buccia
Federigo Tollemache
. La parola ricorre due volte, sempre accompagnata dall'attributo strema, in senso traslato.
In lf XIX 29 Qual suole il fiammeggiar de le cose unte / muoversi pur su per la [...] applicata alla fiamma che arde i piedi dei simoniaci senza consumarli. In Pg XXIII 25 Non credo che così a buccia strema / Erisittone fosse fatto secco, / per digiunar, quando più n'ebbe tema, l'espressione va unita a secco, e si riferisce alla pelle ...
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(gr. Δημήτηρ) Divinità femminile greca: secondo Esiodo è figlia di Crono e di Rea, sorella di Estia, Era, Zeus, Posidone e Ade. Ma dietro la sistemazione esiodea si conservano i tratti di un’antichissima [...] di nuovo dispensiera di fecondità per la terra.
D. ebbe posto in vari miti locali: fu collegata con Iasione, poi con Erisittone, e specialmente con i re di Eleusi Celeo e Trittolemo, cui insegnò la coltura del grano. Era venerata anche, col nome di ...
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ERITTONIO (᾿Ερυχϑόνιος, Erychthonios)
G. Becatti
Nato dall'amore di Efesto per Atena, dal seno di Ghe fecondata dal dio; accolto da Atena che lo chiude in una cista insieme con uno o due serpenti, affidandolo [...] stato raffigurato da Fidia sulle metope xiii e xiv S del Partenone, dove compaiono Cecrope e Pandroso nella prima ed Erisittone e Aglauro con la cista scoperchiata nella seconda. Una kölix della maniera del Pittore di Brygos a Francoforte raffigura ...
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estremo (stremo)
Andrea Mariani
Aggettivo abbastanza frequente, che ricorre quasi sempre in poesia, e spesso con valore di sostantivo. Molto più rappresentata la forma aferetica ‛ stremo ', mentre ‛ [...] sempre sulla superficie delle piante stesse, sfiorandole solo " (Grabher). In Pg XXIII 25 la buccia strema cui è ridotto Erisittone è la " pelle sì arida " (Tommaseo) che gli rimane sulle ossa; il Momigliano insiste forse troppo sull'espressione ...
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Per albero s'intende in generale una pianta legnosa che ha un fusto principale dritto, perenne, solitario, o per mancata ramificazione, o per perdita dei rami, il quale all'altezza di 4-5 m. protende rami [...] II, 20, ecc.). Analogamente Greci e Romani solevano consacrare boschi agli dei e proteggerli con leggi speciali: Erisittone è rimasto tristamente celebre come sacrilego distruttore del bosco di Demetra. Apollo aveva intorno ai suoi santuarî boschetti ...
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Si ha carestia quando l'elemento principale di alimentazione di un paese (per lo più grano; riso per i paesi asiatici) viene a mancare. Ciò può accadere o per effetto di cause naturali o in conseguenza [...] . L'arte personificò la carestia nell'immagine della fame, per cui si veda Virgilio e specialmente Ovidio nell'episodio di Erisittone.
Il Medioevo e anche l'età moderna conobbero pure forti carestie: a prescindere da gravi stati di generale disagio ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Dei in famiglia, dei in azione
Gabriella Pironti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nella consueta presentazione in ordine alfabetico, [...] , e Zeus volle comporla dando loro come giudici non già Cecrope e Cranao – come hanno detto alcuni –, e neppure Erisittone, bensì i dodici dèi. Essi decisero che il territorio fosse assegnato ad Atena, perché Cecrope testimoniò che la dea per ...
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credere [crese, III singol. pass. rem.: v. Parodi, Lingua 259; credesse, cong. imperf. I singol.]
Domenico Consoli
1. Il verbo, frequentissimo in tutte le opere di D., ha in costruzione intransitiva [...] li freni (If XVII 106); Non credo che la sua madre più m'ami (Pg VIII 73); Non credo che così a buccia strema / Erisittone fosse fatto secco (XXIII 25); tale eclissi credo che 'n ciel fue / quando patì la supprema possanza (Pd XXVII 35); e nei luoghi ...
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quando
Ugo Vignuzzi
Congiunzione (e, introducendo proposizioni interrogative, avverbio interrogativo) temporale di frequenza alquanto elevata nell'opera dantesca, in particolare nel Convivio (quasi [...] casi si presenta il piuccheperfetto, quando l'azione si sia ormai conclusa: Pg XXIII 27 Non credo che così a buccia strema / Erisittone fosse fatto secco, / per digiunar, quando più n'ebbe tema, e anche V 80 Ma s'io fosse fuggito inver' la Mira ...
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Ovidio Nasone, Publio
Ettore Paratore
Il poeta latino (Sulmona 43 a.C. - Tomi sul Mar Nero 17 d.C.) è in If IV 90 collocato nel Limbo accanto a Omero, Orazio, Lucano.
Il primo accenno a O. che troviamo [...] scema, / che da l'ossa la pelle s'informava. / Non credo che così a buccia strema / Eresitone [Petrocchi Erisittone, proprio in forza del riscontro ovidiano] fosse fatto secco, / per digiunar evidentemente sono versi esemplati su " hirtus erat crinis ...
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