Città fenicia situata su una penisola della costa libanese, a S di Beirut; costruita originariamente su due isole, una a N l'altra a S, distanti dal continente circa 6oo m. Le [...] in piombo con decorazioni in rilievo provenienti da T., caratteristici della regione fenicia durante i secoli III e IV d. C.
A S di l-mlkt).
La zona S-E di T. è ricca di sepolture di epoca romana. A el-Awwatin ne è stata scoperta una, datata al II sec ...
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BIBLO (egiz. Keben, fenicio ed ebr. Gĕbal, bab. Gablu, arabo Gebayl, gr. Βύβλος)
M. Dunand
G. Furlani
Città della Fenicia 37 km a N di Beirut. La località fin dai primi tempi del Calcolitico fu abitata [...] imprese coloniali. A B. le costruzioni diventano fittissime, e il periodo persiano che seguì fu una delle epoche più brillanti della civiltà fenicia pre-ellenistica. Il tempio di Astarte venne restaurato ancora una volta e fu aggiunta una spianata ai ...
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MIKON (Μίκων, Micon)
P. Bocci
2°. - Pittore ateniese, attivo intorno alla metà del V sec. a. C., figlio di Phanomachos, è ricordato anche come scultore (Plin., Nat. hist., xxxiv, 88, 2). Gli si attribuiscono [...] . Sullo sfondo della pittura si vedevano le navi della flotta fenicia e di quella greca. Erano inoltre rappresentati anche alcuni dèi Sinesio (Epist., 54 e 135) ci dice che alla sua epoca non c'erano più le pitture del Portico Pecile perché i consoli ...
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ADONE (῎Αδων e ῎Αδωνις; Adon e Adonis, lat. arcaico Adoneus)
B. M. Felletti Maj
Il mito di Tammuz, il dio amante della babilonese Ishtar, chiamato in Fenicia col nome generico di A., il Signore, è giunto [...] versioni e molti particolari. La penetrazione in Grecia avvenne in epoca antica, in fatti. Esiodo già ne fa menzione. Ma è del dio-morto, avvolto nelle bende secondo l'uso siro-fenicio, è scomparsa. Una pallida reminiscenza se ne può cogliere in ...
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uso2
uṡo2 s. m. [lat. usus -us, der. di uti «usare», part. pass. usus]. – 1. a. Il fatto di usare, di servirsi di una cosa (raram. di una persona) in modi e per scopi particolari: l’u. moderato del vino durante i pasti non è dannoso; per la...
teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...