L’a capo (o accapo, nome maschile invariabile) si ha quando in un testo scritto la frase è seguita da uno spazio bianco fino alla fine della riga. Spesso, ma non necessariamente, la riga di testo successiva [...] sintattico, di balzo logico, di caduta o impennata, comunque di stacco tonale ecc.» (Menichetti 1993: 454). È quanto accade, ad es., in «che funghisce su sé [...] – / Il vento del giorno» (Eugenio Montale, “Voce giunta con le folaghe”, in La Bufera ...
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Agli inizi del XXI secolo sono 873 le entità statali riconosciute dalla comunità internazionale, a cui ne vanno aggiunte altre il cui status, però, non è ancora ratificato: come è facile immaginare, un [...] trasposizione in caratteri latini. Il gruppo [ki], per es., può essere traslitterato come ‹ki› e come ‹chi Cina, Canada, Francia e molti altri paesi ‘tradizionali’): per es., Bangladesh, non essendo registrato e mancando quindi l’indicazione del ...
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Antica popolazione d'Italia, insediata soprattutto nelle odierne regioni di Toscana, Lazio e Umbria settentrionali (fig. 1), ma con alcune propaggini anche in Campania, Emilia-Romagna e Lombardia.
Sull’origine [...] un alfabeto d’origine greca. Alcune lettere dell’alfabeto greco (per es., β e δ) mancano in quello etrusco, altre hanno valori Marte di Todi), e molto sviluppata è la ritrattistica (per es., il Bruto capitolino e l’Arringatore del Museo Etrusco di ...
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Medicina
Complesso di strutture che mantiene in reciproca contiguità due o più superfici ossee.
Classificazione
Gli elementi scheletrici che costituiscono le a. possono essere mobili, semimobili o fissi; [...] che si attua iniettando in esse una sostanza di contrasto trasparente, per es. ossigeno ( artropneumografia o pneumoartrografia), od opaca ai raggi X, per es. sali iodici ( artrografia opaca) ed eseguendo successivamente radioscopia e radiografia. L ...
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Gruppo costituito da due vocali che si seguono nella medesima sillaba. Una delle due è vocale sillabica, l’altra può essere sia vocale vera e propria ma asillabica, sia semiconsonante. Il d. è ascendente [...] . ĕ, ŏ rispettivamente; il d. resta tale se è accentato, altrimenti in genere si contrae in una sola vocale: per es.: muovo, ma mossi, moto.
Il d. si conserva sempre nella flessione di presiedere, risiedere, mietere, nuotare e vuotare; viceversa, è ...
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In grammatica e linguistica, la categoria di parole indicanti i numeri. A seconda della loro funzione, si distinguono in cardinali (due, cento), che possono essere sostantivi e aggettivi; ordinali (secondo, [...] e alla maggior parte delle lingue di cultura moderne; il vigesimale, di cui restano tracce in lingue indoeuropee (per es., in albanese e nel celtico e di qui nel francese soixante-dix «settanta», quatrevingts «ottanta» ecc.); il quinario, comune ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] delle altre sezioni del giornale (27,9 parole). Conferme di una specificità radiofonica si hanno anche in altri campi, per es. osservando le frasi nominali: nel giornale radio si trovano soprattutto all’interno del discorso e non all’inizio, come sui ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] a quelle mediane, che invece mantengono vocali simili a quelle standard e, spesso, anche la distinzione latina fra -o e -u (ad es., a Foligno [diˈʃɛnːo] «dicendo», ma [kaˈpilːu] «capello», a Rieti [ˈsatːʃo] «so», ma [ˈporku] «maiale», ecc.);
(b) gli ...
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Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] non esserlo da un minimo di 5 a un massimo di 17 anni. Tra le parole di cui si è chiesto il significato, per es., il termine grazia, la cui accezione teologica è «l’insieme dei doni e degli aiuti concessi da Dio agli uomini per guidarli verso virtù ...
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Il cognome, o nome di famiglia, ha la funzione di distinguere un individuo indicando la sua appartenenza a una delle articolazioni minori (famiglia, gruppo familiare, clan, ecc.) della collettività. Rispetto [...] determinante o soprannome, che poi è divenuto un cognome.
In taluni casi, la forma del cognome può avere più interpretazioni. Ad es., un cognome può derivare da un toponimo o da un nome personale a sua volta derivato da un toponimo (➔ toponimi), come ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...