Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] nella quantità di nomi e verbi presenti nelle lingue. Uno studio condotto sul Vocabolario di base dell’italiano (De Mauro 200312) mostra, ad es., che delle 7000 parole riportate nel Vocabolario, il 60,6% sono nomi, il 19,6% sono verbi, il 14,9% sono ...
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Il classico metodo per individuare i fonemi di una lingua consiste nella prova delle coppie minime o prova di commutazione (➔ fonologia). Per realizzare questa prova, Trubeckoj formula la seguente regola: [...] sostituiti l’uno con l’altro possono produrre due o più parole (es. pane [ˈpaːne] e cane [ˈkaːne]) con significati diversi; e /z/: all’inizio di parola e prima di vocale compare solo /s/ (es. [s]erio, [s]olo, ma non sono possibili parole come *[z]erio ...
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Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] Pinocchio, cap. 11)
Altri esempi letterari del fenomeno in prosa (da ➔ Alessandro Manzoni a Elsa Morante) e in poesia (per es., in ➔ Giovanni Pascoli) si leggono in Serianni (1988: 216 segg.).
Il valore intensivo è tuttavia meno evidente nei casi in ...
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In linguistica, studio sistematico delle regole che presiedono alla formazione di un enunciato linguistico (parole, sintagmi, frasi) mediante la combinazione di morfemi. La m. si occupa dei rapporti reciproci [...] delle parole nella frase, come per es. nella concordanza fra nome e aggettivo (libro rosso, e non rossi o rosse), nome e verbo (il cane gioca e non il cane giocano). ...
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Quindicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La forma è rimasta pressoché immutata dalla scrittura romana del periodo imperiale fino all’età moderna. La P della scrittura romana più antica differiva [...] con f sin dall’età imperiale; in italiano ha dato f, ma la grafia ph nelle voci dotte, e specialmente in nomi propri (per es. triumpho, Zephyro), ha resistito fino al 16° sec. e in qualche caso fino al 17°. astronomia
La lettera P indica la classe ...
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Informatica
Si definisce c. (o, anche, in alcuni casi, interattivo) il modo di operare di un sistema di elaborazione caratterizzato da un’elevata interazione con l’utente e tra i suoi componenti (per [...] es. per la gestione dei dati in entrata e in uscita forniti dall’utente o dalle unità periferiche o per la visualizzazione dei risultati, parziali o finali, elaborati dall’unità centrale). Tale modo consente di stabilire tra la macchina e l’uomo un ...
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Linguistica
In fonologia, articolazioni c. sono quelle in cui nella tenuta non vi è occlusione che arresti la corrente espiratoria (la quale, dunque, fluisce ininterrotta durante tutta l’articolazione [...] del fonema). Sono c. tutte le articolazioni non occlusive, per es., le fricative, le vocali ecc.
matematica C. dei numeri elemento per elemento, con l’insieme dei numeri reali (come, per es., i punti di una retta). G. Cantor ha dimostrato che la ...
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Linguistica
In fonologia, opposizione m., particolare tipo di opposizione fonologica, in cui due fonemi hanno in comune un insieme di tratti distintivi che si ritrovano anche in altri fonemi della lingua [...] considerata. In italiano, per es., l’opposizione p-t è m., perché i tratti comuni occlusivo e sordo sono riscontrabili anche nel fonema c.
Pedagogia
Si dice di una forma di educazione che si rivolge all’intera personalità dell’uomo e mira a ...
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scienza cognitiva L’insieme delle discipline (intelligenza artificiale, psicologia cognitiva, linguistica, psicolinguistica, filosofia della mente e del linguaggio, neuroscienze, antropologia), che hanno [...] esistente in memoria, un insieme di conoscenze implicite con cui vengono rappresentate situazioni o eventi stereotipi, come, per es., una tipica festa di compleanno, una tipica stanza di soggiorno. Ciascun frame costituisce un insieme di aspettative ...
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Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto greco primitivo la z aveva una forma simile a un I con i due tratti orizzontali piuttosto lunghi, ma prese per tempo la [...] mai nel grado tenue: in mezzo a due vocali è sempre di grado rafforzato (per es., la zazzera ‹la zzàzzera›), in ogni altra posizione è di grado medio (per es., per es., forza ‹fòrza›, garza ‹ġàrʒa›); e l’articolo maschile usato davanti a z- è lo ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...