In linguistica, e in particolare nella teoria funzionalista di A. Martinet, il monema lessicale, cioè la minima unità significativa del lessico (in opposizione a monema grammaticale o morfema).
Più in [...] generale, l’unità astratta che in un lessico, inteso come lista di parole o dizionario, viene assunta come forma di base comprendente tutte le forme della sua flessione (per es., l’infinito per i verbi). ...
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In linguistica, il termine collocazione indica la combinazione (tecnicamente co-occorrenza) di due o più parole, che tendono a presentarsi insieme (contigue o a distanza) più spesso di quanto si potrebbe [...] Zagrebelski 1998). Tali rilievi nascevano dal fatto che le collocazioni non hanno equivalenti formali immediati nelle varie lingue (cfr., ad es., l’ingl. deliver a speech rispetto a fare un discorso; to have a shower rispetto a fare una doccia; spagn ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] accento grafico al posto della h etimologica nelle voci del verbo avere (ò per ho, à per ha, ecc.), suggerita, per es., nella grammatica di Pier Gabriele Goidanich (19674: 8), già promotore di una proposta di riforma. Malgrado la sua bizzarria, quest ...
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Antropologia
U. fantastici Nella dottrina vichiana, generalizzazioni operate dalla mente dei popoli nelle età ferina ed eroica quando prevale la fantasia (detti anche caratteri poetici, in quanto poetica [...] considerate u.; la sua scoperta più importante fu che taluni u. non si presentano isolati, ma ne implicano necessariamente altri. Per es., osservò che, se in una lingua l’Oggetto tende a seguire il Verbo, in essa il Genitivo tende anche a seguire il ...
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I geosinonimi sono parole di uso regionale (➔ regionalismi) che, nelle varie parti del territorio italiano, designano uno stesso oggetto. Al pari dei ➔ sinonimi, sono quindi dotati di significato uguale [...] di riferimento generale della lingua nazionale (Telmon 1993: 134-135). La serie geosinonimica relativa a ragazzo (fig. 1), ad es., induce a ipotizzare che difficilmente il lombardo-veneto toso avrà fortuna al di fuori del territorio regionale, mentre ...
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Le lettere commerciali e ufficiali (► stile epistolare; ➔ lettere e epistolografia) sono divise in più sezioni, per ognuna delle quali si sono affermate delle convenzioni nell’organizzazione grafica e [...] funzione di un titolo. È opportuno porre in oggetto anche eventuali riferimenti utili al destinatario per risalire a documenti d’archivio (per es., il riferimento di un bando di concorso, un numero di protocollo, la data di una missiva a cui si sta ...
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Il termine suppletivismo designa il fenomeno morfologico (➔ morfologia) per il quale in uno stesso paradigma flessivo (➔ paradigmi) entrano a far parte due (o più) morfemi lessicali diversi. Il risultato [...] cui appartiene l’italiano (➔ lingue romanze e italiano). È dunque comune anche nelle altre lingue romanze. Si confronti, per es., la prima persona singolare del presente, passato remoto e futuro dell’indicativo del verbo andare in italiano, e i verbi ...
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Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] nostra c dolce con la lettera č (passata in seguito a molti alfabeti fonetici), le altre lingue si servono di digrammi, come per es. il ch spagnolo (che però conta come una lettera sola) e inglese ecc.
La lettera c ha un valore specifico nel nesso sc ...
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Letteratura e arte
In filologia, nella critica letteraria, nella storia dell’arte e in archeologia, termine usato, ma con significato più generico, come sinonimo di archetipo, per indicare l’esempio più [...] , un filone narrativo, illustrativo ecc.; quindi anche l’esemplare più caratteristico di un determinato genere letterario (per es., l’Orlando Furioso è il p. del romanzo cavalleresco).
Tecnica
Primo esemplare, modello originale di una serie ...
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Lingue caratterizzate da una variabilità di tono (cioè altezza musicale) o d’intonazione (cioè modulazione musicale) che distingue i significati di parole la cui forma, scritta eventualmente con il sistema [...] lingue i toni hanno un valore fonetico al pari delle vocali e delle consonanti. Sono p. alcune lingue africane e asiatiche, per es., il cinese che ha quattro toni nella parlata di Pechino, cinque in quella di Nanchino, otto nei dialetti meridionali. ...
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es-
– Prefisso di molte parole derivate dal latino, che rappresenta l’ex- originario. Ha valore ora negativo-detrattivo (come in esautorare), ora intensivo (come in esclamare, esaudire); in molti verbi, e loro derivati, ha il sign. proprio...