Giotto: la nascita del linguaggio figurativo moderno dell’Occidente
Angelo Tartuferi
La formazione: Firenze, Roma, Assisi
Il luogo di nascita del fondatore della visione moderna occidentale in pittura [...] che dovette essere assai precoce, come di consueto in quell’epoca. In ogni caso, pare opportuno riaffermare che la polemica a quello del pittore più famoso e celebrato della sua epoca, pur essendo di levatura tutto sommato modesta. La diversità ...
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FACCHETTI, Giovanni Battista
Oscar Mischiati
Si ignora la precisa data di nascita di questo organaro. La prima notizia che possediamo di lui è la sua partecipazione nel 1501-1503 alla gara per la costruzione [...] dell'organo della chiesa dell'Incoronata a Lodi; ciò significa che egli doveva allora aver già raggiunto la maggiore età, a quell'epoca stabilita a 25 anni. La data della sua nascita va perciò fissata intorno al 1475, se non qualche anno prima. Egli ...
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DE SANCTIS, Giuseppe
Rossella Leone
Figlio di Cesare, appassionato di arte e di teatro, e di Caterina, nacque a Napoli il 21 giugno 1858. Giuseppe Verdi, con il quale il padre era in rapporti di amicizia, [...] La sua inclinazione artistica fu presto assecondata dalla famiglia, che lo affidò alle cure di Domenico Morelli, titolare all'epoca della scuola di pittura dell'accademia di belle arti di Napoli, dove si trovò a studiare, attorno al 1872 (Schettini ...
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CUCCIONI, Tommaso
Marina Miraglia
È uno dei primi e più rinomati fotografi romani dell'Ottocento di cui conosciamo la data di morte (1864), ma non quella di nascita. Poiché, comunque, un ritratto fotografico [...] stampe, con negozio prima in via della Croce, n. 88, e poi in via Condotti, n. 18, come risulta dai repertori dell'epoca di Gregorio XVI che lo indicano come mercante di stampe, quadri ed oggetti di belle arti.
La maggior fonte d'informazione sul C ...
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LAPPI, Pietro
Marco Bizzarini
Nacque a Firenze nel 1575. Molte informazioni biografiche si ricavano dalle dediche premesse alle sue raccolte musicali pubblicate fra il 1600 e il 1630. Nei frontespizi [...] giovanile era entrato nella Congregazione di S. Girolamo da Fiesole, un ordine sottoposto alla regola di S. Agostino, all'epoca diffuso nelle maggiori città italiane (fu poi soppresso da Clemente IX nel 1668).
In un trentennio di attività compositiva ...
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LA MOTTA, Alfonso Langosco conte de
Andrea Merlotti
Figlio di Annibale (morto dopo il 1572) e Barbara Ajazza, nacque, probabilmente a Vercelli, intorno al 1545.
I La Motta erano una delle più antiche [...] vercellese. Il padre del L., avvocato fiscale nel 1550, era un cadetto, ma nel 1551 il duca Carlo II - che all'epoca aveva trasferito la sua residenza a Vercelli in seguito all'occupazione francese di Torino e di gran parte del suo Stato - gli ...
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Mačeret, Aleksandr Veniaminovič
Vivia Benini
Regista russo, nato a Baku il 27 dicembre 1896 e morto il 12 settembre 1979. Noto anche per le sue sceneggiature e gli scritti teorici sul cinema e sul [...] americano affiancati nel lavoro in un'acciaieria sul Dnepr. Il film, pur sottintendendo uno dei più noti slogan dell'epoca, "raggiungere e sorpassare l'America", fu un esempio positivo di una certa capacità di muoversi sapientemente dentro e fuori ...
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Vanvitelli, Luigi
Fabrizio Di Marco
L’architetto della Reggia di Caserta
Luigi Vanvitelli è noto soprattutto per l’imponente Reggia di Caserta, capolavoro dell’architettura settecentesca nel quale risaltano [...] idrauliche, sapiente progettazione del territorio. L’opera costituì il modello di riferimento di tutte le residenze reali europee dell’epoca
Gli inizi
Luigi Vanvitelli (Luigi van Wittel) nacque a Napoli nel 1700, figlio di un famoso pittore olandese ...
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George, Walter Goodall
Roberto L. Quercetani
Gran Bretagna • Calne (Wiltshire), 9 settembre 1858-Mitcham (Surrey), 4 giugno 1943 • Specialità: Mezzofondo
Alto 1,80 m per 61 kg. È stato il primo grande [...] . Da dilettante vinse dieci titoli ai Campionati inglesi (AAA), su distanze comprese fra le 880 yards e le 10 miglia. Migliorò i mondiali dell'epoca su 1 miglio (4,18″2/5), 3 miglia (14,39″), 6 miglia (30,21″1/5), 10 miglia (51,20″) e sull'ora ...
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Filosofo francese (Versailles 1924 - Parigi 1998); dopo un periodo di insegnamento nei licei, nel 1968 passò al Centre nationale de la recherche scientifique. Dal 1972 al 1987 fu prof. all'univ. di Parigi [...] , L. legò il suo nome soprattutto alla nozione di postmodernismo, che caratterizzò, sul piano filosofico, come l'epoca della dissoluzione dei cosiddetti grands récits, cioè dei sistemi filosofici e dei progetti a essi ispirati, tipici della modernità ...
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epoca
època s. f. [dal gr. ἐποχή, propr. «sospensione, fermata», der. di ἐπέχω «trattenere»]. – 1. Propr., punto fisso nella storia, segnato da qualche avvenimento memorabile, da cui si comincia a contare una nuova serie di anni; o spazio...
epoche
epochè s. f. [traslitt. del gr. ἐποχή (v. epoca)]. – In filosofia, la sospensione dell’assenso e, più in generale, del giudizio, considerata dagli scettici antichi come necessaria, data l’assoluta incertezza di ogni conoscenza concernente...