Si intende per italiano regionale un italiano che varia su base geografica. Nella formula si riassume perciò il variare dell’aspetto dell’italiano e insieme il suo differente organizzarsi sul territorio [...] regionalmente, come del resto possono esserlo le caratteristiche dell’emissione fonica che non siano di motivazione individuale (per es., la velocità della dizione o l’altezza della voce; ➔ intonazione). In questi ambiti, dove una norma superiore di ...
Leggi Tutto
Con il termine anacoluto (dal lat. tardo anacoluthon, gr. anakólouthon (skhēma), composto da an- privativo e akólouthos «seguace») si indica generalmente la frattura di una sequenza sintattica mediante [...] dagli scrittori che vogliano imitare il parlato o abbiano intenti mimetici rispetto all’uso di varietà non standard. È il caso, ad es., di autori quali Gianni Celati (12) e Paolo Nori (13):
(12) il fratello la sua idea sarebbe stata di partire un bel ...
Leggi Tutto
Antropologia
Insieme di rassomiglianze e parallelismi esistenti fra elementi culturali elaborati da popolazioni differenti e lontane. Secondo la teoria della c. sostenuta nella seconda metà del 19° sec. [...] (fig. 1) come risultato della selezione naturale su mutazioni di geni diversi ma che controllano caratteri simili. Per es., la forma corporea dei Cetacei e degli Ittiosauri; varie piante grasse delle famiglie Vitacee, Composite, Euforbiacee, Cactacee ...
Leggi Tutto
Gruppo linguistico indoeuropeo che comprende la lingua degli antichi Umbri, la lingua osca delle genti di stirpe sannitica (Sanniti, Campani, Lucani, Bruzi), i dialetti di Sabini, Equi, Ernici, Volsci, [...] , non senza lasciare però notevoli tracce nel latino prima, e quindi nei dialetti neolatini dell’Italia centro-meridionale (per es., nn, invece di nd: quanno per quando). All’interno della famiglia indoeuropea, il gruppo o. si caratterizza per i ...
Leggi Tutto
Arte
Impronta di una scultura o iscrizione o moneta, ricavata in cera, argilla, gesso per trarre copie dell’oggetto originale.
L’uso di fare c. di statue è attribuito nell’antichità allo scultore Lisistrato [...] c. possono interessare sia il lessico sia la sintassi di una lingua. C. lessicali del latino sul greco sono, per es.: ratio che al primitivo significato di «quantità, calcolo» aggiunse in età repubblicana il significato di «ragione», sul modello del ...
Leggi Tutto
suffisso Elemento formativo di una parola, con funzioni di derivazione e di determinazione morfologica e semantica, costituito da uno o più fonemi o sillabe, posposti alla radice o al tema: i s. diminutivi [...] designare quel secondo elemento di parole composte che ha perduto parte del valore originario e si comporta come un s. (es., -colo in agricolo). Con significato più ampio, si usa includere tra i suffissoidi tutti quegli elementi compositivi che non ...
Leggi Tutto
sonorità In linguistica, caratteristica dei suoni la cui articolazione è accompagnata dalla vibrazione delle corde vocali (suoni sonori), in contrapposto ai suoni sordi, articolati senza che le corde vocali [...] caso notevole è quello della lettera s, che ha pronuncia sorda davanti a consonante sorda (per es., scalzo), sonora davanti a consonante sonora (per es., sbalzo). I suoni diversi dalle occlusive, affricate e fricative considerate fin qui, e cioè le ...
Leggi Tutto
anatomia Piano m. (o sagittale). Quello che passa per l’asse principale del corpo o di un arto, dividendolo idealmente in due parti specularmente uguali; mediale indica la posizione prossima al piano m. [...] (situata lateralmente) e ulnare superficiale (in posizione mediale).
Linguistica
In fonetica, suoni m., quelli la cui articolazione avviene all’interno e non nelle parti periferiche della cavità orale (per es. le consonanti palatali e le dentali). ...
Leggi Tutto
Il rapporto tra cinema e lingua italiana è a doppio senso: la lingua scritta e parlata è stata variamente influenzata, nel lessico e nello stile, dal cinema, così come quest’ultimo, ovviamente, ha sempre [...] inverosimile nella pronuncia perfettamente sorvegliata dei doppiatori.
Si consideri ad es. il brano seguente: «Non le bastavo io, a è dovuta, rispettivamente, ai film di George A. Romero (per es. Zombi, 1979) e a Blade runner, 1982, di Ridley Scott ...
Leggi Tutto
Il linguaggio della cortesia è l’insieme delle strategie, norme e convenzioni verbali adottate da una comunità per contenere la conflittualità e favorire l’armonia nell’interazione comunicativa. In quanto [...] in cui l’indicativo «diffonderebbe una piena luce solare» (Serianni 1988: 401). L’uso del condizionale nelle interazioni (ad es., A: Cosa posso offrirti? B: Prenderei un tè) è facilmente interpretabile come apodosi ellittica di protasi quali se non ...
Leggi Tutto
es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...