essere¹ /'ɛs:ere/ [lat. esse (volg. ✻essĕre), pres. sum, da una radice ✻es-, ✻s-, che ricorre anche nel sanscr. ásti "egli è", gr. estí, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.] (pres. sóno, sèi, è, siamo [ant. [...] da mezz’ora; ci sta un signore che vuole parlarti (l’ultimo es., con starci in luogo di esserci, è considerato il più informale). E è ben noto alla madre di Marco, non potrebbe mai, per es. al telefono, dire a quest’ultima: mi chiamo Alessio, vorrei ...
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-pessia (o -pessi) [dal gr. pē̂ksis "unione, fissazione"]. - Secondo elemento di composti, in cui indica in genere proprietà di fissare (per es., granulopessia) o il fissarsi di sostanze nei tessuti (per [...] es., cloropessia), o più spesso l'operazione chirurgica mirante a fissare nella sua sede normale un organo interno affetto da ptosi (per es., cardiomiopessia, colpopessia). ...
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-tropico [der. di -tropia, -tropo, o dell'ingl. -tropic]. - (biol., fis.) Secondo elemento di agg. composti, derivati per lo più da termini composti con -tropia, -tropo (per es., allotropico, fototropico) [...] o connessi con sost. indicanti particolari tropismi (per es., eliotropico, geotropico), o, ancora, significanti genericam. "che tende a girare, a orientarsi in determinate direzioni e sim." (per es., ectotropico, endotropico). ...
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Fabio Rossi
giocare. Finestra di approfondimento
Modi di divertirsi - G. significa «dedicarsi a un’attività regolata e divertente della categoria dei giochi». È più specifico di divertirsi, di cui peraltro [...] . Se è in gioco l’agonismo (prevalentemente fisico), si parlerà di sport. Alcuni sport vengono tuttavia anche detti giochi, per es. quelli di squadra o quelli fatti con una palla ƒgioco del calcio,del tennis, ecc.). In generale, sono quasi sempre la ...
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alto [lat. altus, propr. part. pass. passivo di alĕre "nutrire, far crescere"]. - ■ agg. 1. a. [che si eleva dal suolo con uno sviluppo verticale notevole: un a. monte; alberi d'a. fusto] ≈ elevato. ‖ [...] alludono rispettivam. al tratto più o meno vicino alla sorgente. In un paio di casi, invece, i due agg. non sono opponibili. Per es. a proposito di tempo già trascorso per la maggior parte si può usare, oltre ad a. (ad a. notte), avanzato, fatto (è ...
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post- (anche pos-) [dal lat. post, post- "dopo, dietro"]. - Pref. di parole composte nelle quali indica posteriorità nel tempo nel senso di "poi, dopo, più tardi" (per es., postmoderno, postoperatorio, [...] postdatare) e nello spazio nel senso di "situato posteriormente" (per es., postdentale). Quando il secondo elemento inizia con t-, o per cons. in genere, il pref. può assumere la forma pos- (per es., posdomani, posporre). ...
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avere² v. tr. [lat. habēre] (pres. ho /ɔ/ [radd. sint.; ant. àggio], hai, ha [radd. sint.]; abbiamo [ant. avémo], avéte, hanno [ormai rarissime le grafie ò, ài, à, ànno]; pass. rem. èbbi, avésti, èbbe, [...] che talora è, di fatto, l’unica forma possibile, per es. nelle risposte in cui compaia un pron.: hai una maglietta così generico, il verbo a. in molti contesti sia privo di sinon.; per es. quando si parla di età: quanti anni hai? - Ho trent’anni; ...
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Fabio Rossi
alto. Finestra di approfondimento
L’altezza delle persone - A. e basso sono l’uno il contr. dell’altro in quasi tutte le accezioni. Ciascuno dei due termini, tuttavia, ha ricche serie di sinon. [...] alludono rispettivam. al tratto più o meno vicino alla sorgente. In un paio di casi, invece, i due agg. non sono opponibili. Per es. a proposito di tempo già trascorso per la maggior parte si può usare, oltre ad a. (ad a. notte), avanzato, fatto (è ...
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pro-² [dal gr. pró, pro-]. - 1. (anat.) Pref. con valore locale, indicante la parte anteriore di un organo o che un organo è posto davanti a un altro o è in posizione anteriore rispetto a quella che dovrebbe [...] primitiva rispetto a un altro, molto simile, assunto come tipico e il cui nome compare come secondo elemento (per es., procarioti, procarnivori, ecc.). 3. (biol.) Per indicare formazione che precede e spesso dà origine ad altra (quella indicata dal ...
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aiutare (ant. e poet. aitare, atare) [lat. adiutare, der. di adiuvare "aiutare"]. - ■ v. tr. 1. [prestare ad altri la propria opera, spec. in momenti di difficoltà: a. qualcuno a risolvere un problema] [...] attiva: l’infermiera ha assistito il malato per due mesi; l’infermiera assiste il medico durante l’analisi (nel primo es. assistere sta per «prestare aiuto e cura», mentre nel secondo sta per «fare da aiutante, svolgendo ruoli secondari»). D’ambito ...
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Pronome neutro tedesco adoperato in psicanalisi, prima da G. Groddeck poi da S. Freud, per designare la fonte impersonale, inconscia, delle manifestazioni della vita istintiva, per cui non tanto ‘io ho sognato’, quanto ‘es träumte mir’ (‘qualcosa’...
Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale della personalità, dai contenuti innati...