Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] di formalità trova una sua codificazione nelle norme sociali che regolano le interazioni in una data comunità (per es., chi si può salutare con ciao?; ➔ allocutivi, pronomi; ➔ saluto, formule di). Esso si manifesta inoltre nelle tradizioni discorsive ...
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Il termine onomastica (dal gr. onomastikḗ (tékhnē) «arte del denominare», a sua volta da ónoma «nome») nell’accezione moderna e specialistica designa la scienza che studia i nomi propri nel loro complesso [...] che aveva in origine, quando era un nome comune.
L’onomastica si è formata nei secoli con riferimento a diverse lingue: per es., i nomi di persona della tradizione cristiana spesso risalgono all’ebraico e al greco; i nomi di luogo possono risalire a ...
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La nozione di vocale breve si presta a diverse interpretazioni, anche a seconda dell’intento descrittivo, che può essere orientato verso finalità fonetiche o fonologiche. Nel trattare la vocale breve in [...] ; ➔ variante combinatoria): in sillaba aperta non finale di parola le vocali toniche sono lunghe, mentre in sillaba chiusa sono brevi. Ad es., la /a/ tonica di [ˈpaːla] pala è lunga mentre quella di [ˈpalːa] palla è breve, pur essendo la distintività ...
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In linguistica, mezzo morfologico molto usato, che può consistere nella ripetizione della parola (it. piano piano), o in quella della radice più o meno mutilata (lat. mur-mur-are) o della prima consonante [...] sei ‹ǧakké čči sèi›; b) vogliono dopo di sé il r. tutti i sostantivi, aggettivi e pronomi (forti) monosillabi uscenti in vocale semplice (es., gru, re; Bra, blu; le note musicali do, re, mi ecc.; le lettere a, bi, ci ecc.; i pronomi forti me, te, tu ...
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In linguistica, asimmetria nel modo in cui le lingue organizzano le loro strutture fonomorfologiche, sintattiche e semantiche.
A. semantico Il fenomeno per cui, in due lingue diverse, due segni con un [...] ambito d’uso assai simile presentano significati non perfettamente sovrapponibili (per es., all’ingl. house e home corrisponde il solo it. casa). ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] sonoro nell’espressione». La questione della lingua per la musica, che preoccupava tanto i francesi, interessava infatti anche gli inglesi, per es., Thomas Gray, altro poeta che aveva viaggiato in Italia nel 1739-1741 e che, in una sua lettera del 9 ...
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Il termine aspirazione indica una particolare produzione fonetica di un suono occlusivo. Durante l’articolazione di un’occlusiva aspirata, più precisamente al momento del suo rilascio, si ha il passaggio [...] del suono ed è per questo poco naturale.
Nelle lingue in cui è presente, il tratto di aspirazione può essere distintivo: ciò accade, ad es., quando l’opposizione tra /p t k/ e [ph th kh] è distintiva come nel coreano, nel cantonese, nel cinese o nel ...
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Teoria della fonologia, enunciata da R. Jakobson e da lui successivamente elaborata in collaborazione con C.G.M. Fant e M. Halle, che riconduce i sistemi fonologici di qualunque lingua a un numero limitato [...] (una dozzina) di opposizioni fonologiche binarie. Per es., caratteri come vocalico, consonantico, nasale, compatto, in riferimento a un fonema considerato, possono essergli propri oppure no. Ciascun fonema risulta così definibile in base a ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] con le altre parti del discorso, corrisponde, da un punto di vista pragmatico, a un intero atto linguistico: in (1), per es., il significato di toh! coincide con quello della frase «questo fatto mi sorprende» (Poggi 1995: 403-404):
(1) A. Mario non ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] è per Frege, come per Meinong e Russell, un fatto), non degli enunciati: la verità o la falsità di una p. (per es., che 2+2=4 o che Colombo scoprì l’America) è indipendente dall’essere formulata linguisticamente.
D’altra parte, la definizione formale ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...