Costantino nel modernismo
Premesse di un discorso critico sull’era costantiniana della Chiesa
Giacomo Losito
Sommario: Riferimenti: cattolici e protestanti liberali tra il razionalista Renan e l’ultramontano [...] soldati ai suoi ordini non poteva essere costituita da cristiani. Era stato il sogno ricordato da Lattanzio ad averlo spinto a legare che l’originaria attesa dell’irrompere della novità messianica poté arrivare a figurare come un’eresia «modernista ...
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Lattanzio ideologo della svolta costantiniana
Gaetano Lettieri
Intellettuale alla corte di Diocleziano, convertitosi al cristianesimo a ridosso delle persecuzioni tetrarchiche, primo, seppure approssimativo [...] al Figlio dell’uomo di Daniele, figura messianica del nuovo Israele universalizzato.
Echi lattanziani nei Dio, altrimenti avrebbe contraddetto la sua missione rivelativa, che era quella di riportare l’umanità dal culto demoniaco politeista alla ...
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Dal socialcattolicesimo al clerico-moderatismo: esperienze politiche
Stefano Trinchese
Da Gioberti a Cavour
Il fallimento del tentativo neoguelfo nel 1848, che aveva invano tentato di conciliare le [...] in posizione astensionista e nell’attesa messianica dell’inevitabile tracollo dell’empio Stato unitario coi tempi. Aver capito e affermato nelle sue encicliche che era all’interno del percorso proposto dallo Stato moderno che andavano realizzate ...
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IPPOLITO, antipapa, santo
Emanuela Prinzivalli
I. viene definito il primo antipapa, in opposizione a Callisto, nella storia della Chiesa, secondo la ricostruzione biografica accreditata dagli studi [...] non essere riuscito a scoprire la città di cui I. era vescovo. Tuttavia dispone anche di fonte propria, e forse non commenti alle benedizioni dei patriarchi. A partire dalla significazione messianica della benedizione di Giacobbe a Giuda (Genesi 49, ...
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I fondamentalismi nel mondo contemporaneo
Enzo Pace
L’anno terribile
L’attentato dell’11 settembre 2001 alle Twin Towers di New York può essere considerato, a tutti gli effetti, un evento cerniera [...] elementi concorre a definire un nazionalismo religioso a tinte messianiche, dunque. A titolo di esempio può essere utile
E. Gentile, La democrazia di Dio. La religione americana nell’era dell’impero e del terrore, Roma-Bari 2006.
L’Inde contemporaine ...
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Il dibattito sulla teologia politica, prima e dopo Peterson
Giuseppe Ruggieri
Fare di Erik Peterson (1890-1960) il perno del dibattito sulla teologia politica, all’interno di un’opera collettiva dedicata [...] esattamente la stessa cosa: il moderno concetto di Stato era ultimamente frutto del deismo (per il quale Dio non letto con l’aiuto di quanto ha scritto G. Bonola in Antipolitica messianica, cit. La curiosità ci è stata invece destata da G. Agamben, ...
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La formula di Heer dell’era costantiniana (1949-1953)
Il cristianesimo in mezzo al tempo e all’eternità
Gianmaria Zamagni
Nella primavera del 1953 lo storico delle idee austriaco Friedrich Heer pubblica [...] senza indugio la storia (imperiale) con la storia della salvezza era possibile dissolvere il potenziale critico dell’escatologia cristiana e fare di una religione messianica un docile strumento di governo.
Sebbene questo modello politico-teologico ...
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Cultura araba
Bruna Soravia
La cultura spirituale arabo-islamica in età federiciana è caratterizzata dagli effetti del revival del sunnismo, fenomeno che, iniziato nel sec. XI, condusse lungo il corso [...] avrebbero generato una corrente dottrinaria eterodossa e messianica che si radicò soprattutto nelle regioni più periferiche propri luoghi di origine. Al centro di tale pratica vi era, in entrambi i contesti, il rapporto privilegiato fra discepoli e ...
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MITO
Cosimo Damiano Fonseca
È ben chiaro, se non addirittura ovvio, che disquisendo del 'mito di Federico II', si intende riferirsi a quello che gli epistemologi classificano come 'mito storico', nel [...] identificazione con Cristo che conferisce a Iesi uno stigma biblico-messianico sulla scorta della pericope evangelica di Matteo 2, 6 pesanti armature che, presa la via del mare, vi si era immersa. Il mare, allora, aveva ribollito come se le armature ...
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Gli ebrei nella diaspora
Anna Foa
Di origine greca, il termine «diaspora», «dispersione», è entrato nell’uso nel secolo scorso a definire la dispersione del popolo ebraico, in particolare quella avvenuta [...] .C. di una comunità stabile, che nella prima età imperiale era integrata e numerosa, di circa trentamila persone. A questa diaspora passaggio alla modernità, è quello della vicenda messianica di Sabbatai Zevi, che nella classica interpretazione di ...
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messianicita
messianicità s. f. [der. di messianico], non com. – Carattere messianico, per es. quello della predicazione di Gesù (in quanto egli si definiva il Messia e come tale era riconosciuto dai suoi discepoli), o in genere quello di...