La questione romana
Saretta Marotta
L’eredità defraudata: ecclesiologia e psicologia della fine dello Stato pontificio
Per Pio IX la rinuncia al potere temporale sarebbe stata quasi un’eresia. Egli [...] aveva sottolineato il carattere intangibile del patrimonio di Pietro già all’indomani delle vicende della Repubblica romana, con l’enciclica Nostis et Nobiscum (8 dicembre 1849), pubblicata durante il ...
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Gian Pietro Carafa (Sant'Angelo a Scala 1476 - Roma 1559). Inquisitore, divenne papa nel 1555. Intransigente fautore della Controriforma, ampliò i poteri dell'Inquisizione e nel 1559 pubblicò il primo [...] (1542); papa dal 1555. Tutta la sua opera, prima e dopo la sua elezione a pontefice, si concentrò nella lotta contro l'eresia e nella riforma della Chiesa. A ciò fu dovuta la fondazione dei teatini (1524) che si proposero, appunto, di imporre alla ...
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Antonio Ghislieri (Bosco Marengo 1504 - Roma 1572). Teologo e inquisitore domenicano, eletto papa (1566), fece applicare con intransigenza i decreti tridentini e fondò (1571) la Congregazione dell'Indice. Tutte [...] fondata essenzialmente sulla difesa del cattolicesimo dall'eresia e mirante ad ampliare i diritti giurisdizionali progetto di una lega di sovrani cattolici destinata a estirpare l'eresia in Europa, e spesso il suo intervento massiccio preoccupò l' ...
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Filosofo e politico (n. Occam, Surrey, fine sec. 13° - m. 1349 o 1350). Entrato nell'ordine francescano, studiò a Oxford, dove nel 1319 era professore. In questo periodo si occupò particolarmente di problemi [...] filosofici; accusato di eresia, dovette (1324) presentarsi alla curia papale, in Avignone, dove fu trattenuto per quattro anni; riuscito finalmente a fuggire, andò a Pisa con il generale dell'ordine, Michele da Cesena, in contrasto col papa Giovanni ...
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ARRENGERIO
Gianfranco Spiazzi
Fu fatto vescovo di Ragusa sul finire del 1222 o nel 1223, in seguito a una lettera di Onorio III, che sollecitava il capitolo ad eleggere un pastore che valesse a difendere [...] che tale vescovo era stato consacrato dall'arcivescovo di Ragusa (evidentemente da identificare con A.), pure caduto in eresia; e che perciò il legato apostolico aveva sottratto la Chiesa bosnense alla metropoli ragusina. Tali accuse devono ritenersi ...
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Savonarola, Girolamo
Antonio Menniti Ippolito
Il predicatore dell’austerità
Frate predicatore con fama di profeta, Girolamo Savonarola alla fine del 15° secolo progettò di riformare la Chiesa e di moralizzare [...] presentarsi e oppose resistenza anche all’ordine di interrompere le sue prediche. Nel maggio 1497 fu così scomunicato per eresia, ma le autorità fiorentine continuarono a proteggerlo almeno fino a quando Alessandro VI non minacciò nel febbraio 1498 ...
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Figlio (1174-1204) di Bela III, successe al padre nel 1196 e ne continuò la politica di espansione. Si applicò a rinsaldare le relazioni con i Serbi e i Bulgari e cercò di combattere a fondo la diffusione [...] nei Balcani dell'eresia dei Bogomili. ...
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AGOSTI (Augusto, Augustus), Giulio
Mario Rosa
Originario di Bergamo, dottore in utroque iure, canonico di Camerino, fu nominato il 24 maggio 1554, da Giulio III, assistente, consultore, coadiutore e [...] coll. 494-495, 496 (dove sono riportati il breve di Giulio III e la delega al Vida); B. Fontana, Documenti vaticani contro l'eresia luterana in Italia, in Arch. d. R. Soc. romana di storia patria, XV (1892), pp. 441-442 L. v. Pastor, Storia dei Papi ...
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Lega lombarda
GGiovanni Chiodi
Il 30 luglio 1225 Federico II convoca, per la Pasqua del 1226, una dieta da tenersi a Cremona, città a lui particolarmente fedele, invitando anche i podestà lombardi e [...] alla vivace intraprendenza di alcuni comuni leader, e a quell'ulteriore causa di disordine, morale e politico, rappresentata dall'eresia, che aveva trovato in Lombardia un fertile terreno di sviluppo. Mancavano allora al giovane monarca i mezzi e il ...
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Umanista e uomo politico inglese (Lincolnshire 1525 circa - Londra 1581). Master of arts a Cambridge (1549), lasciò l'Inghilterra durante la restaurazione cattolica; nel 1555 fu a Padova. Sembra che prima [...] del 1557 si recasse a Roma e vi subisse (1559) la tortura per accuse di eresia. Tornato nel 1560 a Londra, ebbe da Elisabetta cariche importanti: fu inviato come ambasciatore in Portogallo (1567) e nei Paesi Bassi (1574 e 1576); prese parte ai ...
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eresia
ereṡìa (pop. tosc. reṡìa) s. f. [dal lat. haerĕsis (nel sign. eccles.), gr. αἵρεσις, propr. «scelta», der. di αἱρέω «scegliere»]. – 1. Dottrina che si oppone a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica e, per estens.,...
eresiare
ereṡïare (o reṡïare) v. intr. [der. di eresia] (aus. avere), pop. tosc. – Dire bestemmie o grossi spropositi: non mi far e.; dovevi sentire come eresiava.