Chimica
Generalità
L’a. chimica si occupa dei metodi che permettono di determinare la composizione chimica di un campione. Genericamente ha il significato di scissione in elementi più piccoli e loro esame, [...] di segnale che modifica il segnale in uscita dal rivelatore (per es. lo amplifica o lo filtra o lo integra) al fine serie di simboli e la associa a caratteri e sentimenti, onde per es. l’ascenden;te è positivo e il discendente è negativo; il ...
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Nel linguaggio scientifico, si dice di ente o grandezza, e anche di espressione matematica o di espressione indicante un legame tra certe grandezze, che non muti operando particolari cambiamenti di variabili [...] suo valore si mantiene costante nel tempo (cioè non muta sotto le trasformazioni che descrivono l’evoluzione temporale del sistema). Per es., in un sistema isolato sono i. l’energia totale, la carica elettrica ecc.: il che equivale a dire che in un ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] ha riscoperto il valore funzionale della metafora, con la sua capacità di attivare coinvolgimento del lettore/spettatore. È raro, ad es., che uno slogan pubblicitario non se ne serva: si pensi ad alcuni slogan famosi, dai meno recenti Esso, metti un ...
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In linguistica, il termine thesaurus ha tre significati distinti:
(a) dizionario o lessico (➔ dizionario);
(b) dizionario privo di definizioni organizzato per campi semantici (o dizionario analogico);
(c) [...] in ordine alfabetico, tutte le parole utilizzate in una data lingua, per illustrare la ricchezza di questa.
È il caso, ad es., del Thesaurus Linguae Romanae et Britannicae di Thomas Cooper (1565), del Trésor de la langue française di Jean Nicot (1606 ...
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Il termine itangliano è stato coniato, sulla scia dell’antecedente franglais (lo spanglish era di là da venire), per indicare un italiano fortemente influenzato dall’inglese e, soprattutto, caratterizzato [...] dalla massiccia presenza di ➔ anglicismi (e pseudoanglicismi) non adattati o di elementi (per es. prefissi e suffissi) inglesi o più spesso angloamericani.
La parola risale a una monografia della fine degli anni Settanta del Novecento (Elliot 1977) ...
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L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] da significati locali di parole che esistono anche in italiano (ad es., in Val d’Aosta, cotoletta «bistecca con osso», a o da voci locali che hanno un equivalente in italiano (ad es., nel settentrione paciugo «fanghiglia», in Veneto peoci «cozze», a ...
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Si definisce trittongo una sequenza di tre suoni vocalici (➔ vocali) tautosillabici (appartenenti cioè alla stessa ➔ sillaba), in cui un solo segmento è associato con la posizione strutturale del nucleo [...] semivocale [-i̥]; di conseguenza, si avrà un dittongo ascendente seguito da una vocale sillabica alta anteriore in iato: ad es., miei [ˈmjɛi], tuoi [ˈtwɔi].
Per quanto riguarda le sequenze con le due semiconsonanti contigue in attacco di sillaba, nel ...
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Quinta lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Trae origine dalla lettera E dell’alfabeto greco, che a sua volta risale a un prototipo fenicio usato dai Fenici propriamente con il valore di h.
In fonetica, [...] b) la è italiana continua (dittongata in iè se in sillaba libera) la è del tardo latino, ĕ o ae del latino classico (es. liève, lat. lĕvis; lièto, lat. laetus); c) la e tonica delle voci dotte, qualunque ne sia l’origine, e fatta solo eccezione per ...
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In linguistica si dice di suono articolato in un punto del palato duro. Si hanno vocali p., dette anche anteriori ‹ä, è, é, i› e consonanti p., la cui articolazione richiede, secondo i casi, un accostamento [...] , t’éna, čéna). Consonante palatalizzata può significare: a) consonante più o meno p., derivata storicamente da una consonante non p. (per es. è p. il c- it. di cento, se si considera in rapporto col c- lat. di centum, che era velare nella pronuncia ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] la pronuncia.
Un breve commento va fatto anche sull’uso di di + articolo come articolo partitivo (➔ partitivo), su cui cfr. l’es. (7):
(7) dovremo fare delle analisi approfondite anche a lei (Ligabue 2005: 89)
Che si tratti di un uso particolare, non ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...