BELLI, Luigi
Giorgio Di Genova
Figlio di Giuseppe, pittore, nacque a Torino il 28 febbr. 1848. Di madre francese, studiò a Parigi con Torrier architettura decorativa; tornato a Torino, cominciò a dedicarsi [...] luglio 1917, fu l'ultima sua opera. Il B. era dunque uno degli artisti più attivi nella scultura monumentale e e nella storia, Milano 1948, p. 330; E. Lavagnino, L'arte moderna, Torino 1956, p. 65 (erroneamente citato come Giuseppe Belli); U. Thieme- ...
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COSTANTINI, Giovanni
Daniela Moretti
Nacque a Roma il 7 genn. 1872 da Innocenzo e da Giuditta Mancini. Autodidatta, si formò alla scuola del pittore decoratore G. Pagliai presso il quale aveva, da giovanetto, [...] , data in cui fu acquistata per la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma la sua opera Dai campi di riposo (ora in deposito riprodotte in Lancellotti e in Vagnetti).
Nel 1925 il C. era a Parigi, a curare la decorazione del salone di ingresso del ...
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BELLOSIO, Carlo
Franca Dalmasso
Nacque a Milano il 21 ott. 1801. Studiò a Brera nella scuola di P. Palagi, di cui divenne collaboratore a partire dal 1829. Dal maestro ricevette una formazione ispirata [...] a Torino e continuò la collaborazione con il Palagi (che era giunto nella capitale piemontese l'anno prima). Con il Palagi, pp. 249, 323, 366, 369, 373, 516; E. Lavagnino, L'arte moderna, Torino 1956, p. 428; E. Piceni - M. Cinotti, La pittura a ...
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BARGELLINI, Giulio
Renata Battaglini Di Stasio
Nato da famiglia contadina a Firenze il 14 febbr. 1875, vi frequentò l'Istituto di Belle Arti, sotto la guida, tra gli altri, di A. Burchi, e in particolare [...] aveva assunto l'incarico dopo la morte del Sartorio, al quale era stata affidata, il B. morì a Roma il 10 marzo 1936 1, pp. 43-45; A. Colasanti, La Gall. Nazionale d'Arte Moderna in Roma, MilanoRoma 1923, p. 121; P. Vittoria, La Conciliazione negli ...
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Colonia di diritto romano dedotta nel 183 a. C. lungo la via Emilia, sul luogo dove un insediamento dell'ultimo periodo dell'Età del Bronzo era stato, con ogni probabilità, perpetuato dagli Etruschi e [...] l'archeologia offre documentazione solo per la terramare, scoperta dal Pigorini nel 1864 sotto la parte orientale della città moderna, fra via della Repubblica e borgo Valorio.
L'assetto urbanistico romano, che possiamo oggi discernere, è quello di P ...
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BRESOLIN, Domenico
Elena Bassi
Figlio di Domenico, muratore, nacque a Padova nel 1813. Dapprima fece il decoratore; nel 1841 si iscrisse all'Accademia di Venezia ed ebbe maestri l'architetto F. Lazzari, [...] fotografo". Nel 1864 ottenne la cattedra di paesaggio dell'Accademia, che era stata fino al 1852 di G. Bagnara.
Il B. volle che (Banca cooperativa popolare), a Venezia (Galleria d'arte moderna).
Fonti e Bibl.: N. Pietrucci, Biografia degli artisti ...
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ADEMOLLO, Carlo
Isa Belli Barsali
Nipote del pittore Luigi Ademollo, nacque a Firenze il 9 ott. 1824 da Antonio. Entrò nel 1838 all'Accademia di Belle Arti e studiò con G. Bezzuoli. Trattò con successo [...] soggetti storici, come era usuale al gruppo romantico cui appartenne. Verso il 1855 frequentò I pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1934, pp. 2-3; E. Lavagnino, L'arte moderna, II, Torino 1956, pp. 803, 804, 812; M. Ciardelli, I macchiaioli e l ...
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ALEANDRI, Ireneo
Emilio Lavagnino
Architetto, nato a Sanseverino Marche l'8 apr. 1795. Dedicatosi agli studi di ingegneria, fu a Roma, all'Accademia di S. Luca, discepolo di Raffaele Stern e di Giuseppe [...] alto sulla valle circa 60 metri, lungo 312, il viadotto era largo, prima che i Tedeschi in ritirata (1944) ne I. A. costruttore dello Sferisterio, Macerata 1932; E. Lavagnino, L'Arte Moderna, Torino 1956, pp. 277 s.; U. Thieme-F. Becker, Allgem. ...
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BERLAM, Giovanni
Manfredo Tafuri
Nacque a Trieste il 3 luglio 1823; studiò dapprima pittura a Venezia, poi passò al politecnico di Vienna, dove si laureò in ingegneria civile; tornato a Venezia, compì [...] neoclassiche, all'inizio del sec. XIX, si era andato progressivamente disfacendo sotto i colpi della più e arti decorative, I(1921), pp. 261-265; E. Lavagnino, L'arte moderna,Torino 1956, p. 505; Carroli L. V. Meeks, Ital. Architecture 1750-1914 ...
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Chiusura formata da una o più lastre di vetro o di cristallo, sostenute da apposita intelaiatura, per formare porte o finestre. Nelle realizzazioni artistiche può essere costituita da un insieme di frammenti [...] detto Jean Cousin dall’artista che lo avrebbe usato per primo. Era un rosso ferroso, simile alla grisaille e allo smalto. Nel secondo sec. l’art nouveau dette notevole impulso alla v. moderna. In Italia C. Picchiarini riportò la tecnica all’antica ...
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stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli antichi per scrivere sulle tavolette cerate...
storia
stòria (ant. o letter. istòria) s. f. [dal lat. historia, gr. ἱστορία, propr. «ricerca, indagine, cognizione» da una radice indoeur. da cui il gr. οἶδα «sapere» (e ἴστωρ «colui che sa») e il lat. vid- da cui vĭdēre «vedere»]. – 1. Esposizione...